Le tradizioni di Natale nel mondo possono variare molto da un Paese all’altro, anche all’interno dello stesso continente. Se desideri andare in uno dei Paesi seguenti (restrizioni permettendo), scoprire alcune delle tradizioni locali può evitare di avere uno shock culturale. Altrimenti, è l’occasione di viaggiare pur restando a casa tua, al calduccio, con una cioccolata calda o un caffè.

Natale nel mondo

Natale nel mondo: molte tradizioni diverse da quelle che conosciamo

Natale in America

In Canada

L’America del Nord, nello specifico il Canada, ha vissuto un importante mix culturale in questi ultimi secoli. La prova è che il Paese è diviso in due: da un lato, la parte anglofona; dall’altro, la parte francofona, chiamata più comunemente Québec. Le tradizioni di Natale in Canada derivano quindi dalla Francia, dalla Gran Bretagna, ma anche dalle popolazioni autoctone.

Le festività natalizie cominciano abbastanza presto, fine novembre-inizio dicembre. In effetti, ci sono sempre più Mercatini di Natale in Québec, dove puoi scoprire l’artigianato degli abitanti del posto (inclusi gli autoctoni), bere vin brûlé e cedro, mangiare dolcetti, scegliere il tuo albero di Natale, fare delle passeggiate in carrozza… In tutto il Paese vengono organizzati diversi eventi: la sfilata di Babbo Natale, lo spettacolo dello Schiaccianoci, il festival delle luci, nelle grandi città, The Peak of Christmas a nord di Vancouver, la messa di Natale la sera della Vigilia, ancora molto sentita in Québec.

Gli elfi del Québec

Gli abitanti del Québec hanno un’altra tradizione tutta loro, recente ma molto in voga: la presenza degli elfi nelle case. Gli elfi verificano che i bambini si comportino bene e fanno rapporto la sera a Babbo Natale. Ma se durante il giorno sono immobili, la notte si agitano facendo dei dispetti. Questa tradizione è stata inventata per far pazientare i bimbi fino a Natale divertendosi. I genitori devono infatti lavorare d’immaginazione per scoprire le marachelle combinate dagli elfi.

 

La cena di Natale viene fatta il 24 dicembre di solito. Il piatto tradizionale è composto da un tacchino, salsa ai mirtilli rossi, meat pies, salsine varie, senza dimenticare il famoso tronchetto di Natale. Il presepe è ancora presente in numerose case e si ascolta molta musica.

Il 25 dicembre, i Canadesi passano la giornata con la famiglia o con gli amici, improvvisando una partita di hockey sulla pista di pattinaggio del quartiere. Il 26 dicembre è un giorno festivo ed è chiamato The Boxing Day. È un giorno in cui i Canadesi possono approfittare dei prezzi ribassati nei negozi.

Natale in Canada

Natale in Messico

Contrariamente a ciò che succede in Francia, le festività natalizie iniziano molto presto in Messico. Infatti, iniziano il 16 dicembre con La Posada, che si protrae fino al 24 dicembre. In occasione di questa “festa”, le persone chiedono ospitalità per ripercorrere il cammino di Giuseppe e Maria a Betlemme per dare alla luce Gesù mostrando le loro immagini. Ci sono molti canti in questo periodo, perché c’è tutto un dialogo in canzone per chi chiede “ospitalità” e ci invece è in casa. Si fa tra parenti e amici.

Per i piccoli Messicani, Babbo Natale non esiste. È Gesù che pota i regali che aprono il 25 dicembre. Un’altra loro tradizione è di rompere una piñata il giorno di Natale, riempita di frutta e dolciumi vari. Il pasto di Natale è la Vigilia e si fa in famiglia. I piatti tradizionali sono il tacchino alle verdure e all’uvetta, con un’insalata di patate e uvetta, del thè caldo o del punch di Natale e dei buñuelos, una specie di bignè, per dessert.

 

Ma le festività continuano fino al 6 gennaio, giorno in cui i Re Magi rendono visita al piccolo Gesù. I bambini depositano una scarpa sotto l’albero e ricevono dei soldini.

