La vecchia scuola degli Amendola e Giannini non esiste più, così come va gradualmente scemando l’impegno di “voci indimenticabili” quali Luca Ward, Massimo Chevalier e Pino Insegno.
Tanto vale approfittare di questo inaspettato imbarbarimento del doppiaggio italiano (fino al secolo scorso ritenuto a ragione il migliore del mondo) per lanciarsi in un epocale switch mentale che ci induca a ripensare tutto il cinema in lingua originale, col vantaggio di riscoprire in inglese frasi celebri di film che hanno segnato intere generazioni di appassionati cinefili.
Nostalgici di Tonino Accolla & co. rassegnatevi, il mondo sta cambiando, soprattutto quello del doppiaggio.
Trasformiamo monologhi, dialoghi e citazioni famose in un divertente e utile esercizio per migliorare il nostro inglese (e se volessimo cimentarci da subito con pellicole intere meglio dare un’occhiata anche a questo nostro precedente articolo).
Come ti cambio il nome dei protagonisti…
E adesso chi lo dice alle centinaia di “Rosselle” sparse in tutta Italia che devono il loro nome all’eroina bisbetica e romantica di Via col vento? Cercheremo di essere rapidi e diretti: se i vostri genitori avessero visto questo cult anni ’30 in lingua inglese, oggi vi chiamereste Scarlett, nome altrettanto affascinante ma sicuramente meno nazionalpopolare.
Ma partiamo dal principio, il titolo, che in questo caso è una traduzione piuttosto fedele dell’originale Gone with the wind.
Il “Francamente me ne infischio” che Rhett riserva con elegante strafottenza ad una Rossella / Scarlett in lacrime sull’uscio della porta prima di andare via per sempre (forse) rappresenta invece una versione edulcorata dell’originale “Frankly my dear I don’t give a damn”, che già suscitò non poco scalpore in America, figuriamoci quale sarebbe stata la reazione di un’Italia possibilmente molto più chiusa e politically correct.
Secondo una pratica evidentemente comune in passato, stessa sorte è toccata anche a popolari attori di Hollywood: è così che il caro vecchio Paul Newman, protagonista di Cool hand Luke in patria, diventasse Nick mano fredda qui in Italia. Molto più sottile invece la differenza grammaticale che si genera nella traduzione della storica frase tratta da questo film: “Il guaio grosso qui è la mancanza di comunicatività” (assenza di dialogo) – “What we got here is failure to communicate” (un misunderstanding nella conversazione).
Nello slang newyorkese “fuck” si trasforma in un intercalare…
Prendiamo due monologhi allo specchio, due interpretazioni magistrali, due regie da standing ovation, togliamogli qualche “fuck” piazzato qui e lì durante le battute e l’effetto enfatico sul pubblico si riduce irrimediabilmente.
Stiamo parlando di Taxi driver di Scorsese e La 25a ora (25th Hour) di Spike Lee.
Travis Bickle / De Niro: – “Ma dici a me? Ma dici a me? … Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Eh, Non ci sono che io qui. Di’, ma con chi credi di parlare tu?”
– “You talkin’ to me? You talkin’ to me? You talkin’ to me? Then who the hell else are you talking… you talking to me? Well I’m the only one here. Who the fuck do you think you’re talking to?”
Monty Brogan / Norton: – “Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita. […] Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
No… No, in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!” (per il monologo completo e altre citazioni famose in italiano, Wikiquote è un suggeritore eccezionale)
– “Yeah, fuck you, too. Fuck me? Fuck you, Fuck you and this whole city and everyone in it. […]Let an earthquake crumble it, let the fires rage, let it burn to fucking ash and then let the waters rise and submerge this whole rat-infested place.
No. No, fuck you, Montgomery Brogan. You had it all, and you threw it away, you dumb fuck!”
L’amore tradotto…
Cercate la frase giusta per farla innamorare? Bè, la dichiarazione di Harry a Sally sfida ogni traduzione e/o barriera linguistica: – “Ti amo quando hai freddo e fuori ci sono 30 gradi. Ti amo quando ci metti un’ora a ordinare un sandwich. Amo la ruga che ti viene qui quando mi guardi come se fossi pazzo. Mi piace che dopo una giornata passata con te sento ancora il tuo profumo sui miei golf, e sono felice che tu sia l’ultima persona con cui chiacchiero prima di addormentarmi la sera. E non è perché mi sento solo, e non è perché è la notte di capodanno. Sono venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile.”
– “I love that you get cold when it’s 71 degrees out. I love that it takes you an hour and a half to order a sandwich. I love that you get a little crinkle above your nose when you’re looking at me like I’m nuts. I love that after I spend the day with you, I can still smell your perfume on my clothes. And I love that you are the last person I want to talk to before I go to sleep at night. And it’s not because I’m lonely, and it’s not because it’s New Year’s Eve. I came here tonight because when you realize you want to spend the rest of your life with somebody, you want the rest of your life to start as soon as possible.” (Se cercate quotes dei vostri film preferiti, questo è il sito che fa per voi)
Interessante anche notare come gli Inglesi preferiscano usare titoli che richiamino momenti specifici, così Harry ti present Sally nelle intenzioni originali era invece When Harry met Sally (facendo quindi riferimento al loro primo incontro), un po’ come accade in ogni puntata di Friends, che in inglese si intitola sempre “The one with…”, ad evocare appunto un ricordo e un episodio particolare.
Tornando agli innamorati, volendo puntare sulla semplicità, il “Ti fidi di me?” di Titanic è un evergreen che riscuote ancora successo, a maggior ragione nella sua versione inglese “Do you trust me?” perché si sa che le frasi corte sono più facili da ricordare e pronunciare, dunque la bella figura è assicurata.
Anche i replicanti hanno un’anima… multilingue.
Per finire, onoriamo il filone fantascientifico con due cult di questo genere cinematografico: Blade Runner, dall’atmosfera riflessiva e filosofica, e Terminator (nei suoi vari capitoli), dai toni più diretti e integrati con la società contemporanea.
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.” – “I’ve seen things you people wouldn’t believe.”
“Vieni con me se vuoi vivere.” – “Come with me if you want to live.”
Siccome quando si inizia a parlare di cinema è difficile smettere, vi lasciamo con una raffica finale di frasi celebri, tratte dalla lista delle cento migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi in film statunitensi (stilata nel 2005 dall’American Film Institute per la serie AFI 100 Years… 100 movie quotes), proposte qui in lingua originale ed in ordine sparso ed esclusivamente affettivo.
A voi il compito di riconoscerle (e di scrivercelo nei commenti)…
- I’m gonna make him an offer he can’t refuse.
- May the Force be with you.
- I love the smell of napalm in the morning.
- Love means never having to say you’re sorry.
- Show me the money!
- My mama always said life was like a box of chocolates. You never know what you’re gonna get.
- I see dead people.
- Well, nobody’s perfect.
- Houston, we have a problem.
- Say “hello” to my little friend!
- Mrs. Robinson, you’re trying to seduce me. Aren’t you?
- My precious.
- Nobody puts Baby in a corner.
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