IT - Woman and languages Image “Le donne sono più portate alle lettere e gli uomini alla matematica”,
“Le donne hanno attitudini migliori verso la comunicazione rispetto agli uomini”,
“Le donne sono più dotate degli uomini per le lingue”…
La lettura di questi luoghi comuni forse non ti stupisce, perché – siamo onesti – si tratta di cose che sentiamo abitualmente. Ed esiste una MOLTITUDINE di preconcetti, cioè di stereotipi, che sottolineano le differenze tra uomini e donne, differenze intellettuali per lo più. Anche nell’apprendimento delle lingue, ambito che ci interessa particolarmente.

Ma cosa si nasconde davvero dietro tutti questi stereotipi? Siamo soliti dire che dietro ogni battuta c’è un fondo di verità: allora possiamo affermare che pure dietro questi stereotipi sulle differenze tra uomini e donne si cela una po’ di verità?
Davvero il sesso determina la nostra capacità di apprendere una nuova lingua? E davvero le donne sono più brave degli uomini nelle lingue?
Per  domani 8 marzo 2016, giornata internazionale delle Donne (con la D maiuscola), cerchiamo di dare una risposta a queste domande.

Le donne e le lingue straniere, una vecchia storia… di istruzione

le-donne-piu-brave-degli-uomini-ad-imparare-le-lingue-mosalinguaDevi sapere che il rapporto esistente tra le donne e le lingue moderne è di lunga data. Infatti, se facciamo qualche piccolo passo indietro – solo pochi anni, promesso – ci rendiamo subito conto che l’apprendimento delle lingue straniere era un elemento fondamentale nell’educazione delle giovani borghesi*. Dico “giovani borghesi” perché sto parlando di un’epoca in cui l’istruzione era riservata ad un’élite, il XIX secolo per l’esattezza. Per riprendere le parole di Rebecca Rogers*, “nel 1789, lo studio dell’inglese e dell’italiano (era) raccomandato perché queste due lingue sono in grado di sviluppare la mente delle donne”. Le ragazze dovevano dedicarvi almeno un’ora al giorno, cioè un quarto del tempo speso per la loro istruzione. E la “modesta occupazione del traduttore” era quella che più si addiceva alle donne (secondo Necker de Saussure). Le lingue moderne facevano chiaramente parte dell’educazione di queste giovani borghesi.
Perché? Perché questo tipo di apprendimento, nell’opinione di Necker de Saussure, era un modo di far crescere il “cervello nel suo insieme”.

Il cervello nel suo insieme. Sì, può darsi… ma niente viene detto a proposito delle capacità delle donne di apprendere queste lingue (il tema che, ti ricordo, oggi ci interessa).

 

Andiamo avanti: il fenomeno della donna poliglotta!

Oggi il fenomeno si è delineato. Le donne continuano ad apprendere le lingue, anzi, in certi ambiti considerati più letterari sono sovra-rappresentate: secondo i dati dell’Istat*, nell’anno accademico 2007/08, su 57.013 immatricolati a lettere e lingue, l’80% erano donne. Su 17.2o2 immatricolati in lingue, 81,6% erano donne. Negli ambiti umanistici (lettere, insegnamento, lingue, psicologia) la percentuale di studentesse è schiacchiante. (Inoltre le laureate sono circa il 60%.)
Sempre secondo Rebecca Rogers, “le lingue sono la disciplina a maggiore caratterizzazione femminile nell’insegnamento secondario pubblico”. Detto ciò, se questa grande presenza femminile nella filiera linguistica sia dovuta alle nostre capacità intellettuali in questo ambito, a un retaggio o, semplicemente, alle abitudini sociali… niente ancora ce lo ha spiegato sul serio.

 

le-donne-piu-brave-degli-uomini-ad-imparare-le-lingue-mosalinguaNegli Anni ’30, si è sviluppato un bel dibattito sulle attitudini femminili e maschili nelle lingue. La Revue Universitaire francese inviò un questionario ai professori del ciclo secondario e universitario per avere un parere sulla questione (cioè sapere chi, tra uomini e donne, avesse le capacità migliori per apprendere le lingue). Jeanne Crouzet Ben Aben, responsabile della Revue Universitaire, ha stilato un rapporto sui risultati… senza successo. Infatti, sfortunatamente, non è stato possibile ottenere alcuna risposta chiara e precisa. Per riprendere le sue parole, “le opinioni divergono sulla parità dell’intelligenza tra ragazzi e ragazze”.
Un professore di spagnolo, tuttavia, interrogato sul tema, ha dato la sua opinione in merito (attenzione, sto solo riportando le sue parole). Egli affermava di essere stupito dal gran numero di ragazze presenti nelle Facoltà di lingue. Eppure, non è stato in grado di “capire se questa preferenza per le lingue (…) fosse dovuta a una reale facilità o piuttosto a un desiderio di compensare ad ogni costo l’inferiorità nelle scienze, inferiorità che, come loro stesse confessano, considerano appannaggio del loro sesso“. Grazie, Professore. Però, sulle capacità intellettuali delle donne la rimandiamo a settembre.

le-donne-piu-brave-degli-uomini-ad-imparare-le-lingue-mosalinguaAbitudini sociali, volontà di compensare un’inferiorità nelle scienze (mmm), eredità o attitudini naturali… poco importa. Il fatto è che il fenomeno delle donne poliglotte non è nuovo. E anzi è tutt’oggi ben presente. Alcune (grandi) donne come Ellen Jovin, appassionata di lingue e poliglotta con non meno di 20 lingue all’attivo, o Judith Meyer, scrittrice, esperta di lingue e iper-poliglotta anche lei (13 lingue!), ne sono la prova.

