Se stai imparando il francese, è probabile che tu abbia già incontrato parole o espressioni che ti lasciano perplesso, suonano strane o addirittura sembrano il contrario di ciò che ti aspettavi. No, non stai immaginando cose: hai appena incontrato l’argot, il verlan o lo slang francese! Si tratta di modi di esprimersi usati nella comunicazione orale, nei messaggi di testo e sui social media per essere più immediati, divertenti e informali. Questo tipo di linguaggio è particolarmente diffuso tra i giovani e in certi ambienti culturali, quindi vale la pena saperlo riconoscere e, perché no, usarlo con disinvoltura. T’es prêt ? Allons-y !
Articolo aggiornato il 4.10.2024
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Comunicazione informale in francese: il registro colloquiale
È preferibile usare un linguaggio colloquiale con amici e familiari, ma non in un contesto formale o professionale. Se stai parlando con Jean-François, il tuo superiore che lavora in azienda da 30 anni, sarebbe altamente inappropriato usare un linguaggio colloquiale. È probabile che ti dica: Nous n’avons pas gardé les cochons ensemble! = Non abbiamo allevato i maiali insieme! In altre parole, “Lei ha troppa confidenza, non siamo così intimi”. Quindi è meglio usarlo con persone della tua stessa fascia d’età, in un contesto informale.
Il linguaggio colloquiale lascia molta libertà. Dopo tutto, la liberté è uno dei 3 pilastri del motto francese. È quindi naturale che i francesi chiedano un po’ più di libertà, anche nella loro lingua. Quindi possiamo dire addio alle regole grammaticali così come le abbiamo imparate dalla santa Bescherelle. Addio alla pronuncia “corretta”. Ciao, parole del dizionario. Diamo un’occhiata alla lingua francese che ha messo in agitazione l’Académie française.
Abbreviazioni
I francesi amano abbreviare le parole, rendendo i discorsi più veloci e concisi. Sembra che i francesi vadano di fretta e che vogliano sbrigarsi accorciando le parole. Ecco alcuni esempi che ti torneranno utili nelle conversazioni di ogni giorno:
Registro corrente | Registro familiare | Esempio | Traduzione |
---|---|---|---|
le petit-déjeuner | le p'tit-déj' | Je prends mon p'tit-déj' à 8h. | Faccio colazione alle 8. |
la télévision | la télé | Allume la télé, il y a un film intéressant ! | Accendi la tv, c'è un film interessante! |
sympathique | sympa | Fiona est très sympa, j'aimerais la revoir. | Fiona è molto simpatica, mi piacerebbe rivederla. |
l'apéritif | l'apéro | Tu viens chez moi pour l'apéro ce soir ? | Vieni da me per un aperitivo stasera? |
une publicité | une pub | Je déteste les pubs quand je regarde une série. | Odio le pubblicità quando guardo una serie. |
le restaurant | le resto | On va manger au resto ? | Andiamo al ristorante? |
un appartement | un appart' | J'emménage dans mon nouvel appart' demain. | Trasloco nel nuovo appartamento domani. |
une promotion | une promo | Prends cette bouteille, elle est en promo. | Prendi questa bottiglia, è in offerta. |
un professeur | un prof | Mon prof de français est très sympa. | Il mio prof di francese è molto simpatico. |
un café décaféiné | un déca | Bonjour, un déca s'il vous plaît ! | Buongiorno, un deca per favore! |
L’argot francese
Oltre alle abbreviazioni i francesi usano molto l’argot nella comunicazione orale informale. Vediamo le sue origini e di cosa si tratta.
Il concetto di gergo (jargon) in Francia nasce nel XIII secolo e l’argot nello specifico era il lessico della malavita (e dei militari) perché è un linguaggio criptato creato per scambiarsi messaggi segreti e comunque per non farsi capire da chi non appartiene al proprio gruppo sociale. Per questo esistono tantissime varianti per ogni termine.
In passato, almeno fino agli Anni ’50 del Novecento, ad andare per la maggiore è stato l’argot parigino, che si è diffuso anche grazie alle grandi opere letterarie di Hugo, Balzac, Zola o il più recente Céline.
Dall’argot si è poi sviluppato lo jargot (jargon + argot), che è il francese familiare parlato tutt’oggi. Infatti, nella lingua comune ci sono moltissime parole di argot, ormai entrate a pieno titolo nel francese quotidiano, perdendo ovviamente la caratteristica della segretezza “malavitosa”.
Invece si è arricchito di prestiti da altre lingue come l’arabo e le lingue africane (ad esempio, maboul=matto, viene dall’arabo mahbûl).
