Padroneggiare una lingua vuol dire anche parlarla nel modo migliore. Per questo oggi vediamo quali sono gli errori italiani di pronuncia inglese più comuni e come evitarli. Partiamo da un presupposto però: fare errori non è la fine del mondo (ovviamente!). Gli accenti spesso danno “personalità” a un discorso e in ogni caso chi ha un accento ha sicuramente una storia da raccontare perché è arrivato in un nuovo paese per un motivo o per un altro. D’altra parte, dobbiamo avere una corretta pronuncia inglese per poter comunicare senza problemi quindi vediamo come riuscirci!

Ascolta “#13 – 5 principali errori di pronuncia inglese degli italiani” su Spreaker.

errori italiani di pronuncia inglese

Cosa troverai in questo articolo?

Quali sono gli errori italiani di pronuncia inglese più frequenti?

Quando una persona straniera ci chiede indicazioni per strada, molto probabilmente sappiamo individuare il paese da cui viene. Ogni lingua porta nelle altre il proprio accento. Ogni lingua rappresenta, per i parlanti stranieri, una corsa a ostacoli più o meno alti nella pronuncia. Lo stesso naturalmente accade quando noi italiani parliamo una lingua straniera all’estero – il senso è un po’ “mal comune mezzo gaudio” se vuoi 🙂

Pronunciare correttamente però, non è solo un vezzo. Padroneggiare la pronuncia della lingua inglese è importante per capire ed essere capiti, per parlare con più agio e sicurezza e per fare una migliore impressione (ad esempio, durante un colloquio di lavoro!). Vediamo allora come individuare ed evitare alcuni degli errori italiani di pronuncia inglese che ci caratterizzano.

Preparati perché dovrai mettere in moto bocca, labbra e lingua: parlare inglese bene significa anche muovere bene il tuo apparato fonatorio. Per questo, ogni suono problematico è accompagnato anche dalla registrazione audio con la pronuncia corretta dei nostri prof nativi.

Se li vuoi correggere una volta per tutte, migliorando drasticamente la tua pronuncia e acquisendo sicurezza e fiducia in te (oltre, ovviamente, a un ottimo accento), iscriviti alla nostra innovativa MasterClass Speaking English with Confidence  🙂

H aspirata

Al primo posto degli errori italiani di pronuncia inglese ci sentiamo di mettere la “h”. In italiano questa lettera è muta. Nella nostra lingua non ha suono e foneticamente ha valore solo vicino alla “c” e alla “g”; in altre posizioni non viene pronunciata. Per questo per noi è molto difficile, all’inizio, abituarci a farla sentire quando parliamo, producendo il caratteristico suono aspirato. D’altra parte, gli stranieri fanno fatica a capire la differenza tra “a” preposizione semplice e “ha” terza persona singolare del verbo avere, visto che non c’è differenza di pronuncia (a ognuno il suo problema, come dicevamo).

Non pronunciare la lettera “h” in inglese però, può cambiare il senso delle parole. Il più classico degli esempi: tra hungry (affamato) e angry (arrabbiato) c’è solo un’aspirazione di differenza ma un abisso di senso!

 

Th e i suoni che non esistono

Un altro caso complesso è la pronuncia dei suoni che in italiano non esistono proprio. Ciò rende più difficile dare un esempio da riprodurre e a volte la soluzione più efficace è dare delle istruzioni pratiche, come la posizione della lingua rispetto al palato e ai denti. Un esempio a cui non scappa nessuno: il “th”. Purtroppo in italiano non c’è niente di paragonabile, puoi solo imparare a riprodurlo per imitazione.
Oltretutto, il “th” si pronuncia in due modi diversi: più simile a una “d” (come in the) o più simile a una “f” (come in three). Entrambi sono pronunciati con la lingua tra i denti, ma nel [th] sordo le corde vocali non vibrano e si avrà un suono intermedio tra una “f” e una “s”, mentre nel [th] sonoro le corde vibrano e il suono somiglia una “d” o una “v”.

 

 

La R

Rispetto all’italiano, la “r” inglese ha un suono meno vibrante e diventa molto meno percettibile se si trova alla fine di una parola. Invece noi italiani abbiamo la tendenza a farla sentire tantissimo, come se fosse doppia, quasi. In inglese non è mai tanto rotante come in italiano. Ancora meno nell’inglese britannico, dove è quasi inavvertibile.

 

Le vocali

Che l’inglese si pronunci diversamente da come è scritto è cosa nota, ma l’esempio più calzante – tra gli errori italiani di pronuncia inglese che ci dà più grattacapi – sono le vocali. Sul piano fonetico, l’inglese conta almeno una dozzina di vocali! Poiché, come visto anche sopra, basta un suono per cambiare il significato di una parola, ti devi esercitare sin da subito per padroneggiare le vocali. La differenza sostanziale è la lunghezza del loro suono: esercitarti ti eviterà di incappare, ad esempio, nella pronuncia errata di sheet (lenzuolo) e shit (cacca)!

Errori avanzati di pronuncia inglese

Ora hai memorizzato la pronuncia corretta dei suoni più frequenti, magari usando l’app MosaLingua, in cui puoi creare le tue carte personali. Perché non passare allora agli errori avanzati, cioè quelli da evitare se vuoi padroneggiare sempre di più l’inglese?

1. I verbi al passato che terminano in -ed -> la “e” non si pronuncia quasi mai e la “d” ha un suono tra “d” o “t” a seconda della lettera precedente. Ricorda: se il suono che precede -ed è sordo, quindi le nostre corde vocali non vibrano nel produrlo, sarà simile alla [t]. Se il suono precedente è sonoro e le corde vibrano, la desinenza sarà come una [d]; se l’ultimo suono è invece una [d] o una [t], -ed sarà pronunciato come [ɪd].

2. Parole che finiscono in -ng -> non si pronuncia come in italiano, sono due lettere separate e la “g” non va si sente.

3. Il suono SCI -> si sente solo una “s”, ad esempio science.

 

Bonus Video: parlare senza gli errori italiani di pronuncia inglese

Prima di salutarti, ti lascio un video per mettere in pratica quanto appreso finora su come evitare gli errori italiani di pronuncia inglese. Direttamente dal nostro ricchissimo canale YouTube, Alizah ti dà 4 dritte per parlare inglese come un nativo 😉 Il video è in inglese, of course, ma puoi azionare i sottotitoli in varie lingue e cambiare la velocità, se vuoi.

 

Per approfondire

Sulla pronuncia abbiamo scritto molto, quindi hai l’imbarazzo della scelta: