Risorse Aggiuntive
Cara ascoltatrice del podcast, caro ascoltatore,
benvenuti!
In questa pagina trovi le trascrizione delle 2 stagioni del nostro podcast e altre risorse bonus per approfondire gli argomenti trattati nel corso dei vari episodi.
Ricorda che dai link di approfondimento vai dritto al nostro blog, che contiene centinaia di articoli e contenuti sull’inglese (e su tutte le altre lingue di cui ci occupiamo) per arricchire sempre più la tua cassetta degli attrezzi e le tue competenze linguistiche.
Buon apprendimento!
Mara & Luca
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Ciao e benvenuto nel podcast “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast per imparare l’inglese pensato appositamente per noi italiani. Io sono Mara e insieme a Luca ti accompagneremo verso la padronanza dell’inglese, aiutandoti a migliorare ogni aspetto della lingua. Piccola nota: i primi episodi sono introduttivi e con qualche accenno più teorico. Creare questa base ci serve per darci una buona preparazione ma poi il nostro focus principale sarà la pratica perché per imparare bisogna mettere in pratica, anche nelle lingue. E infatti, al termine di ogni episodio ti chiederemo di passare all’azione. Fidati, buttati e i risultati ti stupiranno… Se sei qui, hai il desiderio di imparare l’inglese ma probabilmente ti stai anche chiedendo… da dove comincio? Da questi 5 consigli! Consiglio 1: Secondo noi è molto importante, utile e pure divertente crearsi una cassetta degli attrezzi su misura. Come vedremo insieme anche nei prossimi episodi, oggi possiamo usare tantissimi strumenti per imparare l’inglese, ben oltre il solito manuale. Ma affinché questa cassetta sia ancora più efficace va personalizzata, quindi ti consigliamo di individuare subito uno strumento semplice ma che ti piace: può essere un’app, una formazione, un libro. Si tratta di un consiglio che tanti poliglotti di successo danno e che approviamo in pieno: gli strumenti che usi per imparare devono piacerti perché ti dovranno accompagnare per un po’. Consiglio 2: Come accennavo all’inizio, la regolarità è una caratteristica da non sottovalutare affatto. Avere un po’ di costanza ti permette di fare passi da gigante senza quasi accorgertene. Per essere regolare è importante pianificare il tempo che hai a disposizione. Il nostro consiglio è definire nella tua routine quotidiana un momento dedicato all’apprendimento. Ti bastano 10 minuti tutti i giorni, possibilmente sempre allo stesso orario, per avere in poco tempo dei risultati tangibili. Ed è molto più importante esercitarsi poco ma tutti i giorni, appunto, che un’ora a settimana. Pensa alla tua giornata tipo e trova il tempo di inserire questi 10 minuti tutti i giorni, e fai in modo di focalizzarti al 100% sul tuo apprendimento in quel lasso di tempo. Luca ad esempio dedica del tempo alle lingue appena sveglio: un po’ per essere sicuro che gli impegni della giornata non lo distraggano, un po’ perché al mattino il serbatoio della forza di volontà e delle energie è bello pieno. Consiglio 3: l’altro elemento imprescindibile che sta a te mettere nell’apprendimento è la motivazione. Per non perderla è cruciale non annoiarsi! Per noi imparare l’inglese deve essere un’attività divertente quindi varia e appassionante. Per questo suggeriamo di sfruttare le tue passioni per imparare meglio e più velocemente. Ad esempio: hai l’hobby delle macchine? Il web pullula di blog, forum, video ecc in inglese su questo argomento. Sei un appassionato di serie tv? Sfondi una porta aperta: guardare una serie per imparare l’inglese secondo noi è un metodo super efficace infatti prossimamente ascolterai degli episodi specifici sul tema. In generale, quindi, le passioni e gli interessi ci tengono motivati così come la varietà delle risorse con cui fai pratica. Ad esempio, alterna l’apprendimento del vocabolario all’ascolto di podcast e alla visione di video su YT. Consiglio 4: Ti parlo di un fatto interessante che ti farà rilassare… Conosci la Legge di Pareto? Secondo il principio di Pareto, l’80% degli effetti sono dovuti al 20% delle cause … Detto altrimenti: ti basta imparare il 20% di cose che ti saranno utili nell’80% delle situazioni. Questo principio statistico funziona benissimo con le lingue. Ad esempio, con il vocabolario: lo sapevi che per cavartela in semplici conversazioni quotidiane ti bastano circa 300 parole? Ti stai chiedendo quali sono? Le trovi nelle liste di frequenza, che sono appunto elenchi di parole e frasi costruiti in base all’uso, quindi contengono il vocabolario quotidiano per eccellenza. Dai un’occhiata a questi articoli per approfondire la Legge di Pareto e la lista di vocabolario inglese. E se usi un metodo di apprendimento basato sulla ripetizione dilazionato (come le app MosaLingua, che implementano anche le liste di frequenza ovviamente) ti basta imparare 10 parole al giorno tutti i giorni per raggiungere l’obiettivo in un mese! Consiglio 5: Uno dei motivi per cui tante persone abbandonano l’apprendimento di una lingua è la mancanza di tempo. In realtà il problema vero sta in una cattiva gestione del nostro tempo che è davvero prezioso e non va sprecato. Per questo abbiamo sottolineato l’importanza della regolarità e della concentrazione per un tempo minimo ma quotidiano che devi dedicare in esclusiva al tuo inglese. Studi scientifici dimostrano che passiamo più di 2 ore al giorno sui social… siamo inondati di distrazioni quindi il trucco che condividiamo con te oggi è usare delle app di gestione del tempo. Lo scopo è trovare uno strumento che ti aiuti a rimanere concentrato sul tuo apprendimento per almeno 10-20 minuti al giorno. Se dai un’occhiata negli store ne trovi diverse interessanti e in questo articolo trovi ulteriori consigli. Il nostro viaggio verso la padronanza dell’inglese è appena iniziato ma hai già tante cose da fare! Ricapitoliamo insieme i nostri consigli per impostare al meglio il tuo apprendimento: Voglio terminare il nostro primo episodio con l’invito a passare sul serio alla pratica: inizia subito a imparare l’inglese memorizzando (o rivedendo) le tue prime 10 parole giornaliere.
Una delle possibilità a tua disposizione è usare la nostra app MosaLingua, usata da più di 11 milioni di utenti nel mondo e che ovviamente ti consiglio e che puoi provare subito gratis qui.
Ciao e benvenuto nel podcast “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast per imparare l’inglese pensato appositamente per noi italiani. Io sono Luca e insieme a Mara ti accompagneremo verso la padronanza dell’inglese, aiutandoti a migliorare ogni aspetto della lingua. Per molti italiani imparare l’inglese sembra una specie di missione impossibile. Tanti vorrebbero parlare questa utilissima lingua ma molti purtroppo non ci riescono e si convincono di non potercela fare. L’obiettivo dell’episodio di oggi è convincerti invece che puoi farcela, seguendo i nostri consigli per migliorare da subito il tuo inglese. Oggi infatti parliamo dei metodi che hanno funzionato non solo per noi di MosaLingua ma anche per gli oltre 11 milioni di utenti nel mondo che li usano. Il primo consiglio è trovare una forte motivazione per imparare l’inglese. Se non hai motivi validi l’abbandono è dietro l’angolo. Imparare una lingua richiede tempo, sforzi e tanta pazienza. Quindi se le tue motivazioni non sono abbastanza forti, meglio lasciar perdere. Prima di iniziare questo bellissimo viaggio, devi riempire il serbatoio con quello che noi chiamiamo il carburante dell’apprendimento linguistico: la motivazione, appunto. Chiediti perché vuoi imparare inglese: forse per il lavoro, per i viaggi, per un partner, per un amico… i motivi possono essere diversi, l’importante è che siano molto molto forti. E per sfruttare la motivazione per raggiungere i tuoi obiettivi, leggi qui. Consiglio numero 2: cambia prospettiva: se finora non sei riuscito a imparare l’inglese, il problema non sei tu ma i metodi e gli approcci che hai usato. La scuola non ci prepara efficacemente, non ci insegna bene l’inglese e i risultati parlano da soli perché in Europa siamo tra i paesi in cui si parla peggio la lingua inglese. La cosa più grave che molti di noi si sono convinti di non essere portati e di non avere il cosiddetto dono per le lingue. Risultato? Tante persone rinunciano prima ancora di cominciare. In questo articolo trovi un approfondimento su come organizzare al meglio il tuo studio. È molto importante quindi sfatare il falso mito del dono delle lingue. Certo, ci sono persone che hanno una maggiore facilità, possono avere un orecchio più fine per cui imitano meglio un accento ad esempio, ma tutti possono imparare l’inglese con il metodo e l’approccio giusto. Consiglio numero 3: concentrati sulla memorizzazione di parole e frasi utili. Il primo passo per imparare l’inglese è memorizzare le parole e le frasi che sono usate più frequentemente perché sono i mattoni della grande casa chiamata padronanza dell’inglese! È inutile memorizzare parole o frasi che non ti servono. Invece concentrati sulle parole che si usano più spesso nella vita quotidiana e che quindi ci servono di più. Per farlo puoi usare le liste di frequenza, i manuali di conversazione o le nostre app MosaLingua. Consiglio numero 4: esponiti il più possibile all’inglese orale. Se in Italia tante persone non riescono a raggiungere un livello decente in inglese è perché ci si espone poco alla lingua. Purtroppo molte persone guardano i film e le serie in versione doppiata in italiano, perdendo una grande occasione per esporsi all’inglese orale. Stampiamolo bene in mente: per migliorare la comprensione orale devi ascoltare contenuti audio in lingua inglese quanto più possibile! È davvero fondamentale per fare progressi. Scarica podcast in lingua inglese, ascolta la radio inglese, guarda i telegiornali, delle serie tv insomma, crea una bolla di contenuti inglesi in cui immergerti. E se si tratta di argomenti che ti appassionano, prendi due piccioni con una fava perché rimarrai motivato con più facilità. Il consiglio numero 5 è lavorare da subito sulla pronuncia. Facci caso: le persone con un buon accento fanno un’ottima impressione, sembrano parlare benissimo anche se il loro livello non è più alto della media. Ti racconto questa esperienza con due colleghi di lavoro: il primo aveva una buonissima pronuncia ma un vocabolario e una conoscenza grammaticale molto limitata; il secondo aveva invece un inglese molto solido, sia a livello di vocabolario che di grammatica, ma il suo tallone d’Achille era proprio la pronuncia. Era difficile capirlo quando parlava in inglese e questo lo limitava tantissimo perché lo sapeva e si vergognava, quindi parlava poco e dava l’idea di avere un livello molto più basso. Per questo motivo è fondamentale imparare sin dall’inizio la corretta pronuncia, così il tuo inglese farà subito un salto di qualità. Un altro motivo molto importante è che non prenderai molte delle cattive abitudini di pronuncia che spesso noi italiani acquisiamo (ne parleremo in un episodio specifico). Le cattive abitudini possono essere difficili da rimuovere e ti richiederanno un lavoro extra per passare alla pronuncia corretta, quindi evitale! Consiglio numero 6: all’inizio metti da parte la grammatica. La grammatica è uno strumento potentissimo per migliorare il nostro inglese ma bisogna saperlo usare al momento opportuno. Non dovrebbe mai diventare un freno alla comunicazione. Invece, se studi le regole grammaticali troppo presto ogni volta che apri bocca hai il dubbio se la regola è corretta o meno. E questo ti impedisce di parlare, di praticare e crea quella grossa paura di fare errori che blocca tutti. Noi ti suggeriamo un approccio che potremmo definire learning by doing, impara una regola grammaticale solo quando ne avverti il bisogno. Ti faccio un esempio sull’uso del futuro: perché complicarsi la vita con le varie regole per sapere quando dobbiamo usare will, I’m going to o il present continuous eccetera quando possiamo capire le differenze con la pratica, parlando e correggendo pian piano i nostri errori, se ne commettiamo? Tutto questo mi porta al consiglio 7 che è osa e lanciati all’orale. Imparare l’inglese significa acquisire una competenza, non una conoscenza. La pratica è fondamentale per riuscirci. Pretendere di imparare a parlare inglese senza mai aprire la bocca equivale a voler imparare a giocare a tennis senza mai prendere una racchetta in mano, ma affidandosi alla lettura di un manuale. Sarai d’accordo con me che è totalmente impossibile! Allora bando alla paura di fare errori, nessuno ti giudicherà se sbagli quando parli in inglese, anzi gli errori sono degli alleati potentissimi perché è proprio attraverso gli errori che puoi correggerti e migliorarti pian piano. Bando anche alla paura di non capire e di non farsi capire. Le conversazioni soprattutto all’inizio sono assolutamente prevedibili. Se ci fai caso, anche in italiano quando incontriamo una persona per la prima volta diciamo sempre le stesse cose. Stesso discorso per l’inglese. Questa è una buonissima notizia perché vuol dire che possiamo preparare efficacemente una conversazione e affrontarla con serenità. Ricorda che se non inizi a parlare non potrai mai migliorarti e oggi parlare inglese è molto più facile, rispetto a qualche anno fa, perché ci sono delle piattaforme che ti permettono di trovare gratuitamente partner linguistici o di pagare un tutor per aiutarti a sbloccarti. Quindi l’ultimo consiglio è fare delle attività che ti piacciono in lingua inglese. Per imparare senza nemmeno accorgertene e non sentire il peso dello studio, il segreto è fare le cose che ti piacciono ma farle in lingua inglese! Se ti piacciono le serie tv allora inizia a guardarle in versione originale, se adori lo sport leggi dei forum o guarda delle trasmissioni in lingua inglese. Ti piace leggere, fallo sempre in inglese… in soldoni, continua a dedicarti ai tuoi passatempi preferiti ma sfrutta ogni occasione per praticare l’inglese. In questo modo la tua mente assocerà l’inglese a qualcosa di piacevole, magari anche cancellando quei brutti ricordi che hai accumulato nel corso dei tuoi vari tentativi. Ci vuole pochissimo a far sì che imparare l’inglese sia piacevole e divertente, credimi. Oggi ti ho dato un bel po’ di dritte, quindi meglio ricapitolare i nostri 8 consigli per imparare l’inglese velocemente: Grazie per aver ascoltato questo episodio fino alle fine. Spero ti sia piaciuto e soprattutto che ti sia stato utile. Ecco un po’ di cosette che potresti fare per non perderti i prossimi episodi e aiutarci a far conoscere il podcast così da aiutare anche altre persone a migliorare il proprio inglese: – lascia un bel commento e un voto se l’hai ascoltato su Apple Podcast o iTunes – clicca su segui se l’hai ascoltato su Spotify o su iscriviti se sei su Apple Podcast o un altra piattaforma.