Natale nel mondo, Messico

Natale nel mondo: in Europa

Natale si assomiglia ma ogni Paese ha le sue tradizioni, oltre al pranzo o cena di Natale che può essere diverso. Ad esempio, in Danimarca i bambini danzano intono all’albero di Natale prima di aprire i regali la Vigilia di Natale. Poi, tutte le decorazioni di Natale vengono tolte il 26 dicembre. Una tradizione piuttosto strana per noi italiani, che solitamente teniamo le decorazioni fino all’Epifania. Ma scopriamone altre.

Natale in Spagna

In Spagna, le festività natalizie cominciano il 22 dicembre, giorno in cui viene organizzata la lotteria di Natale. Poi, arriva la Vigilia, o nochebuena, e le famiglie condividono una cena abbondante: maiale, tacchino o orata a seconda di dove ti trovi, zuppa, frutti di mare, turrón (torrone), pasta di mandole e polvorones (un tipo di biscotti). Dopo cena, molti vanno a messa. I regali non vengono aperti il 25 dicembre, ma il día de los Reyes, ovvero l’Epifania.

In Catalogna, c’è una tradizione che si chiama Tió de Nadal. Consiste nel “nutrire” un tronchetto ogni giorno un pochino dall’8 dicembre, per poi ricoprirlo con un cappellino o una coperta rossa. Il 24 dicembre i bambini lo colpiscono per ottenere dei piccoli doni, come noci, caramelle e altri dolcetti.

Natale in Romania

In Romania esiste una tradizione che ha luogo il 20 dicembre, il giorno di Ignat: l’abbattimento del maiale. Questa tradizione risalirebbe all’epoca precristiana, quando le persone sacrificavano i propri animali agli dèi per ringraziarli dell’anno trascorso. Dopo l’abbattimento, le famiglie cominciano a preparare i piatti tradizionali di Natale: le salsicce, i caltabosi, la tochitura o ancora la piftie.

Un’altra tradizione, più gioiosa, include i canti di Natale. Anche se i canti di Natale sono presenti in tutti i Paesi che festeggiano Natale, in Romania sono un po’ diversi. È una tradizione che comincia prima di Natale e dura fino all’Epifania. Chi canta indossa dei bei costumi, delle campane, dei tamburi, ma anche delle fruste per cacciare gli spiriti maligni. In alcune regioni, questi canti sono accompagnati da danze, come la danza dell’oso o della capra. I bambini, chiamati colindatori (“quelli che cantano camminando), bussano di pota in pota per cantare dei canti tradizionali, i colinde. Gli si offrono dei colaci, ovvero dei piccoli panini, dei dolcetti o dei soldi. Non aprire la pota significherebbe un brutto anno a venire.

 

Natale in Inghilterra

In Inghilterra il simbolo del Natale è il Christmas Pudding, che al suo interno ha anche tante curiose superstizioni: ad esempio, contiene 13 ingredienti (come Gesù e i suoi discepoli) e durante la preparazione ogni membro della famiglia deve girare l’impasto, rigorosamente in senso antiorario, da est a ovest (per onorare l’arrivo dei Re Magi). Nel composto vengono inserite monetine, anelli o ditali, per la fortuna di chi li troverà. La sera della Vigilia i bambini appendono le calze, accompagnate da latte e Mince Pie (tipico dolce natalizio) per ringraziare Babbo Natale dei doni.
Prima di iniziare il pranzo del 25, ogni ospite (tutti hanno indosso una corona di carta) dovrà far scoppiare il Christmas Cracker che ha nel piatto, cioè un tubo di carta a caramella che esplode svelando il contenuto.
Ma il Natale in Inghilterra significa anche afternoon tea servito vero le 18.00 con dolcetti vari, tra cui i Mince Pie. In Inghilterra non si festeggia Santo Stefano ma il Boxing day, ovvero una lunga giornata di shopping come nella tradizione canadese che abbiamo scoperto poco fa.

Natale in Irlanda

In alcune zone dell’Irlanda il 26 dicembre c’è la tradizionale Wren Boys Procession cioè la Caccia allo Scricciolo. Si dà la caccia a un finto Scricciolo, poi posizionato su un palo decorato e celebrato con musica celtica da uomini mascherati che vanno di casa in casa suonando. In Irlanda poi il 6 gennaio è considerato il Natale delle donne cioè un giorno in cui sono totalmente libere dalle faccende domestiche.

