Ti sei sempre chiesto in quali Paesi europei si insegnano più lingue straniere nelle scuole? L’Unione Europea pone molta attenzione sull’insegnamento e quindi sull’apprendimento delle lingue. In questo articolo analizzeremo quali nazioni dell’Unione Europea offrono il maggior numero di lingue straniere nel curriculum scolastico e quante ore vengono dedicate a questo insegnamento. Sei pronto a saperne di più?
Cosa troverai in questo articolo?
Il contesto europeo dell’insegnamento delle lingue
Come abbiamo menzionato all’inizio di questo articolo, l’insegnamento delle lingue straniere è uno dei pilastri dei sistemi educativi europei. L’UE incoraggia attivamente il multilinguismo, riconoscendo che la conoscenza di più lingue non solo arricchisce la vita culturale e personale, ma rappresenta anche un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro globale. Le scuole sono il primo luogo in cui si sviluppano queste competenze, e il numero di lingue insegnate varia da Paese a Paese.
A che età si inizia a studiare una lingua straniera?
In molti Paesi dell’Unione Europea, i bambini iniziano a studiare una lingua straniera tra i 6 e gli 8 anni. Questo accade principalmente nei sistemi scolastici che riconoscono il valore del bilinguismo e del multilinguismo sin dai primi anni di istruzione. Secondo Eurostat, il numero di studenti della scuola primaria che studiano due o più lingue straniere è aumentato dal 4,6% nel 2013 al 6,5% nel 2022.
L’insegnamento precoce delle lingue straniere viene considerato un vantaggio per sviluppare competenze comunicative e cognitive. In Paesi come il Lussemburgo, la Lettonia e la Grecia, le percentuali di studenti che studiano più lingue fin dall’infanzia sono molto elevate.
Ore dedicate all’insegnamento delle lingue nelle scuole europee
Uno degli aspetti cruciali per l’apprendimento linguistico è la quantità di ore dedicate. Nei Paesi dell’UE, l’orario riservato allo studio delle lingue varia: nelle scuole primarie, le lingue straniere coprono tra il 5% e il 10% dell’orario scolastico totale, mentre nella scuola secondaria questo valore sale, arrivando al 10-19% del totale.
Paesi con il maggior numero di lingue insegnate nelle scuole
Lussemburgo
Il Lussemburgo è un esempio perfetto di Paese multilingue. Gli studenti lussemburghesi studiano abitualmente tre lingue fin dai primi anni di scuola: lussemburghese, francese e tedesco. L’inglese viene introdotto durante la scuola secondaria. Questa forte enfasi sul multilinguismo riflette la particolare natura culturale e politica del Lussemburgo, dove il contatto costante con diverse lingue è parte integrante della vita quotidiana. Inoltre, in Lussemburgo, quasi l’80% degli studenti delle scuole primarie studia due o più lingue straniere.
Finlandia
La Finlandia è tra i Paesi leader nell’insegnamento delle lingue straniere. Qui, il 98% degli studenti della scuola secondaria inferiore studia due o più lingue straniere. Gli studenti finlandesi, a seconda della loro lingua madre, apprendono sia il finlandese sia lo svedese, entrambe lingue ufficiali, insieme a una terza lingua come l’inglese.
Italia
Anche l’Italia si distingue per l’importanza data all’insegnamento delle lingue straniere. Il 96% degli studenti delle scuole secondarie inferiori studia almeno due lingue, con l’inglese che è la lingua straniera più comune. Il francese, il tedesco e lo spagnolo sono le altre lingue maggiormente insegnate, in base alla regione.
Grecia
In Grecia, il 96% degli studenti della scuola secondaria inferiore studia almeno due lingue. L’inglese è la prima lingua straniera più studiata, seguito dal francese e dal tedesco. Questa attenzione all’insegnamento linguistico è particolarmente importante in un Paese che fa del turismo uno dei suoi principali settori economici.
Austria
In Austria, l’insegnamento delle lingue straniere è fortemente valorizzato già dalla scuola primaria, dove l’inglese è la lingua principale introdotta. Nella scuola secondaria, gli studenti possono scegliere tra un’ampia gamma di lingue straniere aggiuntive, come il francese, lo spagnolo e l’italiano. Alcune regioni offrono anche lingue meno comuni, come il russo o il croato, riflettendo la vicinanza con i Paesi dell’Europa orientale.