Se non hai le parole per dirlo, è difficile comunicare qualcosa. In italiano come in inglese. Imparare parole e frasi per esprimersi è il primo fondamentale step verso la padronanza della lingua, come ti diceva anche Luca nello scorso episodio. Ovviamente parliamo di parole e frasi utili, di uso quotidiano, quel 20% del vocabolario inglese che useremo nell’80% delle situazioni come ci ha insegnato il nostro amico Pareto. La memorizzazione efficace è un argomento che ci appassiona moltissimo e negli anni abbiamo messo a punto una serie di strategie per ampliare il vocabolario inglese velocemente. Le vedremo insieme tra poco, prima però facciamo chiarezza su come funziona la nostra memoria, cioè il nostro cervello. Piccola nota: il nostro obiettivo qui è conoscere le linee generali per poter avanzare meglio, ma se vuoi approfondire ti ricordo che nel nostro blog trovi tanti articoli su questi argomenti, puoi iniziare da qui. Il cervello è costituito da una rete enorme di neuroni, fatta da centinaia di miliardi di cellule! I neuroni si trasmettono tra loro segnali elettrici e chimici. Ogni neurone si connette e si disconnette continuamente con decine di migliaia di altri neuroni. Le connessioni possono essere più o meno forti, più o meno numerose. In termini di memoria, quando conosciamo bene una parola significa che ci sono numerose connessioni forti per questa parola e che i percorsi per accedervi (cioè ricordarla) sono molto corti e quindi molto rapidi. Però le connessioni tra i neuroni si indeboliscono se non le utilizziamo regolarmente. Questo spiega perché, se non usi subito la parola appresa o non la ripassi con regolarità, la dimentichi rapidamente. Le connessioni neuronali usate per immagazzinarla si indeboliscono velocemente se non la usi e alla fine la parola può anche sparire dalla tua memoria. Quando impari una parola devi memorizzare 4 caratteristiche: Sin dall’inizio della puntata ho specificato che è bene memorizzare le parole utili. È molto importante basarsi sulla frequenza d’uso delle parole quando impari il vocabolario, così eviti di perdere tempo con parole e costruzioni sintattiche che sono poco o per niente usate. Online puoi trovare varie liste di frequenza da cui partire. Se vuoi memorizzare una parola o una frase, non ti serve a niente ripeterla 10 volte di seguito. Funziona molto meglio fare 10 ripetizioni dilazionate nel tempo. Ovviamente, le ripetizioni dipendono dalla parola e dalle tue difficoltà. Ad esempio: fai una prima ripetizione dopo 10 minuti, una dopo 8h, dopo 24h, dopo 3 giorni, 10 giorni, 25 giorni, ecc. La tecnica della ripetizione dilazionata permette di fissare il vocabolo nella tua memoria a lungo termine in pochissimo tempo ed è alla base delle nostre app, in cui abbiamo utilizzato anche le liste di frequenza per selezionare il vocabolario presente e che puoi scaricare e provare gratis appena finisce questa puntata da qui. Quindi la ripetizione dilazionata è una tecnica super efficace e testata, ma puoi comunque trovare frasi o parole più ostiche da memorizzare. In questi casi, ecco le nostre tecniche da provare subito: Associa la parola a un’immagine mentale. Affinché funzioni bene, l’immagine deve avere delle caratteristiche: deve essere esagerata, in movimento, insolita e con un contenuto anche emotivo. Per esempio memorizza foot immaginando una persona con un piede gigantesco (esagerazione); oppure stone immaginando delle pietre rotolanti (le famose rolling stones!); se immagini un gatto che legge un libro, è abbastanza insolito da scordare difficilmente la parola book; stesso discorso se a dog associ il tuo cane, collegando la parola alle tue emozioni. Crea delle storie divertenti con le parole: un ottimo modo per imparare le parole difficili o i falsi amici della lingua inglese è inventare delle storielle stravaganti, più sono strane o senza senso, meglio è. Ad esempio, library è un false friend per noi italiani perché significa biblioteca e non libreria come può sembrare, quindi se inventi una storia in cui il tuo attore americano preferito viene beccato da un paparazzo in biblioteca, non la scorderai più! Crea collegamenti tra le parole: una mossa smart è imparare le parole per categorie, così da memorizzare vocaboli e verbi già collegati tra loro. Ad esempio, per partire dalle basi, tutti i modi in cui puoi salutare o dire buongiorno in inglese. Scomponi le parole: un altro trucco che funziona alla grande per memorizzare parole lunghe o più complesse è quello di spezzarle. In inglese ci sono tante parole composte, anche di uso quotidiano come newspaper (composta da news – notizie – e paper – carta) o tablecloth (composta da table – tavolo- e cloth -tessuto) Scomporle ti permette di renderle più facili. Memorizza la parola in un contesto. L’ho detto anche poco fa, è sempre buona cosa non apprendere parole isolate ma dentro frasi di uso quotidiano. Se la parola acquisisce senso ai tuoi occhi, sarà più facile memorizzarla. Ad esempio, to bargain in inglese significa trattare/negoziare. Purtroppo non ci sono parole simili in italiano quindi non è facile creare un’immagine memorizzabile. Ma se impari la parola in una frase come Get ready to bargain in the Marrakech Souks = Preparati a negoziare nei souk di Marrakech, ne impari anche il contesto e il senso. Certo, bisogna imparare una frase più lunga ma vedrai che il tuo apprendimento ne gioverà. Sfrutta i vari tipi di memoria: esatto, non esiste un solo tipo di memoria ma ben 3, visiva, uditiva e cinestetica, che puoi usare per un apprendimento più efficiente. Infatti, se quando impari una nuova parola ne ascolti anche la pronuncia o la leggi ad alta voce, crei un mix di suoni e immagini molto efficace che aziona due parti diverse del cervello. E per usare la memoria cinestetica, quella legata al movimento, ti basta ricopiare le parole o le frasi su un quaderno. Tre azioni che puoi fare insieme come processo di apprendimento per un risultato dall’effetto triplicato! Ultima dritta: metti subito in pratica quello che impari! Più usi quello che sai, meno lo scordi! Quindi appena impari una nuova parola o frase o modo di dire prova ad usarla il prima possibile nelle tue conversazioni in inglese; oppure cercala mentre guardi una serie tv in lingua, ascolti un podcast in inglese o segui un forum online su un argomento che ti interessa. In questo modo inciderai sempre di più il vocabolario inglese nella tua memoria a lungo termine! Ci siamo detti un sacco di cose quindi ricapitolare i punti più importanti ci sarà utile:
Sei in aeroporto in un paese anglofono e un agente ti fa delle domande che non capisci. Sei sul divano di casa e hai appena iniziato una nuova serie tv in versione originale ma fai molta fatica a seguirla. Vorresti fare degli scambi linguistici ma hai paura di non capire cosa ti dirà il tuo interlocutore madrelingua… E via così: le situazioni in cui capire l’inglese orale ci risulta difficile (e ci fa perdere occasioni) sono tante e ci siamo passati tutti. I motivi per cui a volte non capiamo i madrelingua inglese sono vari: la velocità con cui parlano, gli accenti delle diverse zone anglofone del mondo per cui è possibile anche che un australiano e un texano non si capiscano subito!, l’utilizzo dello slang, cioè del gergo colloquiale (che non è uno solo e cambia ad esempio con l’età o la fascia sociale di appartenenza), e poi il motivo più ovvio: non hai ancora un vocabolario abbastanza ampio. Se sei qui in ascolto però, è perché vuoi migliorare la tua comprensione dell’inglese, un esercizio che può essere divertente come pochi. Nei prossimi episodi tratteremo nel dettaglio questo argomento, ora vediamo in generale come possiamo capire di più e meglio. Intanto parto subito con il consiglio più importante: non cercare di capire tutto. Non è necessario, anzi è solo frustrante. Ciò che conta, soprattutto all’inizio, è capire in generale il succo della situazione. Voler capire tutto ti fa solo perdere il filo del discorso nel tentativo di captare ogni parola, e alla fine capisci meno di quanto avresti potuto. Anche in italiano ci sono parole o espressioni delle conversazioni che a volte non cogliamo. Eppure il nostro cervello non si spegne solo perché non capisce la parola X. Al contrario, continuiamo semplicemente ad ascoltare quello che si dice per capire l’idea generale. Da lì possiamo dedurre cosa significava la parola che ci è sfuggita. E per farlo, possiamo usare anche le parole/espressioni intorno che conosciamo già, ma anche suoni, intonazioni, movimenti del corpo che esprimono anch’essi un messaggio. Altro elemento super importante: la comprensione orale è anche una questione fisica, di allenamento dell’orecchio. L’inglese ha tantissimi suoni che in italiano proprio non esistono, per cui il tuo orecchio non sa e non può riconoscerli. Lo devi allenare, facendogli ascoltare tanti contenuti audio in lingua. Più lo fai, meglio è; e in questo caso tornare sugli stessi esercizi, ascoltare le cose più volte è molto utile e ti permette pure di verificare i tuoi progressi (il che aumenta la motivazione). Ti consiglio poi di segnarti quello che impari: annotare le parole nuove può farti vedere che, magari, in realtà, le conoscevi già, solo che le hai appena sentite nella forma contratta. Infatti, l’inglese usa moltissime contrazioni (it’s invece di it is; I’m invece di I am ecc) e abituare il tuo orecchio a riconoscerle ti fa fare un bel passo avanti nella comprensione. Oggi abbiamo tanti supporti per migliorare la capacità di capire l’inglese. E variare fa molto bene perché ti espone a ritmi, accenti e intonazioni diverse, un esercizio perfetto per l’orecchio. In generale, quale che sia la risorsa o il supporto che scegli, è fondamentale cercare un argomento che ti interessa così non ti annoi e non ti viene voglia di abbandonare. Ti consiglio allora di cercare su YT dei video su temi che ti appassionano oppure, per un’immersione audio totale, ascoltare podcast e audiolibri in inglese. Secondo noi, se sei un principiante, potrebbe essere meglio iniziare con dei supporti video perché le immagini ti aiutano a capire il senso generale più dei suoni. In generale podcast e audiolibri sono un ottimo metodo per fare pratica con l’inglese. Sono perlopiù gratuiti, sono comodi perché li ascolti quando e dove vuoi e sono utilissimi per migliorare la comprensione orale e la pronuncia perché ti permettono di ampliare e memorizzare il vocabolario, familiarizzare con situazioni quotidiane o lessico specifico, abituarti ai vari accenti e slang. I podcast sono ideali per i principianti perché molti sono appositamente pensati per chi impara l’inglese e hanno caratteristiche come una pronuncia più lenta, un vocabolario e grammatica adatti che ti aiutano a capire. Ci sono poi tantissimi podcast normali su ogni argomento, così sei sicuro di trovare qualcosa che ti interessa. Di solito il livello di inglese dei podcast è adatto a un livello intermedio di lingua. Ma spesso trovi la trascrizione disponibile online quindi se sei un principiante molto motivato buttati! All’inizio progettati per persone cieche o con problemi di vista, gli audiobook sono strumenti ottimi per chi impara la lingua e vuole lavorare sulla comprensione dell’ascolto. Di solito sono più adatti ai livelli più avanzati ma dipende dal libro, quindi scegli in base al tuo livello. Se hai dubbi su dove trovare gli audiolibri guarda questo link. Potresti ad esempio provare la selezione di audiobook e contenuti audio-testuali in MosaLingua Premium. Ci sono però delle cose che devi