Qualche tempo fa abbiamo ricevuto una vivace e lunga mail da parte di Joseph, che voleva ringraziarci per l’efficacia della nostra app MosaLingua Portoghese, raccontandoci come avesse superato un certo pregiudizio verso il nostro metodo basato sulla SRS grazie al successo dell’apprendimento.
Soprattutto, poi, ci ha raccontato di come ora sia in grado di comunicare molto meglio con la sua fidanzata di Rio de Janeiro, Thamiris, e i suoi futuri parenti 🙂 Imparare il portoghese gli è valsa la pena!

Non potevamo quindi farci scappare l’occasione di conoscerlo meglio: come leggerete, ne è uscita una chiaccherata molto interessante e ricca di spunti.

Josep, IT user of PTJoseph Maschio

Lingue Parlate: inglese, spagnolo, portoghese brasiliano

Nazionalità: Italiana

Professione: Grafico pubblicitario e insegnante

Vive in: Italia

La MosaIntervista

Buongiorno Joseph, grazie di aver accettato l’intervista. Per i nostri lettori: sei un utente di MosaLingua e hai deciso di imparare il portoghese brasileiro. Puoi raccontarci un po’ il tuo percorso e perché hai scelto proprio il portoghese?

Ciao a tutti! Anzi, qui suonerebbe meglio un Bom dia!! Abito in provincia di Treviso e ho sempre pensato alle lingue straniere come a delle chiavi che ti permettono di aprire uno scrigno pieno di meraviglie da conoscere: come dice un aforisma che ho trovato studiando la vostra bellissima app, “ter uma outra língua è possuir uma segunda alma“.

Ma si sa, spesso manca il tempo, o il coraggio, per iniziare ad apprendere un altro idioma, una cosa che lì per lì sembra un’impresa titanica mentre basterebbe semplicemente… INIZIARE!

Thamiris
Thamiris con il suo pappagallo, truccata come una nativa Tupi-Guarani, perché le piace conservare la memoria storica delle popolazioni originarie del Brasile

La motivação che mi ha spinto a studiare il português brasileiro è la più bella: il cuore (o coração, come direbbe la mia dolce fanciulla carioca…). Abbiamo entrambi la fortuna di conoscere bene l’inglese, per cui fin da subito siamo riusciti a comunicare perfettamente, ma sai com’è, più conosci una persona e più desideri coglierne le sfumature, andando in profondità… Abbiamo iniziato quindi entrambi a sentire sempre più il bisogno di andare oltre il seppur utile inglese: io desideroso di entrare nella magica musicalità danzante del português do Brasil, lei ammaliata dall’eleganza romantica del nostro italiano…

Il mio primo passo è stato munirmi di una grammatica, corroborata da qualche pdf scaricato al volo da internet; sentivo però il bisogno di qualcosa di più vivo, più immediato e maggiormente stimolante! Ho iniziato così a scaricare alcune app gratuite per muovere i primi passi in questo nuovo mondo linguistico; ne ho trovate alcune simpatiche, altre anche utili, ma a tutte mancava un aspetto chiave: la profondità e lo stimolo ad andare avanti. Di lì a poco, girando per lo store, mi sono imbattuto in una certa Mosalingua di vostra conoscenza che subito, a pelle, mi ha trasmesso una sensazione molto bella, direi appagante, per com’era strutturata e per le sue modalità di approccio all’apprendimento.

Il resto è storia…

Quindi hai visitato il Brasile e Rio de Janeiro varie volte. Facci venire voglia di comprare subito il biglietto: com’è la vita lì, rispetto al Belpaese? 

Eh eh, Rio de Janeiro è un’autentica perla: non è facile trovare altrove questo magico connubio tra megalopoli, mare e montagna fusi insieme in un modo così incredibile eppure naturale al tempo stesso. Le spiagge di Ipanema e Copacabana, il Cristo del Corcovado, il Pan di zucchero, la città vecchia con i palazzi del periodo imperiale, tanto per fare degli esempi, sono solo alcuni dei molti fiori all’occhiello di questa incredibile città, che è da “sentire” ancor prima di “vedere”.

Certo, molti associano l’immagine di Rio alle favelas, ai possibili pericoli presenti, come viene dipinta in modo fuorviante anche da alcuni film (come il peraltro gustosissimo Fast and furious), ma la realtà è diversa: la gente è molto cordiale, in special modo con noi italiani, che generalmente siamo considerati un popolo ricco di fascino, storia e soprattutto, complici le telenovele di cui i brasileiros vanno ghiotti, romanticismo.

