Non si sente parlare spesso della musica giapponese, eppure il tanto amato karaoke è nato proprio in Giappone. Non lo sapevi? Bene, se stai studiando giapponese e vuoi scoprire qualcosa in più sulla cultura di questo Paese, sei nel posto giusto. In questo articolo scoprirai diverse curiosità proprio sulla tradizione del karaoke. Stay tuned!

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Il karaoke: curiosità dalle origini ad oggi

Cominciamo da una cosa insolita, sapevi che la parola karaoke significa “orchestra vuota”? Questo termine è stato originariamente utilizzato quando i cantanti professionisti si esibivano senza un’orchestra presente, cantando su un nastro registrato che conteneva la musica.

Fu alla fine degli anni ’60 che il karaoke fu reso disponibile al grande pubblico. Inizialmente, gli stereo e le basi erano solo in bar e pub, e le persone cantavano al microfono davanti al pubblico.

Al giorno d’oggi, si fa il karaoke in piccole stanze private ad esso dedicate.  Le stanze sono piccole con una capacità massima di 4/8 persone, e solitamente hanno luci soffuse. C’è un grande schermo che mostra i testi delle canzoni, due microfoni, e strumenti come tamburelli o maracas per fare musica e creare un’atmosfera festaiola. Di solito puoi ordinare bevande a flusso libero e una varietà di fast food.

Ci sono vari modi in cui puoi divertirti in una stanza karaoke. I giapponesi spesso vanno con i loro amici o dopo il lavoro con i loro colleghi. Di solito, le persone fanno a turni per cantare, piuttosto che cantare tutti nello stesso momento. Ci sono anche stanze per bambini equipaggiate con un piccolo parco giochi e Lego, dove le mamme con i bambini possono divertirsi. Recentemente, è diventato di tendenza per tanti giovani andarci da soli (chiamati Hito-kara), semplicemente per cantare a squarciagola e rilasciare lo stress! Altri approfittano delle stanze private e insonorizzate per esercitarsi con gli strumenti musicali.

Poiché è un intrattenimento popolare in Giappone, ci sono più di 8.000 strutture per il karaoke nel Paese, e il pubblico rimane stabile sui circa 50 milioni di utilizzatori (la metà della popolazione del Giappone!) ogni anno. 

Tuttavia, il numero di proprietari di karaoke è diminuito significativamente nel 2020 a causa del Covid: un ridotto numero di utenti (solo 26 milioni rispetto ai 50 milioni degli anni precedenti) ha portato alla chiusura di diverse sale karaoke, la diminuzione del 40% rispetto all’anno precedente si è fatta sentire.

Ci sono sempre una serie di canzoni giapponesi tra cui scegliere, incluse le sigle e le canzoni degli anime. Le canzoni degli anime sono divertenti perché spesso hanno immagini del cartone che scorrono sullo schermo quando canti. Ci sono anche un discreto numero di canzoni inglesi tra cui scegliere, certamente le più celebri ci saranno quindi se non hai molta dimestichezza con il giapponese, puoi sempre cavartela con l’inglese!

Musica giapponese: una breve panoramica

La musica giapponese non è molto conosciuta in Occidente, però come la musica orientale, solitamente ha una forte componente rumoristica. Paradossalmente, è più probabile per noi conoscere la musica tradizionale giapponese, quella per esempio del teatro giapponese, piuttosto che la musica moderna delle band.

musica giapponese

Come in Italia, anche in Giappone coesistono diversi generi musicali. Ci sono la musica classica, la musica folklorica, la musica rock e in generale la musica ‘moderna’.

La musica folklorica giapponese è divisa in quattro categorie principali:

  • canzoni cantate sul lavoro
  • canzoni religiose
  • canzoni per l’intrattenimento (feste, matrimoni, ecc.)
  • canzoni per bambini

Solitamente è accompagnata da strumenti come il liuto a tre corde, lo shamishen (uno strumento tipico giapponese), tamburi e altri strumenti di tradizione nipponica.

Tra la musica moderna, molto popolare è il rock, diffusosi fin dagli anni Sessanta. Dalla fine degli anni Ottanta, il Giappone ha visto la diffusione del ヴィジュアル系 Bīshuaru kei, ovvero uno ‘stile visuale’ che comprende molteplici generi musicali e un look esuberante ma ricercato per quanto riguarda abiti di scena, acconciature, trucco e atteggiamento.

Un posto d’onore all’interno del panorama musicale giapponese va sicuramente alla musica creata per videogames e anime. Tra le colonne sonori più celebri (e più apprezzate) dei videogiochi, è sicuramente da menzionare quella di Final Fantasy VI, composta da Nobuo Uematsu nel 1994.

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