“Le donne hanno attitudini migliori verso la comunicazione rispetto agli uomini”,
“Le donne sono più dotate degli uomini per le lingue”…
La lettura di questi luoghi comuni forse non ti stupisce, perché – siamo onesti – si tratta di cose che sentiamo abitualmente. Ed esiste una MOLTITUDINE di preconcetti, cioè di stereotipi, che sottolineano le differenze tra uomini e donne, differenze intellettuali per lo più. Anche nell’apprendimento delle lingue, ambito che ci interessa particolarmente.
Ma cosa si nasconde davvero dietro tutti questi stereotipi? Siamo soliti dire che dietro ogni battuta c’è un fondo di verità: allora possiamo affermare che pure dietro questi stereotipi sulle differenze tra uomini e donne si cela una po’ di verità?
Davvero il sesso determina la nostra capacità di apprendere una nuova lingua? E davvero le donne sono più brave degli uomini nelle lingue?
Per domani 8 marzo 2016, giornata internazionale delle Donne (con la D maiuscola), cerchiamo di dare una risposta a queste domande.
Le donne e le lingue straniere, una vecchia storia… di istruzione
Perché? Perché questo tipo di apprendimento, nell’opinione di Necker de Saussure, era un modo di far crescere il “cervello nel suo insieme”.
Il cervello nel suo insieme. Sì, può darsi… ma niente viene detto a proposito delle capacità delle donne di apprendere queste lingue (il tema che, ti ricordo, oggi ci interessa).
Andiamo avanti: il fenomeno della donna poliglotta!
Oggi il fenomeno si è delineato. Le donne continuano ad apprendere le lingue, anzi, in certi ambiti considerati più letterari sono sovra-rappresentate: secondo i dati dell’Istat*, nell’anno accademico 2007/08, su 57.013 immatricolati a lettere e lingue, l’80% erano donne. Su 17.2o2 immatricolati in lingue, 81,6% erano donne. Negli ambiti umanistici (lettere, insegnamento, lingue, psicologia) la percentuale di studentesse è schiacchiante. (Inoltre le laureate sono circa il 60%.)
Sempre secondo Rebecca Rogers, “le lingue sono la disciplina a maggiore caratterizzazione femminile nell’insegnamento secondario pubblico”. Detto ciò, se questa grande presenza femminile nella filiera linguistica sia dovuta alle nostre capacità intellettuali in questo ambito, a un retaggio o, semplicemente, alle abitudini sociali… niente ancora ce lo ha spiegato sul serio.
Un professore di spagnolo, tuttavia, interrogato sul tema, ha dato la sua opinione in merito (attenzione, sto solo riportando le sue parole). Egli affermava di essere stupito dal gran numero di ragazze presenti nelle Facoltà di lingue. Eppure, non è stato in grado di “capire se questa preferenza per le lingue (…) fosse dovuta a una reale facilità o piuttosto a un desiderio di compensare ad ogni costo l’inferiorità nelle scienze, inferiorità che, come loro stesse confessano, considerano appannaggio del loro sesso“. Grazie, Professore. Però, sulle capacità intellettuali delle donne la rimandiamo a settembre.
Signore, perché imparate a parlare inglese? MosaLingua testa i suoi lettori…
Dato che il dibattito ci interessa molto, MosaLingua ha fatto una piccola inchiesta tra i suoi utenti per capire quali sono le loro motivazioni per apprendere o quali problemi incontrano nell’apprendimento delle lingue (ambito da approfondire). E secondo il sondaggio,
- il 37 % delle donne usa MosaLingua più volte al giorno rispetto al 30 % degli uomini (che non è male, comunque, va detto)
- le donne imparano le lingue soprattutto per il piacere di apprendere (il 62 %), per divertimento e per i viaggi (il 70 %) e per lo sviluppo personale (il 77 %) mentre gli uomini imparano le lingue soprattutto per lavoro (il 45 % contro il 22 % delle donne) e per gli studi (il 10 % contro il 7 %).
Da notare: se dovessi trarre una rapida conclusione, direi che le donne imparano per sé stesse mentre gli uomini apprendono per “dovere”, ma sarebbero davvero conclusioni affrettate.
Donne più brave degli uomini ad imparare le lingue… o solo diverse?
Tutto molto interessante finora, ma quali sono davvero le nostre attitudini?
Stando al rapporto annuale EPI, le donne italiane sarebbero migliori degli uomini in inglese, con un risultato di 54.58 rispetto al 53.46 dei maschi, ma lo stesso vale a livello europeo (56,56 contro 54,74) e mondiale (53,40 contro 52,08).
E credimi, il tema appassiona (non solo MosaLingua). Molti ricercatori e linguisti hanno affrontato la questione. E per la maggioranza di loro, non è il sesso a determinare le nostre capacità di apprendere una nuova lingua, ma semplicemente l’ambiente sociale e culturale degli studenti. Anche se il rapporto EPI dichiara che le donne sono più brave degli uomini ad imparare l’inglese, ciò su cui noi ci siamo soffermati è soprattutto la differenza nei metodi di apprendimento. Infatti, se appronfondiamo un po’ la questione e consideriamo cosa accade nell’ambito degli studi dei linguisti, ci rendiamo conto che uomini e donne semplicemente non studiano allo stesso modo. In particolare, ci sono due studi interessanti che meritano di essere citati a riguardo.
Ugualmente, anche il secondo studio mostra un modo di apprendere diverso, ma in questo caso più a livello degli strumenti impiegati. Infatti, secondo la rivista internazionale ed universitaria Porta Linguarum, studi condotti in Europa, Asia dell’est e America Latina sono arrivati tutti alla stessa conclusione: per apprendere una lingua, le donne usano elementi di apprendimento diversi, come la lettura o la scrittura, e diversi elementi del linguaggio, come il vocabolario e la pronuncia. Gli uomini invece si limitano più spesso a un solo metodo, a un solo strumento.
Questi studi provano che le donne sono più dotate degli uomini nelle lingue? Provano differenti attitudini intellettuali tra uomini e donne? Ebbene, no.
Essi provano solo che gli uomini e le donne funzionano in modi diversi… anche quando si tratta di apprendimento. Allora sì, le donne sono più numerose negli ambiti letterari e linguistici dell’università. Ma ciò mostra solo, forse, che gli uomini e le donne hanno gusti, desideri e ambizioni professionali diversi. E abbiamo ricordato il fenomeno delle donne poliglotte, ma avremmo potuto parlare del fenomeno degli uomini poliglotti! Continuiamo ad essere decisamente uguali, in termini di classifiche, nell’apprendimento delle lingue – e per questo diversi nel nostro funzionamento. La guerra dei sessi può dirsi scampata.
*Les femmes dans l’enseignement des langues vivantes : éléments pour une histoire à construire, di Rebecca Rogers. Université Marc Bloch, Strasburgo.
*Studio ISTAT, 2009, “I numeri dell’università”.
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