Poi si sa, ovunque c’è il buono e il meno buono; del resto è sufficiente pensare alle periferie o a certe zone off limits delle nostre città per rendersi conto che tutto il mondo è paese. Parliamoci chiaro: alla fin fine dipende sempre da cosa cerchiamo nei nostri viaggi, unito ad una certa dose di sano buon senso.

A Rio la vita non è così dissimile dalla nostra, per certi aspetti anzi è anche più avanti, trattandosi di una grande città. Certo, anche lì molto viene celebrato sull’altare del dio consumismo, ma rispetto a qui c’è una maggiore dose di semplicità, senza quell’impellente ansia di apparire o di avere a tutti i costi l’ultimo gadget fichissimo appena uscito. L’aspetto più peculiare di Rio, però, coincide con qualcosa di invisibile eppure palpabile, una sorta di mantello magico steso sopra la città: parlo della filosofia di vita, che consiste non solo in un approccio generalmente gioioso alla vita, ma più profondamente in un’istintiva fiducia nella vita stessa, per cui se le cose oggi non vanno bene domani probabilmente andranno meglio, perché c’è sempre una soluzione a tutto. Questo lo vedi dietro agli sguardi e ai sorrisi, che insieme al calore umano trasmettono quella sensazione di serenità fiduciosa tutta carioca che riempie il cuore.

Hai qualche aneddoto simpatico sulla tua vita a Rio e sulla lingua? Mi ha molto colpito quando, nella mail che ci hai mandato, accennavi alle somiglianze con il tuo dialetto trevigiano.

intervista-a-joseph-imparare-il-portoghese-per-amore-mosalinguaDi aneddoti ne avrei a bizzeffe, data l’atmosfera scanzonata della città, che sembra far germogliare spontaneamente situazioni esilaranti e memorabili… Come la prima volta al supermercato quando, arrivato alla cassa, mi sono guardato in giro cercando una piccola borsa ove sistemare la spesa e, non sapendo come si dicesse in brasileiro, ho chiesto candidamente alla cassiera se mi dava una “borsetta”… con il risultato di vederla diventare di un bel viola acceso per l’imbarazzo e l’ineffabile sensazione di aver detto una babbionata galattica.

Un’altra situazione piacevolmente comica si è presentata quando ho conosciuto persone di altre zone del Brasile; dovete sapere che alla pronuncia insegnata dalla vostra app da sempre affianco quella carioca, così unica e musicale con tutte quelle “Shh” finali e la tendenza a trasformare in “gi/ci” tutte le “de/te” possibili e immaginabili. Mi trovo insomma con queste persone, chi di São Paulo, chi di Paraiba ecc., e quando, timido e al tempo stesso “orgoglione” per quello che ho imparato, inizio a parlare nel mio gioioso brasileiro, tutti si guardano e quasi all’unisono mi chiedono: “Ma se sei italiano come mai parli con l’accento di Rio?!”. Avrei voluto farmi una ola da solo per la gioia…

La cosa che comunque mi ha letteralmente sconvolto è la straordinaria somiglianza, per non dire coincidenza, tra moltissimi termini di brasileiro e le corrispondenti parole del mio dialetto trevigiano!! Sapevo che dal Veneto, e in particolar modo dalla provincia di Treviso, un numero enorme di persone a suo tempo era partito alla volta del Brasile, ma che la loro presenza laggiù avesse concorso in modo così incisivo alla presenza delle nostre espressioni dialettali nel vocabolario brasiliano non l’avrei mai pensato… Parole come xícara, pessegueiro, colher, solo per dirne alcune, senza contare intere frasi pressoché identiche alla controparte veneta, mi han fatto fare salti di gioia piena di meraviglia! Per non parlare delle innumerevoli espressioni scurrili mutuate dal nostro dialetto, cosa che ha talmente stupito una docente di letteratura brasiliana da spingerla a scrivere un trattato sulle origini venete di moltissime parolacce adoperate in Brasile.

Nel passato molti italiani sono emigrati in Brasile. Hai incontrato altri italiani che vivono lì da tempo? In generale, sai dirci come si trovano? Qual è il rapporto dei brasiliani con il nostro paese e gli italiani?

Effettivamente ho trovato un buon numero di italiani trapiantati a Rio! Ti dirò, li ho visti tutti soddisfatti e sereni, perché al di là della bellezza di Rio in Brasile c’è decisamente un altro ritmo di vita rispetto all’Italia: meno affanni, meno complicazioni dovute a leggi o tasse come quelle italiote, che soffocano sempre di più la gente, meno stress di vita in generale e in compenso molta più serenità e tranquillità, galvanizzate soprattutto dal fiducioso approccio alla vita tipicamente carioca!