sapere prima di scaricare un podcast o un audiobook per fare in modo che ti aiutino davvero a migliorare la tua capacità di comprensione dell’inglese. Intanto ricorda che ce ne sono un’infinità e non tutti sono adatti al tuo livello o ai tuoi interessi. È intelligente iniziare con un podcast dedicato agli studenti di inglese, e se lo capisci facilmente allora passa a un podcast normale. Sul nostro blog trovi un articolo molto completo e dettagliato su come usare al meglio i podcast che comprende anche una selezione di titoli divisi per livello. Lo trovi qui. Quando ti sarai abituato, prosegui ed esplora contenuti audio relativi a tutti i tuoi hobby e curiosità o necessità lavorative e di studio. Lo stesso per gli audiobook. Come ho detto prima, di solito sono meglio per studenti intermedi e avanzati. Ma se sei un principiante con la voglia di affrontare questa sfida, scegli almeno un libro adatto a chi impara la lingua come Il piccolo principe o il primo Harry Potter. Un’altra buona opzione è scegliere un libro che hai già letto e ti è piaciuto in italiano. Visto che già conosci la trama, puoi concentrarti sulla lingua e migliorare davvero le competenze di comprensione inglese. Consiglio anche di scegliere un libro abbastanza corto per iniziare o un libro senza centinaia di personaggi e sottotrame. Un ultimo consiglio: mentre ascolti, assicurati di usare i pulsanti pausa e torna indietro ogni volta che lo reputi necessario. Più ripeti un’espressione, più è probabile che la ricorderai. E se ancora ti sembra difficile da capire, puoi ridurre la velocità audio. Di solito c’è un pulsante nell’app o nel registratore per cui puoi ridurre la velocità. Mettere la velocità a 0.75 è una buona soluzione. Ricapitoliamo le cose importanti della puntata:
Oggi vorrei parlarti di uno dei nostri trucchi preferiti per imparare l’inglese… di quelli che ti fanno dimenticare che stai studiando dandoti però grandi risultati. Si tratta di imparare l’inglese con le serie tv! Scommetto che qualcuno ti avrà già consigliato di guardare serie e film in lingua originale per imparare l’inglese. Un po’ di tempo fa, il classico consiglio era guardare Friends in versione originale. Magari hai provato a farlo e hai visto che tutt’altro che facile e che non ci capivi un granché. A quel punto ti sei scoraggiato/a ed hai rinunciato. In ogni caso, oggi ti spiegheremo come fare per sfruttare al meglio le serie tv. Intanto una premessa importante: tieni a mente che non puoi imparare l’inglese con le serie tv e basta. È una tecnica tra le altre, perché l’apprendimento deve essere vario per coprire tutte le competenze della lingua. In particolare poi, se sei un principiante o un quasi principiante, non ti consiglierei mai di puntare SOLO sulle serie TV per imparare l’inglese. Allora, qual è il metodo efficace per migliorare l’inglese con Friends o altre serie tv? Per molte persone Friends può essere abbastanza difficile da capire. Chandler, Joey, Monica & co. parlano velocemente e usano espressioni colloquiali un po’ complicate… quello che voglio dirti quindi, è che se hai hai guardato un episodio di Friends in versione originale e hai avuto delle difficoltà, non sei tu il problema. Semplicemente, questa serie non è adatta al tuo livello attuale. Il primo passo per usare le serie tv come strumento per migliorare il tuo inglese è scegliere la serie giusta, con il giusto livello di difficoltà. Se è troppo facile non farai progressi. Se è troppo difficile, ti scoraggerai velocemente… e non è questo l’obiettivo. Per cercare e trovare una serie adatta al tuo livello, ti consigliamo di fare un giro su YouTube e provare vari estratti di serie, per vedere quanto capisci senza sottotitoli. Ce ne sono tanti e per tutti i gusti. Oppure puoi iniziare a guardare dei brevi video in inglese su YouTube per allenarti… Qui hai i link ai nostri articoli che consigliano delle serie TV in inglese, americane e british. Quindi, sei sul divano, davanti Friends o un’altra serie della giusta difficoltà per fare veri progressi, e sei pronto a schiacciare play ma… ti servono altri consigli per farlo nel modo giusto! Finora abbiamo sempre specificato che stiamo parlando di serie in versione originale, quindi posso immaginare la domanda che ti lampeggia in testa: Devo disattivare o no i sottotitoli quando guardo una serie per migliorare il mio inglese? La risposta breve è niente sottotitoli! Il motivo è molto semplice: se hai un testo da leggere sullo schermo, lo leggi subito e il tuo orecchio farà molto meno esercizio. Quindi rischi di trasformare un’attività di ascolto in un’attività di lettura: a questo punto tanto vale leggere un articolo o un libro, no? Con i sottotitoli, migliori la comprensione orale molto più lentamente. Però è vero che per la maggior parte di noi seguire senza sottotitoli è difficile e se ci hai già provato, è molto probabile che tu non abbia ripetuto l’esperienza. Te lo ripeto: non scoraggiarti invece, significa solo che la serie non è adatta al tuo livello. Ecco le nostre regole d’oro: Se necessario puoi prolungare un pochino la fase con i sottotitoli in inglese, sforzandoti di guardarli sempre meno… lo so, non è facile, ma volere è potere! Prepararsi prima di vedere una serie è un passaggio chiave del metodo per imparare l’inglese con le serie che abbiamo creato negli ultimi anni. Concretamente vuol dire imparare il vocabolario usato nell’episodio prima di vederlo. Nel dettaglio il nostro metodo prevede 4 tappe. Tappa 1 : Valuta la difficoltà del primo episodio – Per iniziare, guarda il primo episodio senza sottotitoli per circa 15 minuti. Lo troverai molto difficile, ma è del tutto normale. Per ora devi solo avere una buona idea del livello di difficoltà, per capire se è adatta al tuo livello di inglese. Tappa 2 : Preparati bene – Qui abbiamo due possibilità: Caso 1 : Se capisci più del 50% e se la visione della puntata rimane un piacere, ti consiglio di attivare i sottotitoli in inglese dell’episodio. Così potrai leggerli velocemente per individuare le espressioni chiave e soprattutto quelle che non capisci. Caso 2 : Se capisci meno del 50% e/o non ti diverti a guardarlo, segui quest’altro metodo: Tappa 3 : Memorizza le espressioni chiave – Grazie ai sottotitoli, potrai identificare il vocabolario più utile e/o che ti manca per capire meglio. Lo puoi annotare su un quaderno (o un file di testo sul computer) e cercare di memorizzarlo. Se usi le nostre app, la cosa migliore è creare le tue flashcard per memorizzarle più rapidamente. Tappa 4 : Guarda l’episodio senza sottotitoli – Accontentati quando capisci qualcosa, ma non ti preoccupare per tutto il resto. L’ascolto senza sottotitoli è molto importante per il tuo apprendimento. Anche se capisci poco, piano piano andrà meglio. Forse il metodo può sembrarti un po’ laborioso ma se è vero che serve un po’ di tempo e lavoro, ti assicuro ne vale davvero la pena perché ti permetterà sul serio di migliorare. Soprattutto se ripeti l’attività con regolarità. Questo metodo è alla base di un corso speciale che abbiamo creato e che si chiama MosaSeries: The With No Name. Si tratta di una serie speciale, creata dal tema MosaLingua, per aiutare i principianti e non solo a migliorare la propria comprensione orale. In pratica i primi episodi sono molto semplici e la difficoltà cresce pian piano per aiutarti a migliorare. Se ti può interessare qui puoi fare una prova gratuita.
Per trovare un riassunto, cerca su Google: «Nome della serie» + «episodio» + «stagione» + « plot summary ». Ex. per il primo episodio di Friends, cerca: “Friends season 1 episode 1 plot summary”
oppure
Per i sottotitoli in italiano, è un’eccezione alla regola. Non ti farà fare dei veri progressi in inglese, ma almeno conoscerai la storia e avrai più facilità a capire la seconda volta senza sottotitoli.
Oggi ci mettiamo alla prova, che ne dici? Nello scorso episodio abbiamo visto il metodo per migliorare l’inglese usando le serie tv; oggi passiamo alla pratica perché per migliorare bisogna fare, non ci sono altre vie né trucchi magici ma sarà divertente e appassionante, promesso! I prossimi 4 episodi, a partire da questo, saranno un po’ speciali perché faremo insieme degli esercizi di comprensione orale. Useremo MosaSeries, la nostra serie audio creata appositamente per aiutare le persone a migliorare il listening, cioè la comprensione dell’inglese parlato. Abbiamo accennato a questa formazione anche nelle puntate precedenti ma vogliamo farti vedere – anzi sentire – dal vivo come funziona (e quanto, soprattutto!). Inizieremo quindi ascoltando un estratto dal primo episodio di MosaSeries The Man With No Name e applicheremo insieme il nostro metodo step by step. Preparati, rimarrai stupito dalla sua efficacia! Se però ti sta venendo un po’ di timore di non capire, non preoccuparti: è una reazione normalissima, capita a tutti! Ma con MosaSeries non c’è proprio bisogno perché è strutturata come un percorso graduale. E ricordati che hai sempre un asso nella manica: il tasto stop! Bene, si parte: ecco il tuo primo ascolto di un audio inglese, dura 1 minuto e 2 secondi… a tra poco! —- Eccoci: com’è andata? La domanda è seria: questo è il momento di valutare il tuo livello di comprensione. Usa una scala tra 20 e 80% e segna il numero su un quaderno. Prima di ascoltare una seconda volta dobbiamo imparare il vocabolario chiave dell’estratto, si tratta di Doctor = medico Memorizzare queste parole e frasi e il loro significato migliorerà subito la tua comprensione. Ora ascolta di nuovo: —- Com’è andata adesso? Che percentuale di comprensione puoi segnare sul quaderno? L’ultimo ascolto lo facciamo guardando il testo: My head hurts. I can not see, but I hear someone… Doctor: Can you hear me? ?: Yes… Doctor: Open your eyes, please! I open my eyes, it hurts. I see a person. Doctor: Hello! ?: Hello! Doctor: My name is Martin and I’m your doctor. Doctor: How are you? ?: Not very good, my head hurts. Doctor: I see. Doctor: And what’s your name? ?: My name is… is… I cannot remember… What is my name? … ?: Why can I not remember my name? ?: What is wrong with me? Doctor: Hmm, you don’t remember your name? ?: No, I remember nothing. Doctor: Sir, I think you have amnesia. Doctor: You hit your head… Che ne pensi, com’è andata? Come stimi la tua comprensione dopo tutti i passaggi? Confrontala con le percentuali precedenti: puoi già vedere dei progressi, vero? Fantastico! Se ci sono parole o frasi che ancora ti sfuggono, non ti crucciare: l’importante è aver capito il senso generale, esattamente come accade spesso anche nelle nostre conversazioni in italiano. Se vuoi puoi tornare indietro e riascoltare l’estratto con il testo, anche questo è un buon esercizio perché la chiave è abituare il tuo orecchio a riconoscere questi suoni nuovi. Devi essere fiero del tuo lavoro e dei tuoi progressi, fatti in meno di 10 minuti. Non si tratta solo di un’impressione, sono progressi reali e vedere come si può migliorare senza sforzi mastodontici, e anzi con dei contenuti intriganti, è benzina per la tua motivazione e quindi per il tuo apprendimento. Te lo diciamo con totale fiducia nel metodo perché ci sono migliaia di utenti che da anni usano la formazione MosaSeries The Man With No Name con risultati eccellenti e feedback entusiasti. Puoi provarla anche tu gratuitamente per 15 giorni con questo link.
To have amnesia = avere un amnesia
To see = vedere
To remember = ricordare
To think = pensare
Why = perché
It hurts = fa male
What is wrong? = Che c’è? Qualcosa non va?
What’s your name? = Come ti chiami?