Natale in Austria e Germania

In Austria le mamme preparano l’albero di Natale quando i bambini non ci sono, così crederanno che sia stato Christkindl, il Bambin Gesù. Tre giovedì prima di Natale si va di casa in casa a cantare il Glöcklerlied ricevendo noci e mandarini o una bevanda alcolica per gli adulti.

In Germania Nikolaus (che non è Babbo Natale) viaggia in groppa a un asino la notte del 6 dicembre (Nikolaus Tag) e lascia piccoli doni nelle scarpe dei bambini buoni. San Nicolò fa visita ai bambini anche a scuola e, in cambio di dolci o regali, ogni bambino deve recitare una poesia, cantare una canzone o fare un disegno. Però spesso, San Nicolò è accompagnato da Knecht Ruprecht (Ruprecht il Servo), un personaggio diabolico che punisce i bambini che si comportano male. Questa tradizione esiste anche in Italia, in Alto Adige soprattutto ma anche in alcune zone del Trentino. Qui San Nicolò è in aggiunta a Babbo Natale, ed è accompagnato dai Krampus.

Natale in Svezia

In Svezia le feste cominciano il 13 dicembre per Santa Lucia. La figlia più grande si veste di bianco con una corona di agrifoglio e pota i dolcetti (lussekatts) e il caffè ai familiari. Una tradizione più bizzarra è quella delle Capra Yule: dal 1966, ogni anno si costruisce una Capra Yule alta 13 metri nel centro della Piazza del Castello di Gävle per l’Avvento. Gli spettatori cercano di bruciare la capra, anche se all’inizio non era previsto! Infatti, in 48 anni, la Capra è stata bruciata 26 volte.

Natale in Islanda

In Islanda, nei 13 giorni prima di Natale, 13 personaggi simili a troll escono allo scoperto. I simpatici Jólasveinar, con il loro costume tradizionale, fanno visita ai bambini. Ogni sera, i bambini lasciano le scarpe più belle alla finestra e ogni notte un diverso Jólasveinar lascia doni ai bambini buoni e patate marce a quelli cattivi.

Natale nel mondo: in Africa

L’Africa è grande, molto grande, e le tradizioni differiscono moltissimo in base alla religione ufficiale dei paesi. I paesi musulmani hanno la tendenza a non festeggiare proprio il Natale. I paesi cristiani, generalmente festeggiano il Natale come si festeggia in Europa. Magari rimpiazzando il classico abete per un mango, ad esempio, e con i piatti tradizionali che cambiano in funzione del paese in cui si festeggia il Natale, ma l’essenza del Natale rimane la stessa: une festa in famiglia, con canti, e in cui ci si scambiano regali. Sfortunatamente, molte tradizioni restano sconosciute perché poco diffuse in Occidente. Ma se vuoi viaggiare da qualche parte in questo magnifico continente, l’appuntamento è in Etiopia… dove Natale non si festeggia come qui!

Natale in Etiopia

Come in alcuni paesi, come l’Egitto o la Russia, gli Etiopi festeggiano il Natale a gennaio. Per loro, le festività natalizie cominciano ben prima: i credenti digiunano nei 40 giorni precedenti il Natale, chiamato anche Genna, Ledet o Kollé dalle popolazioni locali, il 7 gennaio. In questi 40 giorni, mangiano soltanto un pasto al giorno senza pesce, carne o uova. La Vigilia di Natale, il 6 gennaio, gli Etiopi si vestono in bianco, poi si riuniscono nelle chiese e si recano dall’una all’altra per tutta la notte.

Dopodiché si riuniscono in famiglia e tra amici per mangiare un pasto abbondante tutti insieme, composto tradizionalmente da wat, d’himbasha, un pane piatto, e del tej, una bibita a base di miele. Si scambiano dei piccoli regali come dei piccoli panini ad esempio. Niente a che vedere con i nostri regali talvolta stravaganti! I regali e Babbo Natale non fanno parte della loro cultura, nonostante si stiano diffondendo.