Certo, la nostalgia del nostro paese è tangibile, e non solo per quegli aspetti concreti come il cibo, i luoghi, la nostra gente e altro, ma ovviamente per il richiamo innato delle proprie radici; devo però aggiungere che il popolo brasiliano ha tantissimi aspetti in comune con il nostro, in primis un modo di vivere pieno di calore e passione, per cui la nostalgia è mitigata dalla quasi magica sensazione di trovarsi già a casa.

I brasiliani guardano a noi con grande affetto e ammirazione: adorano la nostra storia e cultura, i nostri luoghi ricchi d’arte, la nostra musica, il nostro cibo, la nostra lingua così raffinata e calda al tempo stesso, ma ancor più il nostro carattere irresistibilmente romantico e teatrale, così spesso rappresentato nelle telenovele di cui vanno pazzi.

Siamo anche noti per essere dei furbacchioni e non esattamente campioni di onestà, per cui spesso trovi quell’atteggiamento tra l’ammirato e il guardingo, l’affettuosamente curioso e il diffidente, come di chi s’imbatta in un irresistibile pirata…

intervista-a-joseph-imparare-il-portoghese-per-amore-mosalinguaDato il successo nel tuo apprendimento, puoi condividere con i nostri lettori qualche tuo consiglio per imparare una nuova lingua? Devo dire che hai trovato a motivaçāo più potente 🙂 Parlare un’altra lingua, le persone e le cose che ti ha permesso di conoscere e fare, ti hanno un po’ cambiato? E come?

Hai perfettamente ragione: alla base ci vuole una motivazione, come del resto in ogni cosa. La mia è proprio la più grande, perché parte dal cuore e rende tutto più facile; come dice un’altra carta bonus della vostra mitica app: “a dificuldade de um idioma è inversamente proporcional á motivação que nos impulsiona a aprendê-lo“. Detto questo detto tutto, altrimenti, come in tutte le cose, dopo un primo momento di curioso entusiasmo rischi di arenarti.

Da anni aiuto studenti ad imparare la lingua inglese, dunque, essendo abituato ad un contatto personale, il primo approccio con la vostra app è stato un mix tra il curioso, lo scettico e lo speranzoso… Dopo un brevissimo periodo di rodaggio ho iniziato ad entusiasmarmi vedendo la facilità d’uso e la concretezza nei risultati di Mosalingua! I consigli che dispensate ogni tot di carte imparate sono davvero eccellenti! Personalmente sfrutto molto quello di scrivere le parole ogni volta che ne imparo di nuove e a ogni ripasso, frasi d’esempio incluse: d’accordo, così è più lento ma mi aiuta ad imprimere le cose nella memoria in modo eccezionale, anche perché imparare una lingua non solo nella sua pronuncia ma pure nell’ambito scritto è qualcosa di molto più completo e soddisfacente. Tra l’altro dopo un po’ di pratica questo approccio più “lento” mi ha permesso di apprendere meglio le differenti sfumature di pronuncia tra le vocali aperte e quelle chiuse, cosa che all’inizio non avevo notato, ma che a livello inconscio mi dava la sensazione di effettuare una pronuncia “sporca”.

Direi dunque che la costanza, unita alle vostre ottime dritte, è la chiave per riuscirci. Il mio personale consiglio, peraltro già da voi sottolineato, è che quando si arriva ad un numero sufficiente di nozioni apprese bisogna buttarsi a parlare: è vero, all’inizio si è timidi e ci si vergogna a sbagliare, ma bisogna prenderlo come un gioco divertente e soprattutto pensare che le persone con cui dialoghiamo non solo ci aiuteranno correggendo i nostri errori ma soprattutto apprezzeranno MOLTISSIMO i nostri sforzi di parlare nel loro idioma. E questo dà un’impareggiabile gioia…

Come ti ho detto all’inizio citando una vostra carta, “conoscere due lingue è possedere una seconda anima”: non tanto e non solo per l’aspetto culturale, quanto per quello, ben più profondo ed appagante, per cui ti liberi pian piano dai pregiudizi che spesso accompagnano l’ignoranza su qualcosa, dal momento che parlare un’altra lingua significa avvicinarsi ad un popolo, alle sue tradizioni, al suo modo di pensare… Questo allarga la mente e aiuta non solo a comprendere e rispettare il diverso da te, ma spinge anche a ricercare i punti in comune e a conoscere meglio quelli che non lo sono.

In qualche imperscrutabile modo inizi a sentirti cittadino del mondo.