Qualche esempio di argot? Le mec, la bagnole, le flic o le boulot… rispettivamente il tizio, la macchina, il poliziotto e il lavoro. Ma ce ne sono anche altre, vediamo le più comuni.
Espressioni frequenti in argot
- Il aime bien cette meuf = “femme” => Ama questa ragazza/donna (parola in verlan, vd sotto)
- Je suis à la bourre = “en retard” => Sono in ritardo
- Le taf était dur aujourd’hui = “travail” => Il lavoro è stato duro oggi
- J’ai rien bouffé ce matin = “manger” => Non ho mangiato niente stamattina
- Paul était vraiment saoulé = “en colère” => Paul era davvero arrabbiato
- Je me casse d’ici = = “s’en aller” => Me ne vado
- J’ai la dalle ! = “j’ai faim” => ho fame
- Je me suis planté = “je me suis trompé” => mi sono bloccato, mi sono sbagliato
- Passe-moi une clope s’il te plaît = “une cigarette” => dammi una sigaretta per favore
- Je déteste ce mec ! = “un homme” => detesto quest’uomo/ragazzo
- Elle finit le boulot à 20h = “le travail” => Termina il lavoro alle 8
- J’ai pété mes lunettes = “casser” => Ho rotto gli occhiali
- Il m’a piqué 50€ = “voler” => Mi ha rubato 50€
- J’ai rien foutu pour le cours = “fait” => Non ho fatto niente per le lezioni
- Ça craint ! = “c’est nul” => Fa schifo
- Il était complètement bourré après la fête = “ivre” => era completamente ubriaco dopo la festa
VIDEO: Impara la pronuncia dell’argot con Cédric
Per sentire la pronuncia corretta e impararle nel loro contesto di utilizzo, guarda il video di Cédric sul nostro canale YouTube che ti racconta una storiella in cui ha inserito buona parte di queste parole ed espressioni!
Per aiutarti a seguire il discorso, ecco qui la storia raccontata da Cédric:
Impara l’argot con la storia di Cédric
In Francia si parla molto raramente di un uomo o di una donna. Si dice piuttosto le mec o la meuf, soprattutto tra i giovani. Ad esempio, puoi sentire: mais c’est qui ce mec ? o Tu connais cette meuf ? Si possono usare anche per parlare del tuo ragazzo o della tua ragazza. Se parliamo di amici, non si usa questa parola molto spesso. Si preferisce usare la parola pote per parlare di un amico o di un fidanzato, è più informale. Ad esempio si può dire Ah lui c’est mon pote, je vais boire un verre avec lui.
Quindi vai a prendere un bicchiere col tuo amico, ma sei già in ritardo! In questo caso lo chiamerai per dirgli che sei in ritardo. Allora gli dirai che sei à la bourre. Excuse moi, je suis à la bourre, j’arrive dans 15 minutes.
Attenzione, non devi confondere questa espressione con être bourré che vuol dire être saoul (ubriaco). L’amico che ti aspetta può risponderti viens vite, je t’attends depuis une heure et je suis déjà bourré…
Per parlare di lavoro, i francesi usano la parola boulot o la parola taf, che però è un po’ più familiare. Puoi quindi rispondere al tuo amico: je suis désolé mais j’avais beaucoup de boulot aujourd’hui… o je viens de partir du taf à l’instant.
Siccome si mangia bene in Francia, abbiamo una espressione d’argot anche per questo. Si parla di bouffe per il cibo e di bouffer per mangiare. Certo non si usano per parlare di gastronomia, ma più per un McDonald’s ad esempio. Sempre nella stessa conversazione, puoi continuare e dire: Je n’ai même pas eu le temps de bouffer aujourd’hui… Poiché parliamo di bouffe, ti viene fame! E per parlare di fame, in Francia si dice che si ha la dalle o peggio, che si crève la dalle. Però non lo dire ai camerieri di un ristorante, altrimenti ti guarderanno strano. Il tuo amico potrebbe dire: Tu n’as rien mangé de la journée ? Mais tu dois crever la dalle ?
Se impari una lingua, spesso fai degli errori, vero? Eh be’, puoi anche dire che sei planté. Ad esempio, dici al tuo amico che continua ad aspettarti: Attends, je me suis planté de bus, je te rappelle plus tard. Ebbene, il tuo amico alla fine si è infastidito. Lo hai… saoulé ! Pure se è già bourré (ubriaco) saoulé vuol dire anche arrabbiato/infastidito in questo contesto. T’es sérieux ? Ça fait une heure que je t’attends ! Tu commences vraiment à me saouler à toujours être en retard… Chiaramente il tuo amico non ti aspetta più e se ne vorrà andare. Si può usare l’espressione se casser ma attenzione, è molto informale! La si usa spesso quando si è arrabbiati: Allez c’est bon, je ne vais plus t’attendre, je me casse d’ici !