Non ci stanchiamo mai di ripeterlo: la chiave per migliorare la comprensione orale è ascoltare il più possibile contenuti in lingua. Abbiamo sviluppato un metodo che ti aiuta a farlo passo passo con una storia piena di colpi di scena. Come ti spiegavamo nello scorso episodio, ti accompagniamo anche nella pratica con degli esercizi di comprensione orale. Oggi allora continuiamo con un nuovo estratto dal primo episodio di MosaSeries The Man With No Name. Come al solito, partiamo con il primo ascolto dell’audio in inglese, dura 1 minuto e 22 secondi… a tra poco! — Ora, se ricordi, è il momento di valutare il tuo livello di comprensione con una % tra 20 e 80, che puoi scrivere su un quaderno. Individuiamo il vocabolario chiave dell’estratto, ascoltando la pronuncia nativa di Abbe: Accent = accento To drink = bere Where are you from? = Di dove sei? Scared = spaventato Country = paese Clothes = vestiti Keys = chiavi Job = lavoro Help = lavoro Papers = documenti Questa tappa è importante per imparare nuove parole e frasi, così le riconoscerai quando le senti e capirai molto di più. Ora ascoltiamo di nuovo: —- Che livello di comprensione hai raggiunto ora? Ricorda, il numero non è un voto e non equivale a un giudizio, è solo uno strumento che ti serve per migliorare! L’ultimo ascolto lo facciamo guardando il testo: ?: Where am I? Doctor: You’re in the New York City public hospital. ?: New York? In America? Doctor: Yes, in the United States of America! ?: But why am I in America? Doctor: I have no idea, but I can hear that English is not your first language. Doctor: You really don’t have an accent but I can hear that you’re not American. Doctor: I think you’re from a different country. Doctor: Where are you from? ?: I cannot remember anything. And my head hurts… ?: May I have a drink, please? Doctor: Here is a glass of water and some Aspirin. ?: Thank you. I drink the glass of water. I am scared. ?: Doctor, I am alone, and I am not in my country. ?: I do not remember anything, not even my name. Doctor: Yes, this is a big problem. Doctor: But I have an idea. Doctor: There are some papers and keys in your pockets. Doctor: You are also wearing expensive clothes. Maybe you have an important job. Doctor: Look at this piece of paper, maybe it can help you remember something. I look at it. There is an address in New York. The doctor gives me the keys. Com’è andata? Qual è adesso la tua comprensione? Confrontala con le percentuali precedenti e sicuramente vedrai dei miglioramenti. A volte sono molto evidenti, con numeri che passano da 20 a 100, magari; altre volte i progressi sono più sottili ma di questo non ti devi mai preoccupare. Ciò che conta è capire il senso generale e soprattutto fare passi avanti. Ricorda che puoi tornare indietro e riascoltare l’estratto con il testo, se ne senti il bisogno. Sei tu il padrone del tuo apprendimento! Crediamo molto in questo metodo che, ti ricordo, è alla base del nostro corso speciale MosaSeriese. Non solo ti permette di migliorare la comprensione orale e aumentare in generale la tua padronanza dell’inglese, ma ti insegna un metodo che puoi applicare anche con altri contenuti e ti dimostra che per fare progressi non serve un miracolo! E poi esiste anche in altre lingue oltre all’inglese.
Eccoci ad un altro episodio dedicato alla comprensione orale, in cui faremo insieme degli esercizi per migliorare la tua abilità di capire l’inglese parlato. Senza perderci in chiacchiere passiamo subito ad ascoltare l’estratto dal secondo episodio di MosaSeries The Man With No Name. Ti ricordo che non capire tutto va benissimo: il tuo obiettivo è capire il senso generale, come è capitato a me ieri. Ci sono ancora varie cosette che non ho colto della mia sitcom ma il senso era chiaro e ciò mi ha dato molta soddisfazione e voglia di continuare. Bene, partiamo con il nostro primo ascolto, dura 1 minuto e 32… a tra poco! —- Com’è andata? Ormai sono sicura che sai quel che devi fare: segna la tua % di comprensione sul quaderno e passiamo a imparare il vocabolario chiave di questo estratto. Stavolta le parole e le frasi importanti sono: Good morning = buongiorno Woman = donna Beautiful = bella/bello How are you? = Come stai? Accident = incidente Nice to meet you = piacere di conoscerti Address = indirizzo What do you do? = Cosa fai? Father = padre Sono i mattoncini su cui costruire la nostra comprensione. Adesso ascoltiamo di nuovo: —- Che mi dici? Che percentuale di comprensione puoi segnare sul quaderno? L’ultimo ascolto lo facciamo sempre guardando il testo: In the morning, I see a woman in my room. I think she is beautiful. Helen: Good morning! ?: Good morning. Helen: How are you? ?: Fine, thank you. ?: But I still cannot remember anything. Helen: Yes, I know that you can’t remember anything from before your accident… ?: Do I know you? Helen: No. I’m Helen. I’m here to help you. ?: Nice to meet you, Helen. ?: Do you work at this hospital? Helen: No… Well, not really. H: Do you remember the doctor from yesterday? ?: Yes, I remember everything from after my accident. Helen: Good, because the doctor is my father. ?: Oh really? You look very different… Hah, I think you are a lot more beautiful… Helen: Oh, why, thank you… ?: You’re welcome. ?: So, if you do not work at the hospital, what do you do? Helen: I am studying at the College of Medicine. I am a medical student. ?: Ah, so you want to be a doctor, like your father? Helen: [Sigh…] Yes, like my dad… Helen: Every morning, I go to the hospital with him. Helen: And then, I go to my university. It’s not far away. Helen: Today my dad is very busy, but I’m not… Helen: So, I can go with you to the address on the piece of paper. Ultima valutazione: che % mettiamo? Come valuti i tuoi progressi stavolta? Hai bisogno di riascoltare nuovamente? No problem, i tasti play e pausa sono tuoi amici in questo esercizio. In generale, ascoltare contenuti in inglese è fondamentale per allenare il tuo orecchio a riconoscerli e a capirli. Per questo in MosaSeries ripetiamo questi passaggi varie volte. In questo modo i progressi che fai sono di lungo termine (se sei anche regolare nel tuo apprendimento) e creano un circolo virtuoso che ti fa venire voglia di continuare. Io infatti ora vado a vedermi il secondo episodio della mia sitcom, tu invece dovresti proprio iscriverti alla prova gratuita di MosaSeries The Man With No Name, ecco il link!
Questo è l’ultimo episodio in cui ci esercitiamo insieme nella comprensione orale usando un estratto dalla nostra formazione MosaSeries The Man With No Name. Ci sembrava importante farti vedere dal vivo, diciamo, come funziona questo metodo perché è così efficace che non potevamo lasciarti senza! Nei prossimi episodi riprenderemo a parlare degli altri aspetti riguardanti l’apprendimento dell’inglese e a sviluppare altre skill ma capire quello che ti dicono è fondamentale per comunicare quindi… buttiamoci in un nuovo estratto! Siamo alla seconda parte del secondo episodio di MosaSeries. La nostra serie audio è strutturata in modo da presentare una difficoltà crescente quindi sei già a un livello un pochino più alto rispetto a 4 episodi fa. Iniziamo con il nostro primo ascolto, dura 1 minuto e 30 secondi… a tra poco! —- Che livello di comprensione hai? Scrivi la % sul quaderno e andiamo a riempire eventuali buchi di comprensione imparando le parole e le frasi chiave dell’estratto. Outside = fuori Let’s go = andiamo To take = prendere Where are you going? = Dove stai andando?, Dove vai? In front of = davanti Famous = famoso How much is it? = Quanto costa? Wife = moglie Excited = emozionato Door = porta Memorizzandole e imparando il loro significato la tua comprensione cresce sicuramente. Adesso ascoltiamo di nuovo: —. Che percentuale di comprensione puoi segnare sul quaderno? L’ultimo ascolto lo facciamo sempre guardando il testo: We leave the hospital. I am very happy to be outside. I do not like hospitals. Helen: Let’s take a taxi. Taxi: Hello, where are you going? Helen: 5th Avenue, number 1274. Helen: It’s just in front of Central Park. ?: Ah yes, I think I know Central Park. ?: Maybe I am starting to remember something? Helen: Mmm, you know, everybody knows Central Park. It’s very famous. After 20 minutes in the taxi… Taxi: Here we are. Helen: How much is it? Taxi: 38 dollars, please. Helen: Here’s 50 bucks. Taxi : Thank you. We get out of the cab. ?: It is nice here, in front of the park. Helen: Yeah, it’s very nice. And also very expensive. Helen: Alright, let’s go up, it’s on the 6th floor. We go up, everything is very beautiful inside. Helen: This is the door. I am so excited. What is behind this door? My parents? Or maybe I have a wife and children? I knock on the door, but there is no answer… Helen: Try to open the door with your key… ?: Yes, good idea! My key works. I open the door… Eccoci al termine dell’esercizio: quanto hai capito? Nei vari step del metodo, quanti progressi hai fatto? Come ti dicevo la volta scorsa, non ci stiamo dando dei voti ma delle indicazioni su come migliorare. Questi numeri sono il simbolo che puoi fare progressi, anzi che li stai letteralmente facendo, quindi sii orgoglioso di te e usa questa bella sensazione per rimanere con la motivazione alta! Se vuoi vedere ancora un po’ come funziona MosaSeries, ricorda che puoi provarla gratis per 15 giorni usando questo link. Vedrai che la piattaforma è molto interattiva e che il team MosaLingua è lì per accompagnarti nel tuo apprendimento… e poi, non vuoi sapere come continua la storia del nostro uomo senza nome?
Inizio con una domanda a bruciapelo: stai ascoltando questo podcast mentre fai altre cose o sei pienamente concentrato su quello che ti sto dicendo? Tranquillo, non c’è una risposta sbagliata (più o meno)… Nel primo caso stai facendo un ascolto passivo, nell’altro attivo. Oggi ti parlerò proprio di questi due approcci molto importanti per imparare bene l’inglese, soprattutto per acquisire una buona pronuncia, quindi ti consiglio di settarti su un ascolto attivo! Come probabilmente stai capendo in queste settimane seguendo il nostro podcast, ascoltare contenuti in inglese è un pezzo enorme del processo che ti porterà a imparare la lingua. E se ci pensi non c’è niente di stupefacente in questo, visto che è esattamente il modo in cui da bambini impariamo l’italiano. Iniziamo con i suoni, le parole e le frasi dette a voce che memorizziamo e proviamo a ridire finché la pronuncia non è perfetta. Stessa cosa per apprendere una lingua straniera, anche se la scuola predilige grammatica e scrittura – poi ci chiediamo perché noi italiani abbiamo tante difficoltà a parlare inglese e a pronunciarlo correttamente! Ma I got you, come dicono gli americani appunto, e sono qui per darti tutte le dritte di cui hai bisogno! Intanto ti ricordo che nelle app MosaLingua in tutte le carte trovi la pronuncia nativa, registrata dai nostri insegnanti madrelingua. Dicevamo, è fondamentale quindi essere bravi ad ascoltare. E come si diventa bravi ad ascoltare? Partiamo dall’inizio, cioè dalla domanda che ti ho fatto prima. Ci sono due tipi di ascolto: ascolto passivo e ascolto attivo. Ti spiego che vuol dire con degli esempi pratici. Immagina di star ascoltando ciò che dico mentre sei in in cucina, stai facendo colazione e ascolti il podcast dallo smartphone. Mentre mi ascolti stai anche spalmando la marmellata sul pane a tua figlia, che è seduta vicino a te. E stai anche pensando se ci sarà traffico per andare a lavoro. La tua concentrazione non è tutta su cosa sto dicendo, ciononostante capirai dei pezzi del mio messaggio.Questa situazione viene chiamata ascolto passivo. Senti quello che dico ma non sei del tutto concentrato ad ascoltarmi. Adesso invece, immagina di essere in una stanza da solo. Non c’è nessuno e niente ti distrae. Tutte le notifiche del cellulare sono disattivate e hai solo questo podcast che va, tutta la tua attenzione è diretta verso di me. Così non solo mi senti ma capisci bene quello che sto dicendo. Questo è l’ascolto attivo, la situazione per cui sei completamente concentrato sull’ascolto. Queste sono due situazioni tipiche che puoi usare per immergerti nell’inglese, ovviamente con dei contenuti in lingua come quelli che ti abbiamo suggerito negli episodi precedenti. La domanda ovviamente è: qual è quello più efficiente? Senza pensarci troppo, non ci vuole molto a capire che l’ascolto attivo è quello che funziona di più. Tuttavia c’è un aspetto importante che voglio affrontare. Molti studenti considerano l’ascolto passivo un buon modo per migliorare le proprie competenze. Infatti, ci sono tanti metodi e programmi di apprendimento delle lingue che promuovono questo tipo di attività. L’ascolto passivo può essere positivo per l’accento e la pronuncia ma voglio sottolineare che non puoi aspettarti tanti progressi se fai solo esercizi di ascolto passivo. Se non dai la giusta attenzione alle parole, non capirai mai il senso di una conversazione, di un video, un podcast, una serie tv ecc. Se non mi credi, pensa a questo tipo di ascolto in italiano. Se ascolti un discorso in modo passivo, quindi facendo o pensando ad altro, cosa ti ricordi solitamente di quanto viene detto? Non molto, questo è sicuro. Quindi cerca di evitare l’ascolto passivo se puoi. Per far funzionare l’immersione nell’inglese, devi essere sicuro di concentrarti sull’audio, altrimenti stai un po’ sprecando tempo. Ecco allora alcuni consigli per migliorare la tua immersione. Puoi anche approfondire il tema leggendo questo articolo sul nostro blog. Crea un ambiente di ascolto ideale Devi avere un ambiente perfetto quando ti eserciti con l’ascolto attivo. Ciò significa che niente e nessuno deve distrarti dalla pratica. Fai sapere ai tuoi amici o alla famiglia che devi concentrarti, silenzia o spegni i dispositivi che non ti servono ed elimina le fonti di distrazione. Limita il tempo di ascolto L’ascolto passivo può sembrare interessante perché puoi farlo a lungo e quando vuoi. La realtà è che la nostra attenzione è viva per un tempo limitato, quindi otterrai risultati migliori se ti eserciti con l’ascolto attivo per periodi più brevi ma con massima attenzione e concentrazione. Inoltre, è più probabile rimanere motivati se le sessioni di studio sono brevi. Man mano che migliori, le puoi allungare. Prendi il controllo Mentre ascolti delle parole in inglese devi associare anche il significato, come abbiamo detto qualche puntata fa. Non riuscirai a capire per magia una frase solo ascoltandola 100 volte. È importante riconoscere le parole e le espressioni chiave e prendersi il tempo di capire il loro significato. Se ad esempio studi con la nostra formazione MosaSeries, troverai delle liste speciali di carte per ogni episodio così sai su quali parole e frasi concentrarti. In generale poi, quando fai pratica di ascolto sentiti libero di mettere in pausa e di riascoltare tutte le volte che vuoi. La ripetizione ti aiuta a memorizzare le cose più velocemente! Per ricapitolare, ecco come mettere in pratica i consigli di questo episodio:
Migliorare la propria pronuncia inglese è imprescindibile. Stop. Avere un accento non è di per sé un problema, anzi, ma quando è troppo pesante e ti porta a fare errori di pronuncia per cui diventi incomprensibile ai tuoi interlocutori, capisci bene che è meglio per te lavorarci su. Quindi il motivo n 1 per migliorare la pronuncia è poter comunicare correttamente. È molto facile in inglese dire fischi per fiaschi, visto che le parole non si pronunciano come si scrivono: in italiano ci sono 30 suoni diversi e 31 modi di scriverli mentre in inglese ci sono più di 44 suoni e oltre 1100 modi di scriverli! Quindi senza una pratica specifica sui suoni inglesi ritrovarsi in situazioni anche imbarazzanti è un pericolo costantemente dietro l’angolo… Se sbagli a pronunciare beach, ad esempio, e ti ritrovi a dire bitch, ecco, dovrai forse dare qualche spiegazione! Attenzione però: non voglio metterti paura! Parlare il prima possibile è uno degli obiettivi principali che consigliamo di darsi. Fare errori è normale e naturale, e nel 99% dei casi basta un sorriso a risolvere la situazione. Ciò non toglie che la pronuncia sia un aspetto fondamentale dell’apprendimento dell’inglese e non va sottovalutata solo perché l’accento italiano è sexy! Infatti, proprio perché per noi è un tema caldo, sul nostro blog trovi tanti articoli dedicati alla pronuncia dell’inglese. Ti lascio intanto il link alla nostra Guida gratuita che puoi anche scaricare in pdf. Tornando a noi, una buona pronuncia inglese ti permette anche di dare l’impressione di avere un buon livello. Come dicevo all’inizio, la scuola italiana molto spesso ci dà una preparazione molto teorica, grazie alla quale potremmo avere un buon inglese scritto ad esempio, ma una scarsa capacità orale. E in molti contesti, come un colloquio di lavoro, la pronuncia è il nostro primo biglietto da visita. Parlare in modo fluido, sicuro, con il giusto ritmo e la pronuncia corretta fa un’impressione di gran lunga migliore, pur con qualche errore grammaticale, rispetto a una persona con un eloquio lento, pieno di pause e un forte accento ma grammaticalmente corretta. Come ormai ti sarà chiaro dopo 10 episodi di questo podcast, pratica è una parola chiave per noi di MosaLingua, il nostro vero mantra! Tanto più quando si parla di pronuncia inglese, perché solo con la pratica puoi allenare il tuo orecchio a individuare e riconoscere tanti suoni che in italiano semplicemente non esistono e il tuo apparato fonatorio – gola, bocca e labbra – a riprodurli. Tra i nostri corsi c’è una formazione ad hoc che si chiama MosaSpeak, pensata per lavorare (anche fisicamente appunto) sulla pronuncia corretta, sull’accento e sulle strategie per acquisire sicurezza e fiducia in te quando parli inglese. Ecco il link per dare un’occhiata! Il nostro approccio pratico all’inglese inoltre ci ha fatto optare per l’accento americano. Troviamo più furbo imparare questo accento semplicemente perché l’American English è la varietà di inglese maggiormente parlata e capita nel mondo. Inoltre esistono un’infinità di risorse in ogni ambito e per ogni media in inglese americano, per cui esercitarsi è più facile rispetto al British English – che oltretutto è parlato solo dal 17% dei parlanti anglofoni mondiali e non è affatto un accento omogeneo, anzi! Come avere una buona pronuncia inglese? Non pensare che migliorare la tua pronuncia sia un compito insormontabile, non è affatto così. Ed è possibile a qualsiasi età! Ti assicuro che queste attività che ti ho consigliato sono molto divertenti e ci guadagnerai così tanto in sicurezza che ti allenerai con piacere. La paura di non farsi capire e la vergogna del proprio accento sono spesso le motivazioni di chi non osa esprimersi all’orale, quindi il nostro obiettivo è sentirci a nostro agio con l’inglese così da cogliere ogni occasione per comunicare!
Se il tuo sogno è avere un fantastico accento americano, la prima cosa da fare è circoscrivere il tuo obiettivo. Ci sono molti accenti diversi in inglese, quindi dovresti sceglierne uno e usare quello, perché ti conferisce anche autenticità. I tuoi insegnanti di inglese a scuola probabilmente non avevano tutti lo stesso accento, quindi è possibile che pronunci alcune parole con accento british e altre con accento americano. In questo caso potresti dover imparare di nuovo certe pronunce, cosa che abbiamo visto anche nell’episodio precedente. Per approfondire il perché nella nostra predilezione per l’accento americano, leggi questo articolo. Quello che ti consiglio di fare per parlare subito meglio in inglese è cercare qualcuno con l’accento che ti piacerebbe avere, ad esempio il personaggio di una serie TV americana, un politico famoso, uno YouTuber… l’importante è che tu sia convinto e poi segui queste tecniche! Pratica lo Shadowing Dopo aver scelto il tuo personaggio da impersonare, o l’accento in inglese che vuoi acquisire, allenati a osservarlo, a ripetere quello che dice cercando di imitarlo il più fedelmente possibile. Questo è lo shadowing! Non dimenticare di fare particolare attenzione al ritmo e all’intonazione, il modo in cui la voce sale o scende. Entra nel personaggio e divertiti. E non aver paura di suonare “americano”! Migliora l’ascolto dei “suoni simili” È ormai chiaro direi che ascoltare è una competenza molto importante se vuoi sviluppare un buon accento in inglese americano. Abbiamo anche già visto che alcuni suoni inglesi nemmeno esistono in italiano: in questi casi tendiamo a sostituire questi suoni con altri simili della nostra lingua, ma questo porta a un cattivo accento. Quindi devi esercitarti nell’ascolto con regolarità e nell’identificazione dei suoni simili. Ad esempio, senti la differenza tra i suoni delle vocali nelle parole dip e deep? E per luck e lock? Cerca di individuare la differenza nell’inglese parlato ed esercitati a imitarla. Nel prossimo episodio ci concentreremo su alcuni suoni specifici che risultano più ostici per noi italiani, dandoti tutte le dritte per imparare a pronunciarli nel modo corretto. Infatti bastano davvero pochi accorgimenti e un po’ di allenamento per migliorare sensibilmente la tua pronuncia inglese! Registrati Per aiutarti a padroneggiare questi suoni, puoi provare ad esercitarti davanti a una telecamera. Non è per niente facile capire se stai pronunciando male, creando un accento in inglese che ti rende poco comprensibile. Se invece ti registri con video e audio puoi confrontare la posizione della tua lingua e della bocca con quella di un nativo, verificare il suono che produci e lavorare sugli errori per eliminarli. È un’ottima integrazione alla tecnica dello shadowing. Usa le contrazioni e i legamenti Le contrazioni sono parole come I’m invece di I am, let’s invece di let us, oppure you’ll invece di you will. Non solo ti faranno sembrare più a tuo agio con l’inglese, visto che parlerai in modo più fluido e naturale, ma di solito sono più facili da dire rispetto alla pronuncia di ogni parola separata. È meglio non abusarne nello scritto, soprattutto per testi formali, ma sono super facile da formare e super facile da usare, devi solo entrare nell’abitudine di farlo. Oltre alla forma contratta, usa anche i legamenti per ridurre l’accento (ti lascio un articolo per approfondire). Ad un orecchio alle prime armi, ascoltare degli americani che parlano può sembrare ascoltare una specie di borbottio. In realtà quel borbottio sono i legamenti tra le parole, che rendono il discorso più fluido. In pratica vari suoni spariscono e le diverse parole si fondono tra loro. Vuoi un esempio? Hai mai visto il telefilm Law and Order? Un nativo americano lo pronuncia —- visto quanti suoni in meno? Ci vuole un bel po’ di pratica per arrivare a questi risultati ma poi sarai sicuro di suonare davvero come un madrelingua! Riassumiamo le risorse per eliminare l’accento
Padroneggiare l’inglese vuol dire anche parlarlo nel modo migliore. Per questo dedichiamo la puntata di oggi agli errori italiani di pronuncia inglese più comuni e a come cercare di non farli. Partiamo da un presupposto però: fare errori non è la fine del mondo (ovviamente!). Gli accenti spesso danno “personalità” a un discorso (ad esempio, c’è chi considera l’accento italiano sexy) e in ogni caso chi ha un accento ha sicuramente una storia da raccontare perché è arrivato in un nuovo paese per un motivo o per un altro. L’inglese possiede più di 17 suoni che non esistono in italiano e che per noi sono difficili da pronunciare perché il nostro apparato fonatorio (gola, bocca, labbra, lingua) non è abituato a produrli. Ci sono una serie di errori tipici che facciamo, causati semplicemente dalla posizione sbagliata delle labbra o della lingua, ma non è difficile evitarli se sai qual è quella giusta e ti eserciti un po’ – magari allo specchio o con la tecnica dello shadowing. Strumenti e consigli sulla pronuncia Sul nostro blog trovi tantissimi articoli a tema pronuncia: dalle regole d’oro ai consigli per parlare come un madrelingua; dalle tecniche specifiche come sfruttare la musica o la radio alla nostra passione per film e serie tv in versione originale che abbiamo trasformato in un metodo divertente ed efficacissimo per migliorare la pronuncia. Quali sono gli errori italiani di pronuncia inglese più frequenti? Se una persona straniera ci chiede indicazioni per strada, probabilmente sappiamo individuare il paese da cui viene. Ogni lingua porta nelle altre il proprio accento. Ogni lingua straniera rappresenta, per chi la impara, una corsa a ostacoli più o meno alti nella pronuncia. Lo stesso naturalmente accade quando noi parliamo inglese all’estero (il senso è un po’ “mal comune mezzo gaudio” se vuoi ). Allora vediamo di individuare, capire ed evitare alcuni degli errori italiani di pronuncia inglese che ci caratterizzano. Se li vuoi correggere una volta per tutte, migliorando drasticamente la tua pronuncia e acquisendo sicurezza e fiducia in te (oltre, ovviamente, a un ottimo accento), iscriviti alla nostra innovativa MasterClass Speaking English with Confidence. H aspirata La protagonista del primo punto è la “h” che in italiano è “muta”. Infatti, nella nostra lingua non ha suono e foneticamente ha valore solo vicino alla “c” e alla “g”; in altre posizioni non viene pronunciata. Per questo per noi è molto difficile, all’inizio, abituarci a farla sentire quando parliamo inglese, producendo il caratteristico suono aspirato. D’altra parte, gli stranieri fanno fatica a capire la differenza tra “a” preposizione semplice e “ha” terza persona singolare del verbo avere, visto che non c’è differenza di pronuncia (a ognuno il suo problema, come dicevamo). Non pronunciare la lettera “h” in inglese però può cambiare il senso delle parole. Il più classico degli esempi: tra hungry (affamato) e angry (arrabbiato) c’è solo un’aspirazione di differenza ma un abisso di senso! A complicare le cose ci sono delle eccezioni, come le parole honest e hour in cui la h non si prouncia! Th e i suoni che non esistono Un altro caso complesso è la pronuncia dei suoni che non esistono in italiano. Ciò rende anche difficile spiegarli per dare un esempio da riprodurre, e a volte non c’è altra soluzione che dare delle istruzioni pratiche, come la posizione della lingua rispetto al palato e ai denti. Un esempio tra i più frequenti: il suono th. Lo abbiamo già visto nello scorso episodio ma repetita iuvant perché è un suono da cui non si può scappare! In italiano non c’è niente di paragonabile, puoi solo imparare a riprodurlo per imitazione. Oltretutto, il “th” si pronuncia in due modi diversi: sonoro, con l’utilizzo della voce che crea una vibrazione, e sordo, senza. Entrambi sono pronunciati con la lingua tra i denti, ma nel [th] sordo le corde vocali non vibrano e si avrà un suono intermedio tra una “f” e una “s” come in think, through o apparato fonatorio, mentre nel [th] sonoro le corde vibrano e il suono somiglia una “d” o una “v” come that, there, this, the. Peraltro si tratta di parole molto frequenti. La maggior parte degli errori nascono dalla posizione errata della lingua quindi presta attenzione a questo aspetto e con un po’ di pratica saprai pronunciare tutti i th del mondo! La R Rispetto all’italiano la “r” inglese ha un suono meno vibrante e diventa molto meno percettibile se si trova alla fine di una parola. Invece noi italiani abbiamo la tendenza a farla sentire tantissimo, come se fosse doppia, quasi. Per pronunciare bene la r americana, devi essere consapevole della lingua e di cosa fa nella tua bocca. Facciamo degli esempi: run, rap, ripe, roam. La lingua deve avere una forma; deve essere arricciata ai lati e i lati devono andare verso l’alto e toccare la zona delle gengive, dove le gengive incontrano i denti. Quindi non il palato o la parte superiore della bocca ma i lati della sommità della tua bocca, dove denti e gengive si toccano. La lingua è ben curva: R. Ricorda un cane che ringhia “R”. È un suono difficile quindi sii paziente con te stesso. Ci sono dei micro muscoli nella tua lingua e devi fare pratica per rafforzarli. Perciò il suono R nell’inglese americano potrebbe non essere un suono che riesci a fare subito alla perfezione come un parlante nativo. Le vocali Che l’inglese si pronunci diversamente da come è scritto è cosa nota, ma l’esempio più calzante sono le vocali. Sul piano fonetico, l’inglese conta almeno una dozzina di vocali! Poiché basta un suono per cambiare il significato di una parola, ti devi esercitare sin da subito per padroneggiare le vocali. La differenza sostanziale è la lunghezza del loro suono: esercitarti ti eviterà di incappare, ad esempio, nella pronuncia errata di Errori avanzati di pronuncia inglese Ora hai memorizzato la pronuncia corretta dei suoni più frequenti. Passiamo allora agli errori avanzati, cioè quelli da evitare se vuoi passare ad un livello superiore In questo episodio abbiamo individuato gli errori tipici che noi italiani facciamo nel parlare inglese. La cosa più importante è fare tante pratica. Puoi lavorare sui singoli suoni, soprattutto sulla parte fisica della posizione di lingua bocca e labbra. Farlo davanti allo specchio è molto utile, registrarsi pure. Anche in questo caso più ascolti dei contenuti in lingua, più abitui il tuo orecchio a riconoscere i suoni e questo rende più facile anche riprodurli. Infine, parla inglese più che puoi e appena puoi, con un partner linguistico magari o con un tutor, senza temere di fare errori perché è normale e fondamentale per fare progressi! E se hai già preso delle cattive abitudini di pronuncia, qui ti aiutiamo a liberartene.
