Anche se stai ancora imparando l’inglese e non conosci bene la lingua, ti sarai sicuramente accorto di quante sono ormai le parole inglesi usate in italiano. Grazie alla sua diffusione come lingua internazionale della comunicazione, ormai le parole inglesi utilizzate anche nella lingua italiana sono tantissime. Dal business al fashion, dal travel al food il nostro Bel Paese sfodera la lingua di Sua Maestà per apparire più cool.
Articolo aggiornato il 5.8.2022
Cosa troverai in questo articolo?
Parole inglesi usate in italiano
La globalizzazione e la diffusione della tecnologia hanno sicuramente accelerato il processo di anglicizzazione della lingua italiana. Tanto hanno fatto anche il marketing e i social media, sdoganando termini una volta considerati linguaggio di settore. Se prima alcune parole in inglese venivano usate nell’ambito di alcuni settori specifici, ora le si sente pronunciare (anche con la pronuncia sbagliata a volte) da chiunque.
Se da una parte è una comodità, dall’altra stiamo disimparando la nostra lingua ed è un peccato, perché è una lingua ricca di parole, di sfumature e di espressioni per esprimere quasi tutto quello che ora, per adattarci al trend (tendenza), diciamo in inglese.
Di recente, mi è capitato che una mia studentessa, facendo una traduzione a vista di un testo, traducesse mood (umore, stato d’animo) con mood, convinta che si dicesse proprio così in italiano. Le ho risposto che, sebbene sia un termine utilizzato molto da rapper e trapper, potevano parlare di stati d’animo anche prima 🙂
Le parole inglesi usate in italiano sono diventate una parte talmente integrante della nostra quotidianità che talvolta non ci accorgiamo nemmeno di utilizzarle.
Le parole inglesi usate in italiano dai giovani
Vediamo qualche esempio concreto di parole inglesi usate in italiano. Partiamo dai giovani, che sono forse le persone che meglio assorbono e replicano le mode del momento, anche grazie ai social media (un’altra espressione inglese!).
Beauty: bellezza |
Blogger: colui che scrive su un blog (sito tematico) |
Cash: contanti |
Community: comunità di persone interessate a uno stesso argomento/persona su internet |
Cool: figo |
Cover: copertina ma anche l’involucro che protegge smartphone e tablet |
Fake: falso |
Fashion: moda |
Feed: pagina principale di Instagram dove compaiono le foto delle persone che seguiamo |
Fitness: forma fisica |
Flyer: volantino |
Follower: seguace, fan (sui social) |
Food: cibo |
Gallery: galleria (su Instagram principalmente) |
Gap: lacuna |
Gossip: pettegolezzo |
Hot: bollente/piccante |
Influencer: persona capace di influenzare le decisioni d’acquisto o le opinioni della sua community |
Instagrammer: persona che lavora con Instagram |
Jogging/running: correre |
Lifestyle: stile di vita |
Location: luogo/posto |
Mainstream: corrente principale ma anche alla portata di tutti; ‘essere mainstream’ può significare anche ‘essere troppo convenzionali’ |
Mood: umore, stato d’animo |
News: notizie |
Nickname: nomignolo, soprannome |
Online: in linea, online |
Performance: esibizione |
Selfie: foto autoritratto |
Shopping: acquisti, compere |
Smartphone: smartphone |
Social network: social network |
Sneakers: scarpe da ginnastica |
Teenager: adolescente |
Travel: viaggi |
Trend: tendenza, moda |
Videogame: videogioco |
Wireless: senza fili |
Le parole inglesi utilizzate nel mondo del lavoro
Se il linguaggio giovanile segue delle mode e quindi utilizza oggi una parola che magari tra qualche mese cadrà in disuso, il mondo del lavoro – soprattutto in alcuni settori, ha assorbito diverse parole inglesi delle quali non riesce a fare a meno. Vediamone alcune:
Abstract: riassunto/sommario |
All inclusive: tutto compreso |
Audience: pubblico |
Award: premio |
Background: sfondo/contesto/esperienze passate |
Backstage: dietro le quinte |
Badge: tesserino |
Benefit: vantaggio/beneficio |
Best practices: buone prassi |
Boss: capo |
Brand: marchio |
Brand identity: identità del marchio, identità aziendale |
Break: pausa |
Broker: agente/intermediario |
Budget: bilancio/budget |
Business plan: piano di gestione |
Business: commercio/affare |
Cameraman: cineoperatore |
Case history: caso di esempio/cartella clinica |
Catering: catering/ristorazione |
Cheap: economico/conveniente |
Check: controllo/ispezione |
Check-up: visita di controllo |
Coffee break: pausa caffè |
Comfort: comodità |
Competitor: concorrente |
Concept: idea |
Content creator: creatore di contenuti online |
Content: contenuto |
Contest: gara/concorso |
Copyright: diritto d’autore |
Copywriter: redattore pubblicitario |
Cover: copertina |
Crew: squadra/gruppo |
Customer journey: l’esperienze del cliente dal primo contatto al post-vendita |
Customer service: assistenza al cliente |
Deadline: scadenza |
Default: impostazione predefinita |
Design: design |
Device: dispositivo |
Digital strategy: strategia digitale |
Display: schermo/monitor |
Download: scaricare |
Editor: redattore |
Email: posta elettronica |
Escalation: incremento/aumento |
Export: esportazioni |
Feedback: opinione |
Flyer: volantino |
Font: carattere (tipografia) |