Il verlan
Invece il verlan oggi è parlato soprattutto dai giovani, ma nasce negli Anni ’40 come gergo della classe operaia e ha un momento di grande diffusione tra gli Anni ’70 e ’80 . Si costruisce in modo piuttosto semplice: si invertono le sillabe delle parole e si ricompongono, potremmo dire, a livello fonetico; infatti verlan = l’envers!
In un certo senso il verlan si potrebbe quasi definire un codice segreto usato prevalentemente dai ragazzi delle banlieu parigine, ma non solo; e poi è la lingua del rap francese. A volte può capitare che il processo di “verlanizzazione” si applichi due volte alla stessa parola (double verlan). L’esempio più noto è la parola arabe, che diventa prima reubeu o rebeu e poi beur.
Qualche esempio di uso comune? Le keum, la zonmé, le reup o le ouf… rispettivamente il tizio (le mec), la casa (la maison), il padre (le père) e il pazzo (le fou), ma vediamo quali sono le parole più popolari in verlan.
Le 10 parole in verlan più popolari in Francia
- Meuf ⇒ si usa la parola meuf (femme <=> meuf) per parlare di una ragazza o di un gruppo di ragazze. È una delle parole di verlan più note ma può anche sembrare molto sessista. Come in: Comme elle est canon cette meuf !
- Keum ⇒ si può usare il verlan con altre parole d’argot come le mec che diventa keum (mec <=> keum), per parlare del fidanzato di qualcuno. Se parliamo della meuf di prima, puoi dire: C’est vrai mais elle a déjà un keum !
- Ouf ⇒ si può fare verlan con parole brevissime come le fou che diventa ouf (fou <=> ouf). Puoi usarlo per parlare di una persona o una situazione sorprendente. Ad esempio: Il paraît que son keum n’a peur de rien c’est un vrai ouf !
- Pécho ⇒ le parole d’argot più comuni hanno una versione in verlan. Per choper è pécho. Vuol dire prendere o afferrare ma anche sedurre qualcuno. Il a pécho sa meuf dans le métro ce ouf !
- Véner nel verlan spesso può una sillaba può sparire. Come per véner che viene da énerver. È più facile da pronunciare così. Comme je suis trop véner, je la kiffe bien sa meuf ! Per questo è meglio evitare di creare un proprio verlan all’inizio e usare solo quello già noto.
- Chelou ⇒ è più usato di louche, ad esempio, per dire che qualcuno o una situazione è strana. T’es chelou toi, t’as déjà une meuf, non ?
- Chanmé ⇒ il verlan è uno slang il cui significato evolve velocemente. La parola chanmé ad esempio si usa da quando si dice méchant per dire va bene. Oui mais je kiffe son style, il est trop chanmé !
- Relou ⇒ molto verlan viene da espressioni d’argot come relou che viene da lourd (pesante) e vuol dire fastidioso o irritante. Niente a che fare con il peso. Si usa quindi il verlan per esagerare qualcosa.
- Zarbi ⇒ il verlan di bizarre, è più forte di bizarre ad esempio. Come quando vuoi dire che quel ragazzo è davvero strano: Et toi, je t’ai jamais vu avec une meuf, c’est trop zarbi !
- Zonmé ⇒ fai attenzione quando usi questo gergo! Potresti essere molto volgare se lo usi con una persona che non conosci. Come per la parola zonmé (maison) non usarla con chiunque! C’est toi le zarbi ! Allez viens, on rentre à la zonmé.
VIDEO: le 10 parole in verlan più usate
Il nostro Cédric ha preparato per noi una lista di parole in verlan: le 10 parole più popolari. Un video da vedere in francese su YouTube, con o senza sottotitoli (che puoi attivare con l’icona a forma di rotellina), o direttamente qui sotto. In questo modo potrai memorizzare anche la pronuncia di queste parole!
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L’uso del verlan nella cultura pop
Il verlan non è solo un gergo casuale tra amici: ha trovato posto anche nella musica, nei film e nelle serie TV francesi. I testi di molti rapper francesi come Booba, Kery James e IAM sono pieni di verlan, contribuendo alla sua diffusione. Oltre alla musica, il verlan è diventato una sorta di “codice linguistico” usato nelle banlieue per distinguere i membri di un gruppo sociale e creare un linguaggio in grado di esprimere l’identità culturale. Imparare alcune di queste parole non solo ti aiuterà a comprendere meglio la lingua francese, ma ti darà anche una finestra sulla cultura urbana francese contemporanea.
Per approfondire
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