Quando si impara l’inglese, parlare è l’attività che mette sempre un po’ di paura e che si tende a ritardare. Ci diamo un sacco di scuse: c’è chi pensa di essere troppo timido, chi vuole parlare solo quando avrà una pronuncia perfetta, chi è sicuro che non ce la farà mai… alla fine il risultato è non parlare e non fare progressi. Queste barriere mentali vanno abbattute perché portano dritte all’abbandono dell’apprendimento. Per questo oggi ci concentriamo su come superare gli ostacoli che ci impediscono di parlare e comunicare in inglese (o in un’altra lingua) e come sempre non mancheranno tanti facili consigli da mettere subito in pratica. Iniziamo infatti con 4 consigli per superare la paura di parlare. Tutti all’inizio veniamo colti da quel fastidioso imbarazzo che ci paralizza. È una sensazione frustrante per la maggior parte di noi quindi la prima cosa da fare è organizzarsi bene. Devi tenere a mente che parlare inglese è un processo che si apprende e che richiede vari mesi. Anche con la nostra madrelingua apprendiamo continuamente nuove parole ed espressioni e questo tanto di più vale con una nuova lingua. I motivi per imparare l’inglese possono essere molto vari ma possiamo supporre, credo, anche un interesse a parlare la lingua. Eppure spesso ci mettiamo da soli in situazioni di pressione e stress: Non parlo abbastanza bene! Non mi capiranno mai! E se non li capirò mai!? Parlerò solo quando avrò una pronuncia/grammatica perfetta! Quante volte ci siamo detti queste cose?? Invece, sono proprio questi paletti mentali che ci impediscono di parlare inglese. È necessario allora diventare dei parlanti più sicuri e per farlo ci faremo aiutare da 4 amici che hanno affrontato 4 ostacoli diversi ma comuni: per colpa di questi freni mentali, non riuscivano a comunicare. La mancanza di sicurezza in sé La prima persona di cui ti parlo è Marika. È molto timida e tende ad essere silenziosa anche in italiano. Parlare inglese le sembrava impossibile, data la mancanza di sicurezza in sé stessa. La prospettiva di una conversazione in inglese, anche breve, la metteva in crisi fino a convincerla che non sarebbe andata bene. Quello di cui aveva bisogno era mettere le cose in prospettiva. Dopo tutto, qual è la cosa peggiore che può accadere durante una conversazione in inglese? I rischi rappresentati da questi ostacoli sono molto più deboli di quel che pensi. Se usi una nuova parola e la pronunci male e la persona non ti capisce, riprova e basta! Al massimo, ti toccherà dover pensare a un sinonimo, e che sarà mai? E se pronunciando male per sbaglio offendi qualcuno, capiranno che stai ancora imparando e che non stai dicendo sul serio. Superare gli ostacoli dell’inglese orale è facile quando hai tutti gli strumenti per arginare questa paura e guadagnare sicurezza in te! Il perfezionismo Il prossimo è Marco. La sicurezza non è un problema per lui, ma è un perfezionista. Per questo tende ad usare solo strutture sintattiche molto semplici e un vocabolario facile che sa di usare correttamente. Il problema grosso di questo comportamento è che Marco non migliorerà mai così. Quando ha capito che il perfezionismo lo stava trattenendo, Marco ha scritto “nessuno è perfetto” su un post-it e lo ha attaccato al frigo come reminder! Poi ha iniziato a chiedere ai madrelingua inglese con cui fa conversazione di correggerlo perché ha capito che gli errori sono i nostri più grandi alleati in realtà. Essere corretti ci fa sentire un’emozione, anche non positiva. E associare una forte emozione con una nuova parola è tra i modi migliori di ricordarla come abbiamo visto qualche episodio fa. Marco ha trasformato la paura di essere corretto in motivazione! E ora crea nuove carte nella sua app MosaLingua per le cose che sbaglia, così non farà lo stesso errore due volte. Lo stress Ora tocca a Marta. È aperta e ama conoscere nuove persone e condividere la sua cultura. Ma parlare inglese la paralizzava. Marta si stressava per due cose: non capire e non sapere come rispondere. Allora si è data degli strumenti per ridurre lo stress. Se tendi a farti assalire dallo stress come Marta, puoi anche provare delle tecniche di respirazione profonda. A volte aiuta pure limitare le prime conversazioni in inglese a contesti controllati, “sicuri”, come con un tutor, così sai cosa aspettarti. Il pessimismo E per finire ecco Michele. È noto tra gli amici per essere un po’ pessimista. Era convinto che non sarebbe mai riuscito a parlare inglese, che era troppo difficile per lui, quindi nemmeno ci provava. Questo è un approccio davvero problematico. Se anche tu sei un pessimista, sforzati di concentrarti sulle cose belle del tuo obiettivo linguistico. Ad esempio: In sintesi più parli, più progressi farai, e questo circolo virtuoso fa miracoli con l’approccio giusto. Quindi se sei come uno dei miei amici, ora sai che non sei solo e che ci sono tantissimi modi per superare gli ostacoli che ti stanno trattenendo. Sono certa che diventerai un parlante sicuro di sé. Se ti serve una spinta extra, la nostra Masterclass Speak English with Confidence affronta tutti questi problemi e tanto altro.
Molte persone sono spaventate dall’idea di avere una conversazione in inglese, specialmente se si tratta di parlare con un madrelingua. Tra le paure più frequenti abbiamo Sono timori che comprendo assolutamente, perché io stesso ci sono passato prima di riuscire a padroneggiare l’inglese. Allo stesso tempo, si tratta di paure che puoi e devi superare. Dico che devi superarle perché aprire la bocca rimane l’unico modo per sbloccarti all’orale e padroneggiare la lingua inglese. In soldoni, non hai scelta. La buona notizia è però che puoi preparare le tue prime conversazioni in inglese e renderle meno spaventose e insormontabili. Prepara le tue conversazioni Iniziamo da un dato di fatto: le prime conversazioni sono molto prevedibili. In italiano come in inglese, finiamo sempre per ripetere le stesse cose, quasi fosse la sceneggiatura di un film. Allora il primo consiglio che voglio darti è preparare in anticipo la “sceneggiatura” o meglio lo script della tua prima conversazione. Ti basta dunque memorizzare le domande e le risposte più frequenti per affrontare le tue prime conversazioni con molta più fiducia in te stesso e meno paura. Ecco un esempio di script che puoi memorizzare che ti sarà molto utile: Hi, nice to meet you! My name is ____, I’m ___ years old. And you? I’m a _________ I live in ____ but I’m from ______. Where are you from? I have learned English for __________ months/years but I need to practice more / I’m still a beginner, thanks for helping me! I learn English because I like it / I need it for my work / I want to communicate while traveling / Già preparando questo script, ti sentirai più a tuo agio. Armati delle frasi di sopravvivenza Il secondo consiglio è preparare le frasi per non perdersi o frasi di sopravvivenza. Si tratta di quelle frasi che saranno utili in caso di problemi di comunicazione. Per es. Già memorizzando questa frasi potrai evitare varie situazioni imbarazzanti. Ce ne sono altre molto utili che puoi trovare ovviamente nelle app MosaLingua per memorizzarle con il nostro metodo ultra-efficace. Concludo con un terzo consiglio molto importante. Procedi per piccole tappe iniziando per gradi Inizia con una conversazione di un’ora è probabilmente poco realista. Se non hai mai parlato in inglese o fai fatica, punta piuttosto su uno scambio più breve. Tipicamente quando imparo una nuova lingua, inizio con l’auto-conversazione, poi con i messaggi vocali tipo Whatsapp, pianifico poi uno scambio di 15-30 minuti e solo quando mi sento più sicuro parlo per 45-60’. In questo modo arriverai al risultato finale in modo progressivo e sarà più facile superare queste benedetto o meglio maledette paure di parlare inglese. È tutto per oggi: mi raccomando decidi da oggi di parlare inglese applicando i 3 consigli che ti ho appena dato.
So cosa stai pensando: la grammatica inglese non è facile per niente, è noiosa e complicata. E invece ti sbagli, le regole di grammatica inglese sono tra le più semplici, molto meno difficili di quelle dell’italiano per dire! Il nostro approccio alla grammatica (di qualunque lingua) è di tipo pragmatico e forse, arrivato all’episodio 16 di questo podcast, la cosa non ti stupisce affatto! Mentre nella scuola italiana l’inglese si insegna con una sequela infinita di regole grammaticali – e ci credo che poi fai quella faccia lì se ti parlo di grammatica inglese – secondo noi la grammatica è uno strumento e non un fine. Ciò significa, in soldoni, che la grammatica va usata quando ti è utile, quando ti serve, altrimenti il rischio che diventi un ostacolo alla comunicazione è alto. Mi spiego. Studiare troppa grammatica, soprattutto all’inizio, può essere scoraggiante perché ti allontana, con le sue regole ed eccezioni, dalla realtà comunicativa della lingua. In particolare può avere un effetto paralizzante sulla tua capacità o voglia di parlare inglese, lo abbiamo già visto: l’idea di sbagliare a coniugare un verbo ad esempio ti può spingere a tenere la bocca chiusa e questo sì che è un errore enorme! Dall’altra parte, non sto dicendo di ignorare la grammatica: è una lente utilissima per capire come funziona l’inglese… se usata bene, ma sono qui per questo! Inizio allora rispondendo a una domanda frequente: quando si deve imparare la grammatica inglese? Anche qui non c’è una risposta sola perché dipende anche un po’ dai tuoi obiettivi. Se impari l’inglese per parlare, eventuali errori di grammatica non pregiudicheranno la comprensione da parte dei nativi quindi è meglio per te concentrarti ad esempio sulla pronuncia e l’accento come dicevamo in un episodio precedente e solo in seguito sulla grammatica. Se invece il tuo apprendimento ha finalità accademiche, e devi scrivere molto in inglese, non puoi prescindere da alcune conoscenze. Sintetizziamo il nostro approccio pragmatico alla grammatica Ma nello specifico, perché la grammatica inglese è facile? L’inglese può darti filo da torcere con alcune regole di pronuncia ma l’aspetto grammaticale della lingua è molto più semplice. Ti serve solo un approccio positivo verso la grammatica e la consapevolezza che le sue regole sono più facili rispetto all’italiano, te lo dimostro elencandone 4: Al plurale basta una S In inglese di solito ti basta aggiungere una “s” alla fine di una parola per avere la forma plurale. 1 gatto = 1 cat, 2 gatti = cats 1 amico = 1 friend, 4 amici = 4 friends È vero che ci sono dei plurali irregolari come women (donne) e children (bambini) ma sono pochi. L’inglese non ha genere grammaticale Questo non è un aspetto da poco perché non devi preoccuparti se i nomi sono maschili o femminili e quindi i relativi articoli o aggettivi che li accompagnano. La forma è una sola! Questo rende l’inglese più facile di tante lingue come l’italiano che distingue tra maschile e femminile (per non parlare del tedesco che ha tre generi). Gli aggettivi non si accordano Ciò significa che se hai una macchina nuova o un milione di macchine nuove, la parola new sarà scritta sempre nello stesso modo. I verbi sono semplici da coniugare Anche se ci sono un paio di tempi diversi che devi memorizzare, sono relativamente semplici rispetto all’italiano. Di solito bastano solo una o due variazioni da imparare per poter esprimere le tue idee. In inglese hai solo due forme per il presente. Infatti coniughi il verbo ascoltare (to listen) così: I listen, you listen, we listen, they listen + He o She listens. Aggiungere una “s” alla terza persona singolare è l’unica cosa che ti devi ricordare per il presente. Vuoi parlare del futuro? Allora devi solo aggiungere la parola will prima del verbo all’infinito: I will listen. Devi parlare di qualcosa nel passato? Aggiungi -ed alla fine, tutto qui. Per il nostro esempio listen, funziona in tutte le persone: I listened, you listened, he ou she listened, they listened, we listened. Certo ci sono i famigerati verbi irregolari ma c’è un episodio tutto su di loro, niente paura! Inoltre ti lascio il link alla nostra Guida gratuita di grammatica inglese da scaricare in pdf dal nostro blog!