Paesi Bassi
Nei Paesi Bassi, l’apprendimento delle lingue straniere inizia presto, con l’inglese introdotto già nella scuola primaria. Nella scuola secondaria, oltre all’inglese, gli studenti possono imparare tedesco, francese e spagnolo. Un tratto distintivo del sistema educativo olandese è la diffusione del programma CLIL (Content and Language Integrated Learning), che permette di studiare alcune materie direttamente in una lingua straniera.
Estonia
In Estonia, l’inglese è la prima lingua straniera introdotta nelle scuole primarie, ma il russo ha un’importanza particolare, data la grande minoranza russofona del Paese. Nella scuola secondaria, gli studenti estoni possono studiare anche il tedesco e il francese. Il governo estone sostiene programmi di integrazione linguistica per i ragazzi di madrelingua russa, promuovendo il bilinguismo fin da giovani.
Polonia
In Polonia, l’inglese è la lingua più studiata, ma il tedesco ha un forte impatto, grazie ai legami economici tra i due Paesi. Nella scuola secondaria, gli studenti possono scegliere anche il francese, lo spagnolo o il russo. Negli ultimi anni, il governo polacco ha incrementato gli investimenti nell’educazione linguistica, riconoscendo l’importanza delle lingue nel mercato globale.
Repubblica Ceca
La Repubblica Ceca ha una lunga tradizione di insegnamento delle lingue straniere. L’inglese è la lingua predominante nelle scuole, ma il tedesco è molto popolare come seconda lingua straniera. Gli studenti possono scegliere di studiare anche francese, russo o spagnolo. Il sistema educativo ceco valorizza particolarmente il bilinguismo, con molte scuole che offrono programmi di scambio internazionale.
Aumento del numero di studenti che studiano più lingue
Come dicevamo, negli ultimi anni, si è registrato un aumento significativo del numero di studenti che studiano due o più lingue straniere in Europa. Tra il 2013 e il 2022, il numero di studenti di scuola primaria che studiano più lingue è passato dal 4,6% al 6,5%. Questo trend è particolarmente visibile in Paesi come la Lettonia, dove la percentuale di studenti che studiano più lingue è aumentata di 22,3 punti percentuali, e la Finlandia, con un incremento di 14,9 punti.
Nel 2022, il 60,7% degli studenti delle scuole secondarie inferiori nell’UE studiava almeno due lingue straniere. La Finlandia guida questa classifica con il 98% degli studenti, seguita dall’Italia e dalla Grecia, dove più del 95% degli studenti studia due lingue. Questo aumento riflette l’importanza sempre maggiore data al multilinguismo nei programmi scolastici.
I vantaggi del multilinguismo
Opportunità di lavoro e culturali
Imparare più lingue offre vantaggi significativi non solo a livello personale e culturale, ma anche professionale. Le competenze linguistiche sono altamente richieste in settori come il commercio internazionale, il turismo e le relazioni diplomatiche. Inoltre, gli studenti che imparano più lingue sviluppano una maggiore apertura mentale e comprensione interculturale.
Benefici cognitivi e prevenzione di malattie neurodegenerative
Oltre ai vantaggi culturali e lavorativi, il multilinguismo potrebbe ritardare l’insorgere di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Questo è dovuto al rafforzamento delle connessioni neurali derivanti dal bilinguismo e dal multilinguismo, che migliorano la memoria e le capacità cognitive.
Supporto agli studenti migranti
In molti Paesi europei, come la Germania, la Svezia e i Paesi Bassi, vengono offerti programmi di supporto linguistico per gli studenti migranti. Questi programmi includono lezioni aggiuntive nella lingua ufficiale del Paese e, in alcuni casi, supporto nell’apprendimento della lingua madre degli studenti migranti.
Verso un’Europa multilingue
L’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole europee è una componente essenziale per il futuro dei giovani. Paesi come il Lussemburgo, la Finlandia e l’Italia stanno guidando questa evoluzione, offrendo ai loro studenti l’opportunità di apprendere più lingue fin dai primi anni di scuola. Questa tendenza non solo aiuta a promuovere la diversità culturale, ma prepara anche gli studenti a un futuro sempre più interconnesso e globalizzato.
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