Full-time: a tempo pieno |
Gap: lacuna |
Hall: ingresso |
Hotel: albergo |
Human Resources anche abbreviato come HR: risorse umane |
Import: importazioni |
Intelligence: spionaggio, anche utilizzato per ‘informazioni riservate’ |
Know-how: conoscenza tecnica |
Leader: capo |
Location: posto/luogo |
Log-in / Log-out: accedere / uscire (informatica) |
Low cost: a basso costo |
Markup: ricarico |
Meeting: riunione/assemblea |
Merchandising: attività promozionale |
Mission: missione/obiettivo |
Network: rete/sistema |
Nomination: candidatura |
Outlet: punto vendita |
Packaging: imballaggio/confezione |
Partner: socio |
Partnership: collaborazione/alleanza |
Part-time: a tempo parziale |
Preview: anteprima |
Problem-solving: capacità di risolvere i problemi |
Public relations: pubbliche relazioni |
Random: casuale |
Reception: accoglienza/ricevimento |
Record: primato |
Relax: riposo/relax |
Report: resoconto/verbale |
Revival: ritorno |
Scoop: notizia giornalistica di grande rilievo |
Self-control: autocontrollo |
Showroom: salone di esposizione |
Sponsor: finanziatore/sostenitore |
Staff: personale |
Store: negozio |
Storytelling: l’arte di raccontare storie |
Stress: tensione |
Target: obiettivo/traguardo |
Team: squadra/gruppo |
Test: prova/esame |
Ticket: biglietto |
Trend: tendenza/moda |
Update: aggiornamento (informatica) |
Upgrade: eseguire l’aggiornamento (informatica) |
Upload: caricare (in rete) |
Waterproof: resistente all’acqua/impermeabile |
Web: rete/web |
Webinar: seminario di formazione online |
Wireless: senza fili |
Workshop: laboratorio |
Parole inglesi usate in altri paesi
Negli ultimi anni ho vissuto in cinque paesi diversi di cui quattro non avevano l’inglese come lingua ufficiale. Eppure, ho sempre sentito i locali usare parole inglesi (spesso pronunciate male). Ciò che davvero mi colpisce però, è che spesso le persone non sanno nemmeno di star parlando inglese!
Succede anche con altre lingue: chi di noi non ha mai detto bon appétit o sayonara? Continuiamo allora andando a dare un’occhiata alla situazione degli altri paesi…
Francia
Di solito la Francia è nota per il suo vocabolario “blindato” che resiste all’invasione dei termini stranieri. Eppure, ecco una lista nutrita di termini inglesi che fanno parte del vocabolario quotidiano di un francese medio: OK, cool, fun, weekend, parking, camping, lifting, best-seller, jean, brushing, design, vintage, clown, smoking, pickpocket, babysitter, feeling, flirt, brunch, gloss, speed, steak, toast, discount, chewing gum, challenge, cowboy e barbecue.
Lo so, non è esattamente quello ti aspetteresti di sentire in Francia, giusto?
Germania
I francesi non sono soli. In Germania si usano correntemente queste parole inglesi: lifestyle, fair, clever, park, ticket e service point. Anche in ambito lavorativo i termini non mancano: job, manager, meeting, antivirus, computer e laptop.
Polonia
Anche in Polonia ascolteremo le persone parlare inglese senza rendersene conto usando parole come drink, weekend, lobby…
In Polonia poi, l’ortografia di alcune parole inglesi è stata adattata in modo quasi creativo, guarda: biznesmen = businessman, flesz = flash, forhend/bekhend = forehand/backhand, lider = leader, mecz = match, tost = toast.
Cina
E dall’altra parte del pianeta, alcune parole inglesi sono entrate anche nel vocabolario dei cinesi. Ad esempio hi, hello, bye-bye, party; mentre cool è così popolare che ha anche un suo carattere ( 酷 ).
I giovani spesso dicono nobody cares (non interessa a nessuno) e usano la parola low per riferirsi a qualcuno o qualcosa che non ha classe!
Russia
La Russia non è da meno. Lo sapevi che i russi spesso dicono hello o sorry? E anche in questo paese c’è stato un processo di adattamento dell’inglese alla lingua russa: ad esempio, alle Risorse Umane invece di hunt i russi dicono хантить (hántit’), to google diventa гуглить (gùglit’), ma abbiamo anche alcuni originali come summit, briefing, hitchhiking, retail, brand, handmad, startup, copywriter e co-working.
Brasile
Ti racconto un aneddoto della mia vita qui in Brasile, che mi ha dato lo spunto per questo articolo. Tempo fa, un’amica brasiliana mi confessa di non riuscire a imparare e parlare inglese. Era la fine di novembre, quindi tempo di Black Friday per questo le ho detto: “Dai, sono sicura che conosci almeno due parole”. Era scioccata quando
le ho spiegato che “blecky Fraid” (che è il modo in cui i brasiliani lo pronunciano) erano parole inglesi!
Vediamo però quali altre parole inglesi si utilizzano in Brasile: air fryer, show (che dire che qualcosa è fantastico), pet shop, personal trainer, home office, homeschooling e bullying.
BONUS video: L’inglese che già conosci
Se vuoi memorizzare anche la pronuncia di tutte queste parole inglesi usate in italiano e non solo, devi solo premere play e guardare il video! Lo puoi anche vedere direttamente su YouTube; ricorda che puoi attivare i sottotitoli o rallentare la velocità, se necessario. E non dimenticare di iscriverti al nostro canale YouTube per una marea di interessantissimi video a tema linguistico.
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