Forse ti risuonano ancora nelle orecchie le mie parole dello scorso episodio: la grammatica va studiata quando ne senti il bisogno. Se credi che una nozione sia necessaria al tuo avanzamento nella padronanza della lingua, allora è sensato imparare la regola grammaticale che ti serve. Altrimenti è una zavorra e basta. Fissato questo punto fermo però, è il momento di capire qual è il metodo migliore per studiare la grammatica quando quel bisogno si fa sentire. Quello che ti propongo è un metodo semplice ma funzionale, perfetto per gli autodidatti e che non richiede fatica. Si chiama riconoscimento dei pattern (o pattern recognition in inglese). Vediamo di che si tratta. Il metodo della pattern recognition è quello che, senza saperlo, abbiamo usato da bambini per assimilare la grammatica italiana. Si tratta di un metodo semplice da impiegare per identificare le regole essenziali di grammatica. Riconoscendo i vari schemi che si ripetono, puoi capire senza difficoltà quali sono le regole e imparare la grammatica inglese con facilità. Forse hai già iniziato ad imparare la grammatica inglese con manuali noiosi ed esercizi ripetitivi. Non sei l’unico a trovare questi metodi difficili e confusionari. Lasciamoli un attimo da parte e torniamo a un processo più naturale. Da bambini abbiamo imparato la grammatica italiana attraverso tanti esempi pratici e solo quando ci serviva davvero o venivamo corretti dai nostri genitori. Lo studio vero e proprio avviene molto più avanti durante la scuola, eppure siamo in grado di usare un italiano corretto e comprensibile anche prima. Ebbene, puoi usare questo stesso metodo per imparare la grammatica inglese, o di qualunque lingua. Come imparare la grammatica? Hai solo bisogno di imparare la grammatica nel suo contesto, come fa un bambino quando sta imparando a parlare. La prima cosa che devi fare è immergerti nella lingua inglese per assicurarti di ricreare un contesto. Ti ricordi quando abbiamo imparato a fare l’immersione? Ecco, la bolla linguistica ti aiuta pure ad assorbire la grammatica! Infatti, quando inizierai ad imparare l’inglese con queste attività immersive, comincerai a notare degli schemi grammaticali (pattern) che si ripetono spesso. È importante iniziare con gli schemi più comuni, quelli che incontri con maggiore frequenza. Ovviamente c’è una regola grammaticale che spiega questi schemi ma l’obiettivo del metodo è cercare di indovinare da te quale potrebbe essere questa regola dietro le frasi nel loro contesto naturale. Esempio 1 del metodo Prendiamo due frasi come esempi: the big black wolf e the black big wolf. L’ordine delle parole è diverso ma quale è giusto? Il primo! C’è una regola di grammatica che lo spiega ma è un po’ difficile da ricordare. Invece, facciamo che stai leggendo un libro in inglese e trovi queste tre frasi the small white house, the short green dress e the large grey rock. Visto che le stai leggendo in un libro inglese, sei sicuro che sono tutte corrette. Adesso facciamoci un’altra domanda: si dice the tall white man o the white tall man? La prima, certo! Lo sai grazie alle frasi che hai letto in precedenza. In base a quelle frasi, puoi indovinare che rispetto all’ordine degli aggettivi la dimensione viene prima del colore. Esempio 2 del metodo Stavolta vogliamo esprimere una grande quantità. Leggiamo prima queste frasi: many apples, much luck, many cars, much water, many birds, much love. Dopo aver letto gli esempi, puoi indovinare se dobbiamo usare much o many con la parola milk? Se hai detto much hai detto giusto senza nemmeno conoscere la regola. In generale usiamo much per quantità che non possiamo contare e many per quantità che possiamo contare. Puoi usare il tuo intuito per capire la regola, anche senza manuale! La regola che davvero devi imparare Quando inizi ad imparare l’inglese, invece di passare le ore piegato sui manuali di grammatica, prova a leggere e ascoltare quanto più inglese puoi nei contesti naturali. Dopo un po’ comincerai a individuare le regole in modo intuitivo come fanno i bambini. Ovviamente puoi consultare le regole grammaticali quando ti sembra di non star capendo un concetto, ma vedrai che se usi davvero questo metodo per imparare la grammatica inglese non avrai bisogno di leggere i manuali molto spesso. Strumenti online Ci sono degli strumenti gratuiti e semplici da usare grazie ai quali puoi imparare la grammatica inglese gratis in un niente. Sono per lo più strumenti di verifica e correzione grammaticale. Invece nella descrizione dell’episodio ti lascio il link a un approfondimento del blog dedicato agli esercizi di grammatica da fare online. Google può aiutarti con qualunque domanda di grammatica. Vediamo come usarlo in modo intelligente. Prima di tutto, un modo semplice per controllare se la tua grammatica è corretta o no è scrivere parte della frase nel campo della ricerca. Poi puoi usare i suggerimenti mostrati sotto per capire se la frase è giusta. Se sei indeciso tra due costruzioni grammaticali diverse, puoi usare le parole or e vs. Così otterrai le pagine più rilevanti per trovare la risposta. Per esempio: non sono sicuro se si dice I put the plate in o into the cupboard. In questo caso, posso cercare “put in vs. put into“. Il primo risultato che ottengo mi porta a un forum sulla lingua inglese molto noto dove la domanda è già stata posta. La loro risposta è che in sottolinea l’obiettivo mentre into descrive il movimento. Un altro ottimo trucco, se non sei sicuro di una frase, è scriverla nel campo di ricerca tra virgolette e controllare il numero dei risultati. Se il numero è molto basso (diciamo sotto 1000) è molto probabile che la tua frase sia sbagliata. Facciamo un esempio: I should go now e I should to go now. Il primo ci dà circa 370,000 risultati; il secondo solo 10… Quindi possiamo affermare che la prima frase è corretta. Chiaramente questo trucco funziona molto bene per domande semplici. Per quelle più complesse, vediamo altri strumenti utili. Grammarly è un plug-in per browser Chrome che ti aiuta a identificare gli errori grammaticali. La buona notizia è che è molto bravo nel suo lavoro e il piano gratuito di permette di controllare spelling, punteggiatura e grammatica. Devi solo scaricare il plug-in e installarlo nel tuo browser. Una volta fatto questo, è pronto per individuare gli errori grammaticali che fai quando digiti. Se vuoi verificare se una frase è giusta o no, basta scrivere una nuova email su gmail ad esempio e ogni potenziale errore verrà sottolineato subito. Clicca su uno e comparirà un suggerimento grammaticale. Vediamo come funziona con due esempi… Ho scritto I have did a mistake e he do not know the day. È un ottimo strumento perché non solo ti suggerisce la forma corretta ma ti spiega anche cosa hai fatto di sbagliato, perfetto per imparare la grammatica inglese gratis, no? Qui mi dà le correzioni e la spiegazione relativa. Sembrerebbe che il verbo “did” debba essere al participio passato. Controlla e in caso correggi. Sembrerebbe che il pronome soggetto “he” e il verbo “do” non sono accordati. Controlla di cambiare il verbo. Se clicchi su more, avrai una spiegazione ancora più completa. Proprio come un insegnante di inglese vero. Questo plug-in è davvero utile per imparare la grammatica inglese gratis mentre la usi. Farai progressi velocemente mentre svolgi attività divertenti come chattare con un partner linguistico o discutendo nei forum. Questi trucchi ti mostrano come la tecnologia può aiutarti nella maggior parte dei casi, anche per padroneggiare meglio la grammatica. E se alcune domande restano irrisolte, non preoccuparti, fai più pratica (ad esempio con questi esercizi online) e acquisirai lo stesso le forme corrette.
Torniamo sulla grammatica inglese per affrontare la famigerata lista dei verbi irregolari. I verbi irregolari vanno imparati, mi spiace, perché alcuni di esse sono tra i verbi inglesi più usati. Sicuramente anche tu sei passato per il noioso e inutile esercizio scolastico di imparare a memoria i paradigmi (le tre forme del verbo) in ordine alfabetico, compresi quelli che si usano di rado come abide, per dimenticarli con un sospiro di sollievo il giorno dopo l’interrogazione. Ma imparare i verbi irregolari inglesi è importante per parlare meglio la lingua. Il trucco sta nel non impararli tutti ma memorizzare solo quelli utili. Come ci ricorda sempre l’amico Pareto, il 20% che ti serve nell’80% dei casi. Ovviamente imparare i verbi irregolari inglesi non deve essere un esercizio mnemonico fine a se stesso ma va inserito in un apprendimento consapevole. Ci sono 283 verbi irregolari in inglese e per ognuno bisognerebbe sapere l’infinito, il passato remoto, il participio passato e ovviamente la traduzione in italiano. Il che fa, in totale, 1132 parole. Tante, no? Eppure fidati se ti dico che imparare questi verbi è assolutamente fattibile, basta solo il metodo giusto. Se ci pensi, riusciamo ad imparare a memoria un sacco di cose senza accorgercene! Ad esempio le canzoni che amiamo e che non solo ricordiamo pure dopo anni ma ci mettiamo anche pochissimo a memorizzarle. E di certo non facciamo delle sessioni di studio apposito… Allora… come si possono imparare i verbi irregolari inglesi con la stessa facilità di una canzone? Ecco i nostri consigli: Ripeti con regolarità Nessuno di noi (o quasi) si è messo davanti ai testi delle canzoni del momento con l’intento di memorizzarli, ripetendo le parole per ore fino alla nausea. Al contrario, quando una canzone del momento ti piace, la senti almeno una volta al giorno in radio, al supermercato, mentre fai la fila, in tv… E sono queste ripetizioni che fanno sì che, poco a poco, i testi delle canzoni si fissino nella memoria a lungo termine. Bastano solo alcune ripetizioni molto specifiche e oplà, sono impresse nella tua memoria! Non è magia, appunto, ma merito del Sistema di Ripetizione Dilazionata di cui abbiamo parlato un po’ di episodi fa. Se ti ricordi, si tratta di una tecnica scientifica nota per la sua efficacia e molto usata per imparare tante cose e soprattutto per non dimenticarle! È anche il metodo che applichiamo nelle nostre app per l’inglese. Quindi se ripeti i verbi irregolari che ti servono 5/10 minuti tutti i giorni, nel giro di 3 mesi saranno perfettamente immagazzinati nella tua memoria a lungo termine. That’s it! Aggiungere nuovi verbi un po’ per volta Ti sembra faticoso? Per niente! Riprendiamo l’esempio di prima. Quando ti rendi conto che conosci i testi di molte canzoni, è chiaro che non le hai imparate tutte insieme. Il cervello ha accumulato tutte le informazioni un po’ per volta, senza fare grandi sforzi. E con i verbi irregolari inglesi funziona allo stesso modo! Imparando nuovi verbi con regolarità, comincerai a memorizzarne una gran parte fino a quando li saprai tutti (o tutti quelli che ti serve sapere)… E così ti renderai conto di aver dedicato meno di cinque minuti al giorno per qualche settimana. Fantastico, vero? Focalizzarsi sull’essenziale e ridurre la lista E se non hai bisogno di imparare TUTTI i verbi irregolari inglesi, appunto, memorizzerai l’elenco ancora più velocemente. Ad esempio, puoi ridurre la lista dei verbi irregolari a quelli più usati, eliminando quelli molto specifici che è inutile imparare se sei all’inizio… Oppure puoi eliminare i verbi che si formano aggiungendo un prefisso, come to stand e to understand, perché funzionano allo stesso modo. Applicare la tecnica del chunking Un altro consiglio è usare un trucco mnemonico detto chunking. Chunking significa spezzare il tuo apprendimento in piccoli pezzi facili da memorizzare. Per applicare questo trucco ai verbi irregolari basta cercare delle somiglianze e raggruppare i verbi che le presentano. Ecco cosa ottieni: Sarai anche in grado di individuare modelli di ortografia (spelling) simili. Raggruppare le parole che si scrivono in modo molto simile sarà utilissimo, soprattutto per le ultime due categorie. Ad esempio: quando impari il verbo to mean puoi anche imparare to deal, to keep, to spend, to learn e to dream. 6 verbi al prezzo di uno! Non male… Fai lo stesso con il verbo to begin e i 5 verbi simili: to drink, to wring, to sing, to sink e to swim. Per questi verbi devi ricordare “i-a-u”, cioè la i dell’infinito diventa una a nel passato remoto e una u nel participio passato. Prova l’esercizio dell’albero Per finire, puoi provare questo esercizio: disegna un albero dove ogni ramo rappresenta un gruppo diverso e le foglie sul ramo sono i vari verbi. È un ottimo modo per visualizzare i gruppi e memorizzarli scrivendoli. Puoi anche usare una mappa mentale: cerca su Google mindmap software per trovare alcuni programmi che faranno al caso tuo. Se apprendi i verbi irregolari seguendo questi gruppi, vedrai che ci vorrà molto meno tempo che se cerchi di impararli direttamente da una lista. Puoi usare questo trucco memorizzando i verbi irregolari inglesi con l’app MosaLingua. E non dimenticare di scaricare il nostro ebook gratuito con i verbi irregolari, lo trovi qui. È tutto per oggi!
