Solitamente, amore in giapponese si traduce con la parola 愛 (ai). Ma secondo l’antropologo Jean-Michel Butel, esperto di storia dell’amore, delle coppie e della famiglia in Giapponese, esistono oltre 40 parole in questa lingua per parlare di amore! Quindi se stai imparando il giapponese, con questo articolo potrai acquisire il vocabolario essenziale per parlare di sentimenti.


amore in giapponese

Cosa troverai in questo articolo?

L’amore in giapponese

Per esprimere l’amore in giapponese ci sono 4 parole principali, che non puoi evitare di memorizzare. Ognuna descrive una sfumatura specifica di questo sentimento:

  • 愛 (ai): amore
  • 恋 (koi): amore (inteso come passione)
  • 恋愛 (renai): amore (inteso come amore romantico)
  • 好き (suki): amore (inteso come affetto)

 

Ai (愛): l’amore profondo

Quando si tratta di parlare di amore in giapponese, si utilizza la parola 愛 (ai) per esprimere la forma più profonda di questo sentimento. Si usa per descrivere il legame che unisce due persone o l’amore incondizionato. L’amore che non necessita di essere ricambiato, come quello dei legami di sangue o delle relazioni sentimentali costruite nel tempo.

Koi (恋): l’amore passionale

Invece la parola 恋 (koi) è più usata per descrivere la passione, l’estasi. Per capirci, un sentimento spontaneo e intenso che segna l’inizio di una relazione.

Renai (恋愛): l’amore romantico

Non c’è da stupirsi che la parola renai sia formata unendo i due caratteri usati per scrivere 恋 (koi) e 愛 (ai). Per parlare di amore in giapponese, 恋愛 (renai) è il termine che descrive il passaggio da koi ad ai. Ovvero quando dalla passione iniziale si passa alla vera relazione sentimentale forte.

Suki (好き): l’amore per gli amici

In italiano la parola 好き(suki) potrebbe essere tradotta come “affetto”. Parliamo quindi più del sentimento di amore che ci lega ai nostri amici. In Giappone a volte è usata anche dai genitori quando parlano con i figli piccoli o viceversa.

Come dire ti amo in giapponese

Anche in questo caso, è opportuno imparare due espressioni diverse perché in giapponese le sfumature sono importanti!

  • 愛してる (aishiteru): Ti amo
  • 大好きだよ (daisuki dayo): Mi piaci tanto

Frasi a parte, ricorda che in Giappone ci sono dei codici di condotta sociale molto doversi dai nostri. In questo articolo ti spieghiamo come essere sempre educato in giapponese perché in questa cultura i sentimenti si esprimono in modo più discreto, rispetto alla nostra.

Altre espressioni per parlare di amore in giapponese

  • 兄弟愛 (Kyōdai ai): amore fraterno
  • 母の愛 (haha no ai): amore materno
  • 平和と愛 (Heiwa to ai): pace e amore
  • 好悪関係 (Kōo kankei): relazione di amore e odio
  • とても好きです (Totemo sukidesu): piacere molto
  • セックスをする (sekkusu o suru): fare l’amore
  • いちゃつく (ichatsuku): flirtare
  • あなたが好き (Anata ga sukidesu): Sono innamorato di te
  • 私達の愛は永遠に続きます (Watashitachi no ai wa eien ni tsudzukimasu): Il nostro amore durerà per sempre

Origine della parola amore in Giappone

Come abbiamo visto, ci sono tanti termini in giapponese per parlare di amore. Secondo alcuni però, la parola, e il concetto che esprime, non sarebbero davvero giapponesi. Secondo Akira Yanabu (1928-2018), ricercatore giapponese nell’ambito della traduzione e delle letterature comparate, “amore” è una parola che fu importata nel giapponese alla fine del XIX secolo.

Già il poeta, scrittore e traduttore giapponese Sei Itō (1905-1969) affermò che l’amore, nella forma con cui in Occidente intendiamo questo sentimento, fu un concetto che venne imposto in Giappone. Questo perché fu solo nel 1892 che la lingua guadagnò un termine che designava l’amore in giapponese come lo intendiamo noi. Ovvero, la parola ren-ai, creata dal poeta Kitamura Tôkoku per dare un nome al sentimento amoroso basato su una relazione paritaria tra uomo e donna.

Secondo l’antropologo francese Jean-Michel Butel, che abbiamo visto all’inizio, fino ad allora veniva usata la parola ai per descrivere l’amore di un uomo verso una donna. Questo perché in Giappone le relazioni sono culturalmente basate su una gerarchia. Secondo Butel, ren-ai fu creata per descrivere un amore idealizzato, che corrisponde all’idea degli intellettuali giapponesi alla fine del XIX avevano dell’amore occidentale, anche grazie alla diffusione dei romanzi moderni.

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