Le festività continuano l’indomani, il 7 gennaio, giorno in cui gli uomini fanno una specie di sfilata equestre, chiamata gug, e giocano a gena, un gioco che assomiglia al cricket. Secondo una leggenda, pastori di Nazareth avrebbero giocato a questo gioco quando gli angeli hanno annunciato la nascita di Gesù.

Natale nel mondo: in Asia

L’Asia è un continente talmente vasto che le tradizioni di Natale sono molto varie e la maggior parte del tempo inesistenti. La ragione è molto semplice: Natale è una festa cristiana e i cristiani si radunano per celebrarla; quindi, le religioni dei paesi specifici predominano nettamente avendo la meglio anche sul Natale. Ad esempio, non viene festeggiato in Nepal, in Turchia e in Afghanistan. È perfino vietato in Brunei. Al contrario, le feste e le tradizioni di fine anno meritano di essere scoperte in altri Paesi.

In Russia

Se vai in Russia durante le festività natalizie, non sorprenderti se non vedi niente di speciale il 25 dicembre. Paese cristiano ortodosso e poiché il governo aveva proibito di celebrare il Natale per quasi un secolo (dalla rivoluzione al 1991), la Russia comincia le festività con il Capodanno. L’ultimo dell’anno è molto più importante per i Russi del Natale (il 7 gennaio), che è soprattutto una festa religiosa.

Natale nel mondo: in Russia

Lo spettacolo con Ded Mooz (Nonno Gelo) e Snegourotchka, sua nipote che lo accompagna è tradizionale e i bambini se ne vanno spesso con un regalino, solitamente delle caramelle. Esistono numerose tradizioni anche per Capodanno, come il fatto di dover indossare vestiti nuovi per cominciare bene l’anno, non dormire per non iniziare l’anno in modo fiacco, avere una tavola ben riempita per avere un anno gioioso e fortunato, lavare le finestre e gli specchi, ecc. Il capo di governo fa gli auguri in televisione, il carillon del Cremlino suona a mezzanotte e i bambini ricevono i loro regali il 31 dicembre.

Le tavole sono piene di piatti: stuzzichini, champagne russo, insalate, mandarini, ecc. In questa occasione, i Russi si trovano in famiglia e con gli amici più cari.

Un Natale religioso

Al contrario, Natale consiste essenzialmente nell’andare a messa dove i Russi vanno in massa. Un’altra cosa: la maggior parte delle decorazioni natalizie sono ancora fatte in maniera artigianale. E se ti vuoi divertire e andare fuori, il grande freddo non ferma di certo i Russi. Piste di pattinaggio all’aperto, sculture di ghiaccio, passeggiate intono ai palazzi, passeggiate in slitta e motoslitta, a te la scelta! La sola parola d’odine: vestiti!

In Giappone

In Giappone, Natale si festeggia molto diversamente. Anche se le grandi città sono scintillanti grazie alle luminarie, il 25 dicembre non è un giorno festivo. Tuttavia, Natale è ben festeggiato… ma non per celebrare la nascita di Gesù o trovarsi con i propri parenti! La Vigilia di Natale assomiglia un po’ a San Valentino poiché i Giapponesi ne approfittano per festeggiare in coppia o con gli amici. Si ritrovano spesso al ristorante per condividere un pasto conviviale.

Quanto al pasto tradizionale, non include il tacchino farcito. Oltre al fatto che è difficile trovarne, i Giapponesi sono molto golosi di pollo fritto e approfittano dell’occasione per mangiarne. Evidentemente, alcune famiglie scelgono di mangiare una cena più raffinata, accompagnata da doni. Un dessert tradizionale di Natale in Giappone è una sorta di cheesecake alle fragole, chiamata kurisumasu keki.

In effetti, solo i cristiani, poco numerosi nel paese, festeggiano Natale decorando un abete. E neanche Babbo Natale esiste come lo conosciamo. Prende piuttosto i tratti di Hotei ou Hoteisho, uno dei sette dei della fortuna.