 

Signore, perché imparate a parlare inglese? MosaLingua testa i suoi lettori…

Dato che il dibattito ci interessa molto, MosaLingua ha fatto una piccola inchiesta tra i suoi utenti per capire quali sono le loro motivazioni per apprendere o quali problemi incontrano nell’apprendimento delle lingue (ambito da approfondire). E secondo il sondaggio,

  • il 37 % delle donne usa MosaLingua più volte al giorno rispetto al 30 % degli uomini (che non è male, comunque, va detto)
  • le donne imparano le lingue soprattutto per il piacere di apprendere (il 62 %), per divertimento e per i viaggi (il 70 %) e per lo sviluppo personale (il 77 %) mentre gli uomini imparano le lingue soprattutto per lavoro (il 45 % contro il 22 % delle donne) e per gli studi (il 10 % contro il 7 %).
    Da notare: se dovessi trarre una rapida conclusione, direi che le donne imparano per sé stesse mentre gli uomini apprendono per “dovere”, ma sarebbero davvero conclusioni affrettate.

le-donne-piu-brave-degli-uomini-ad-imparare-le-lingue-mosalingua

 

Donne più brave degli uomini ad imparare le lingue… o solo diverse?

Tutto molto interessante finora, ma quali sono davvero le nostre attitudini?
Stando al rapporto annuale EPI, le donne italiane sarebbero migliori degli uomini in inglese, con un risultato di 54.58 rispetto al 53.46 dei maschi, ma lo stesso vale a livello europeo (56,56 contro 54,74) e mondiale (53,40 contro 52,08).

 

Rapporto EPI EF IT
*Fonte: Rapporto EPI 2015

E credimi, il tema appassiona (non solo MosaLingua). Molti ricercatori e linguisti hanno affrontato la questione. E per la maggioranza di loro, non è il sesso a determinare le nostre capacità di apprendere una nuova lingua, ma semplicemente l’ambiente sociale e culturale degli studenti. Anche se il rapporto EPI dichiara che le donne sono più brave degli uomini ad imparare l’inglese, ciò su cui noi ci siamo soffermati è soprattutto la differenza nei metodi di apprendimento. Infatti, se appronfondiamo un po’ la questione e consideriamo cosa accade nell’ambito degli studi dei linguisti, ci rendiamo conto che uomini e donne semplicemente non studiano allo stesso modo. In particolare, ci sono due studi interessanti che meritano di essere citati a riguardo.

le-donne-piu-brave-degli-uomini-ad-imparare-le-lingue-mosalinguaIl primo risale a febbraio 1995. Un ricercatore americano ha usato la diagnostica per immagini per osservare il cervello di 19 donne e 19 uomini mentre vengono sottoposti ad alcuni test linguistici: ortografia, semantica, pronuncia…  Il risultato? Gli uomini si avvalgono soprattutto della zona sinistra del cervello, collegata al processo linguistico (va da sé). Le donne invece usano entrambi gli emisferi del cervello. Il loro cervello quindi lavora di più, e crea più connessioni… ciononostante, non sono state ravvisate differenze riguardanti le prestazioni degli uomini e quelle delle donne durante il test. In altre parole: usiamo il nostro cervello in modi diversi, sì, ma per arrivare allo stesso risultato. È solo il modo di fare che differisce.

Ugualmente, anche il secondo studio mostra un modo di apprendere diverso, ma in questo caso più a livello degli strumenti impiegati. Infatti, secondo la  rivista internazionale ed universitaria Porta Linguarum, studi condotti in Europa, Asia dell’est e America Latina sono arrivati tutti alla stessa conclusione: per apprendere una lingua, le donne usano elementi di apprendimento diversi, come la lettura o la scrittura, e diversi elementi del linguaggio, come il vocabolario e la pronuncia. Gli uomini invece si limitano più spesso a un solo metodo, a un solo strumento.

 

Questi studi provano che le donne sono più dotate degli uomini nelle lingue? Provano differenti attitudini intellettuali tra uomini e donne? Ebbene, no.
Essi provano solo che gli uomini e le donne funzionano in modi diversi… anche quando si tratta di apprendimento. Allora sì, le donne sono più numerose negli ambiti letterari e linguistici dell’università. Ma ciò mostra solo, forse, che gli uomini e le donne hanno gusti, desideri e ambizioni professionali diversi. E abbiamo ricordato il fenomeno delle donne poliglotte, ma avremmo potuto parlare del fenomeno degli uomini poliglotti!  Continuiamo ad essere decisamente uguali, in termini di classifiche, nell’apprendimento delle lingue – e per questo diversi nel nostro funzionamento. La guerra dei sessi può dirsi scampata.

 

*Les femmes dans l’enseignement des langues vivantes : éléments pour une histoire à construire, di Rebecca Rogers. Université Marc Bloch, Strasburgo.
*Studio ISTAT, 2009, “I numeri dell’università”.