Studi recenti, basati su esami come la risonanza magnetica e sui principi delle neuroscienze, hanno aiutato gli scienziati a determinare i principali cambiamenti che avvengono nel cervello in relazione al bilinguismo. Vediamo insieme tutti i punti di forza di un cervello bilingue.

Articolo aggiornato il 10.01.2022

IT il cervello bilingue

Cosa troverai in questo articolo?

Un nuovo concetto di bilinguismo

Molta della ricerca esistente in questo campo è iniziata in Canada, Paese dove il bilinguismo è la norma. Molti studi si sono concentrati sui bambini e su come il loro cervello reagisse all’esposizione a due lingue e inibisse così le interferenze. Seppur interessanti, sono gli studi più recenti a riservare qualche sorpresa.

Secondo la Prof.ssa Garraffa, sembra infatti che non sia il livello della conoscenza delle due lingue il fattore che determina i cambiamenti in un cervello bilingue, ma piuttosto l’essere esposto e parlare costantemente due lingue diverse. Questo cambia in parte anche il concetto di bilinguismo per come lo abbiamo visto finora, infatti i cambiamenti che avvengono nel cervello non richiedono necessariamente la conoscenza approfondita di una seconda lingua, ma ricorrono anche nel cervello di chi sta imparando una nuova lingua e vi si espone con costanza.

Che succede in un cervello bilingue?

Uno studio guidato da ricercatori in psicologia dell’Università di Lund in Svezia ha realizzato uno studio per vedere gli effetti del bilinguismo sul cervello. I ricercatori hanno riunito un gruppo di giovani reclute dell’Accademia degli Interpreti delle Forza Armate svedesi per misurare i loro cervelli prima e dopo un corso intensivo in lingue straniere (tra cui russo e arabo). In un periodo di 13 mesi, i partecipanti sono passati dal non avere alcuna conoscenza di queste lingue al parlarle correntemente.

Come gruppo di controllo, i ricercatori hanno impiegato degli studenti di medicina e scienze cognitive. Questi, sempre per un periodo di 13 mesi, hanno studiato in modo intensivo altre discipline, ma non lingue straniere. I due gruppi sono poi stati sottoposti a risonanze magnetiche prima e dopo questo studio intensivo. Lo scopo era quello di verificare se nei due gruppi vi fossero delle differenze a livello di sviluppo cerebrale.

 

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I risultati dello studio

I risultati sono stati sorprendenti: la struttura del cervello del gruppo di controllo è rimasta la stessa, mentre negli studenti di lingue straniere alcune parti specifiche del cervello sono cresciute. Si tratta dell’ippocampo, la struttura relativa all’apprendimento di cose nuove e alla navigazione spaziale, e altre tre aree della corteccia cerebrale.

Secondo Johan Martensson dell’Università di Lund, alcune parti del cervello si sviluppano in modo diverso in base al livello di competenza e alla quantità di sforzo che questi studenti hanno investito nello studio. Quindi, quelli con una crescita maggiore dell’ippocampo e delle aree della corteccia cerebrale, a cui fa riferimento l’apprendimento delle lingue, hanno visto un aumento delle proprie competenze nella lingua rispetto agli altri studenti.

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Nel caso degli studenti che hanno dovuto impegnarsi di più durante l’apprendimento, essi hanno avuto una crescita maggiore delle aree delle regioni motorie e della corteccia cerebrale. Quindi, le aree del cervello che hanno subito maggiori cambiamenti sono quelle relative alla nostra abilità per apprendere una lingua facilmente e a come sviluppiamo delle modifiche in base ai risultati.

I risultati di questa ricerca confermano quindi i benefici di essere bilingui (di cui parleremo in un prossimo articolo), tra cui il fatto che imparare una lingua straniera è un ottimo metodo per mantenere il nostro cervello in forma. Ne avevamo parlato anche a proposito di alcuni recenti studi sull’Alzheimer.

Scopri i vantaggi di essere bilingue

Se il tema ti interessa, ecco altri articoli utili sul bilinguismo:

Per finire ti invito a guardare questo interessante video in cui troverai maggiori informazioni su come è fatto un cervello bilingue e come si apprende una lingua straniera (ci sono vari tipi di bilinguismo).

 

Riferimenti

-Mårtensson, J. et al., 2012. Growth of language-related brain areas after foreign language learning. NeuroImage, 63 (1).