 

Natale nelle Filippine

Nelle Filippine la luce la fa da padrona a Natale. Il Festival delle Lanterne Giganti (Ligligan Parul Sampernandu) si tiene ogni anno il sabato prima della Vigilia di Natale a San Fernando. Undici baranggay (villaggi) partecipano con una concorrenza spietata per costruire la lanterna più elaborata. In origine, le lanterne erano semplici creazioni di circa 60 centimetri in papel de hapon (carta per origami) e accese con una candela. Oggi sono costruite con vari materiali e raggiungono anche i 6 metri di larghezza. Sono illuminate con lampadine elettriche che brillano creando motivi caleidoscopici.

Natale nel mondo: in Australia (Oceania)

Il Natale in Australia è la promessa di passare un Natale nel calore dell’estate! D’altronde, molti Australiani fanno il bagno e vanno a fare una passeggiata in spiaggia dopo aver mangiato con i parenti. O organizzano dei barbecue a bordo piscina. Insomma, approfittano del bel tempo.

Se trascorri il Natale in Australia, sarai spaesato per il cambiamento climatico radicale rispetto al nostro emisfero (di solito fa caldo e c’è il sole), ma forse anche no. Infatti si ritrovano tante tradizioni europee come l’albero di Natale, Babbo Natale, i Christmas Crackers, pergamene dove troviamo una citazione e qualche gingillo, lo scambio di doni…

Nella cultura aborigena, il mese di dicembre corrisponde alla rinascita della fauna e della flora dopo la stagione secca. La maggior parte di loro festeggia il Natale e decora un albero/abete. Ma è soprattutto un’occasione per loro di ritrovarsi e di commemorare i moti danzando.

E per finire… Buon Natale in tutte le lingue del mondo (o quasi)!

Africano: Geseënde Kersfees
Albanese: Gezur Krislinjden
Arabo: Milad Majid
Argentino: Feliz Navidad
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou!
Cileno: Feliz Navidad
Cantonese: Gun Tso Sun Tan’Gung Haw Sun
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok
Coeano: Sung Tan Chuk Ha
Croato: Sretan Bozic
Curdo: Serî sallî nwê pîroz
Danese: Glædelig Jul
Ebraico: Mo’adim Lesimkha. Chena tova
Eschimese: (inupik) Jutdlime pivdluarit ukiotame pivdluaritlo!
Estone: Rõõmsaid Jõulupüh
Filippino: Maligayang Pasko!
Finlandese: Hyvaa joulua
Francese: Joyeux Noel
Gallese: Nadolig Llawen
Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto
Greco: Kala Christouyenna!
Hawaiano: Mele Kalikimaka
Hindi: Shub Naya Baras
Inglese: Merry Christmas
Indonesiano: Selamat Hari Natal
Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Irlandese: Nollaig Shona Dhuit, oppure Nodlaig mhaith chugnat
Islandese: Gledileg Jol
Italiano: Buon Natale
Lituano: Linksmu Kaledu
Lussemburghese: Schèine Chreschtdaag an e gudde Rutsch
Macedone: Sreken Bozhik
Maltese: IL-Milied It-tajjeb
Mandarino: Sheng Dan Kuai Le
Maoi: Meri Kirihimete
Novegese: God Jul, o Gledelig Jul
Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! o Zalig Kerstfeast
Papua New Guinea: Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu
Peru: Feliz Navidad y un Venturoso Año Nuevo
Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia o Boze Narodzenie
Potoghese: Feliz Natal
Rumeno: Sarbatori vesele o Craciun fericit
Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
Serbo: Hristos se rodi
Slovacco: Vesele Vianoce. A stastlivy Novy Rok
Sloveno: Vesele Bozicne Praznike Srecno Novo Leto o Vesel Bozic in srecno Novo leto
Spagnolo: Feliz Navidad
Svedese: God Jul e (Och) Ett Gott Nytt År
Svizzera tedesca: Schöni Wienachte
Tedesco: Fröhliche Weihnachten
Thailandese: Sawadee Pee Mai o souksan wan Christmas
Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun
Ucraino: Z Rizdvom Khrystovym o S rozhdestvom Kristovym
Ungherese: Boldog Karácsonyt
Urdu: Naya Saal Mubarak Ho (Buon Anno e non Buon Natale)
Vietnamita: Chuc Mung Giang Sinh

Per approfondire

Se questo articolo ti è piaciuto, dai un’occhiata anche a questi:

Grafica Pinterest_Natale nel mondo