Ciao e ben ritrovati nel podcast “Inglese passo passo”. Oggi puntata speciale perchè ci siamo sia io che Luca… Ciao a tutti! Eh, si siamo arrivati alla fine del nostro podcast, o forse solo della prima stagione, forse torneremo con un nuovo formato o ti proporremo un podcast su altro tema, chissà… In ogni caso, non temere: non significa che il tuo apprendimento sia finito, e nemmeno che abbiamo intenzione di abbandonarti! Anzi, in questo ultimo episodio ti aiuteremo a spiccare il volo per continuare a fare progressi con il tuo inglese. Vero, Mara? Si, ma prima di spiegarti come continuare il tuo apprendimento, abbiamo una proposta: inviaci le tue domande a info@mosalingua.com con oggetto “domande podcast”. In questo modo risponderemo ad eventuali domande e dubbi in un episodio bonus. Torniamo al tema di oggi, come continuare il tuo apprendimento… Apprendere una lingua è una decisione che ci accompagnerà per tutta la vita, almeno così la vediamo noi. Una lingua è una cosa viva, è sinonimo di scoperta, cultura, viaggi, incontri e opportunità. E padroneggiarla richiede un esercizio costante nel tempo, il che vuol dire darsi la possibilità di conoscere persone, luoghi, storie cui altrimenti non avresti avuto accesso. Nella nostra visione, che speriamo sarà anche la tua dopo questi 19 episodi, imparare una lingua è un’attività divertente. Non smettere mai di tenere la lingua allenata nel tempo è fondamentale, ma utilizzare i nostri hobby e le nostre passioni rende tutto più facile. Poi a questo punto hai già un bel po’ di trucchi e risorse da sfruttare. Allora, Luca, cosa deve ricordare di questo podcast chi ci ascolta? Un po’ di cosette… Durante queste settimane abbiamo trattato vari aspetti dell’apprendimento dell’inglese. Adesso torneremo velocemente sui temi più importanti per tenere a mente quali sono le attività che proprio non devi abbandonare. Questo è solo un condensato delle cose che ci siamo detti in queste settimane: ciò che conta è che tu riesca a costruirti una cassetta degli attrezzi da utilizzare in base ai tuoi ritmi e obiettivi. Come dicevamo all’inizio, imparare l’inglese e poi migliorarlo è un processo lungo una vita e non una corsa ad ostacoli da affrontare con lo stress dei voti e della performance! Sei d’accordo, Mara? Assolutamente. Devi continuare il tuo apprendimento e la pratica e nella nostra prospettiva di lungo periodo è necessario fare qualche sforzo per mantenere il livello di inglese acquisito e migliorarlo. Se abbandoni, tutti i tuoi sforzi saranno persi in breve tempo. Se non fai più pratica dimentichi rapidamente, e questo è un dato. Altro dato è che sei tu il capo del tuo apprendimento, nessuno può farlo al posto tuo. Noi ti abbiamo dato degli strumenti ma sta a te utilizzarli e personalizzarli in base ai tuoi obiettivi, ai tuoi gusti e a ciò che funziona per te. Non dimenticare però che deve rimanere un piacere, perché il rischio di abbandonare è sempre dietro l’angolo. Perciò, quando senti la motivazione calare, cambia attività e opta per quelle più divertenti. Ti diamo un’ultima spintarella, un altro metodo formidabile che ti aiuterà a continuare e che ti servirà anche in altri aspetti della tua vita: ti insegniamo a creare delle abitudini per progredire in modo duraturo. La nostra vita quotidiana è piena di abitudini. La maggior parte delle azioni giornaliere che facciamo sono definite dalle abitudini che abbiamo acquisito nel corso della vita. Il grande vantaggio di un’abitudine è il suo essere automatica, quindi non ci richiede volontà o motivazione, facilitandoci nella gestione giornaliera di tante incombenze. Riuscire a trasformare la pratica dell’inglese in un’azione regolare significa farla diventare un’abitudine duratura, altrimenti le probabilità di abbandonare sono alte. E creare la nuova abitudine di praticare tutti i giorni non è per niente complicato. Ci vogliono solo 30 giorni consecutivi per trasformare un’azione in una abitudine, con un piccolo processo in 3 tappe: Prima di salutarti volevamo davvero ringraziarti per averci seguito fino a qui. Ci siamo divertiti molto mentre condividevamo delle lezioni che siamo sicuri saranno preziose se saprai metterle in pratica. Ti ricordiamo che se ci mandi le tue domande, saremo felici di dedicare ad esse un episodio bonus. Basta scriverci a info@mosalingua.com con l’oggetto “domande podcast”. Ricorda inoltre che se vuoi provare MosaLingua, puoi iniziare una prova gratuita andando qui. Non ci resta che augurarti una splendida giornata o serata, e soprattutto un buon apprendimento. A presto, see you soon!
Eccoci dunque all’episodio numero 21, il primo della nuova stagione. Il vostro entusiasmo ha decretato il grande successo della prima stagione del nostro podcast Inglese passo passo. Un successo che ci ha dato tanta energia per creare nuovi episodi e fare insieme un altro pezzetto di strada verso la padronanza dell’inglese! Per la nuova stagione abbiamo ideato un programma di apprendimento basato sui dialoghi e sulle competenze. Ciò significa che alla fine di ogni episodio saprai fare qualcosa, o meglio dire qualcosa in inglese, che sia esprimere una certa idea, imparare come si dice una certa cosa nella lingua usata davvero tutti i giorni (lo vedremo già tra pochissimo con i saluti), qualche pillola di grammatica o degli utili trucchi per non mollare e rimanere anzi con la motivazione alta. Quello che non farai è memorizzare l’inglese scolastico fatto solo di eccezioni, regole di grammatica e parole poco usate. A noi interessa farti imparare l’inglese che parlano i madrelingua nella vita quotidiana, anche per acquisire da subito la pronuncia corretta. Per questo, la seconda stagione ha come obiettivo aiutarti a consolidare un livello A1/A2. Se non sei un principiante assoluto, gli episodi ti aiuteranno a fare un utile e necessario ripasso e ad ampliare il tuo vocabolario con frasi ed espressioni da native speaker. E per superare gli ovvi limiti di questo strumento fantastico, alla fine di ogni episodio avrai un piano di azione con le indicazioni necessarie per continuare a praticare le varie competenze anche senza averci nelle orecchie! Ora buttiamoci nel vivo e iniziamo davvero dall’inizio, ovvero dalle primissime parole che si dicono in una conversazione in inglese. I saluti sono una delle competenze di base ma sono fondamentali per fare una buona impressione sul nostro interlocutore, soprattutto se la nostra padronanza della sua lingua è ancora scarsa 🙂 Ascoltiamo insieme un dialogo reale, che ti aiuta a capire come si svolge una conversazione quando incontri qualcuno. Per i dialoghi che troverai in tutti gli episodi di questa stagione abbiamo usato MosaChat-AI, il nostro tutor linguistico potenziato dall’intelligenza artificiale. Non potevamo non arricchire la nostra cassetta degli attrezzi linguistici con quello che secondo noi è uno strumento molto potente, utile e comodo per esercitarsi nella conversazione scritta e orale. Ti lascio un link per approfondire ma ora concentriamoci sull’ascolto: Character 1: Hi there! Character 2: Hey, good to see you! Character 1: What’s up? Character 2: Not much, doing the usual stuff. Character 1: I see. How are things going? Character 2: Everything’s great, thanks for asking. In questo dialogo abbiamo visto una serie di saluti informali, analizziamoli più da vicino: sicuramente avrai già sentito il classico Hi che insieme a Hello è la forma più usata e neutra. Vogliamo però subito aiutarti a distinguerti con i saluti che i native speaker usano tra loro. Il secondo personaggio risponde con Hey aggiungendo poi un altro classico dei saluti, Good morning, che puoi usare al mattino, mentre Good afternoon e Good evening sono riservati ad altre parti della giornata. Dopo abbiamo sentito un saluto che non trovi spesso sui manuali di inglese, cioè What’s up che possiamo tradurre con “Come vanno le cose?” o meglio “Che c’è di nuovo?”. La risposta è una delle più comuni: Not much (ossia “niente di che”). Poi il dialogo introduce una variante del classico How are you? = “Come stai?” Il personaggio dice: How are things (going)? ossia “Come vanno le cose?”. La risposta potrà essere “Tutto bene, grazie” che in inglese possiamo dire Everything’s great, thanks. Una nota importante riguarda come rispondere alle domande: How are you? / How are you doing? / How are things?, che poi significano tutte “Come stai, Come va?” Character 1: Hey, how are you doing? Character 2: Fine… Character 1: What’s wrong? Character 2: I’m a little under the weather. Character 1: Sorry to hear that. Do you want to talk about it? Character 2: No, it’s nothing serious, but thanks for asking. Forse il dialogo ti ha un po’ sorpreso. A scuola ci hanno insegnato a rispondere Fine per dire che va tutto bene, ma in questo dialogo capiamo che a volte Fine è l’equivalente del nostro “benino”. Il secondo personaggio ha avvertito il senso della risposta e chiede dunque “Cosa c’è che non va” = What’s wrong? Se non vuoi creare malintesi assicurati di dire il tuo fine con un sorriso altrimenti Abbe, Lisa e Lizzie, le nostri insegnanti madrelingua consigliano di usare: Good 🙂 Very well 😊 Great 🤩 Wonderful 😃 Se invece le cose non vanno bene puoi usare: Not so good 😒 Awful 😞 Busy 😰 Tired 😴 Ti segnalo che trovi altri saluti in un articolo che abbiamo pubblicato sul nostro blog, ecco il link. PIANO D’AZIONE Anche in questa nuova stagione abbiamo deciso di lasciarti con un piano d’azione. Non è obbligatorio seguire le nostre indicazioni, ovviamente, ma devi sapere una cosa: la differenza tra chi si limita ad ascoltare il podcast e chi invece passerà alla pratica con queste attività sarà enorme. Ecco cosa puoi fare questa settimana:
Ecco un altro dialogo per introdurre alcune risposte che puoi memorizzare:
La risposta introduce una frase idiomatica che ti consigliamo di memorizzare per impressionare il tuo interlocutore. I’m a little under the weather = sono un po’ giù di corda (anche se letteralmente significa “sotto il meteo”).
Il nostro metodo, se hai già ascoltato altri episodi lo sai, è molto pratico e le attività per fare quello che apprendiamo non mancano mai. Ma visto che questa stagione 2 si basa sulle competenze, ci è sembrato giusto metterlo nero su bianco (metaforicamente parlando). Ogni episodio finirà con una lista di attività da fare perché senza la pratica non si fanno progressi.
Ti invitiamo anche ad ascoltare un video che la nostra Abbe ha creato a proposito dei saluti: puoi aiutarti con i sottotitoli in italiano e se puoi in inglese (guardalo sul nostro canale YouTube).
Ciao e benvenuto nell’episodio 22 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Come abbiamo visto nello scorso episodio, essere educati è importante, tanto più quando dialoghiamo in una lingua che ancora conosciamo poco. Allora, dopo aver imparato come salutare, la competenza di oggi è Introducing yourself, cioè presentarsi in inglese, o presentare un’altra persona, ovviamente non in modo scolastico ma con le frasi reali che dicono i madrelingua! Faremo anche un primo punto di grammatica e a questo proposito apro una parentesi: se conosci già il nostro metodo, o se hai già ascoltato la prima stagione del podcast, saprai che il nostro approccio alla grammatica è pragmatico. Secondo noi, conoscere la grammatica non è un obiettivo di apprendimento in sé ma uno strumento utile per facilitare il viaggio verso la padronanza della lingua. Non sapere la regola di grammatica non deve essere un freno alla tua comunicazione, per questo ti invitiamo – soprattutto all’inizio – a imparare solo quello che ti serve quando ti serve. Quindi nei prossimi episodi, ogni tanto, quando sarà particolarmente utile o necessario, faremo un rapido punto grammaticale dandoti una piccola grammar pill. Ascoltiamo il dialogo di oggi: Person A: Hello, what’s your name? Person B: Hi, I am Bob. Person A: Nice to meet you, Bob. Person B: Nice to meet you too. How are you? Person A: I am good, thank you! How about you? Person B: Everything’s great, thank you for asking. Nice chatting with you, Bob. Person A: Likewise, take care. Il dialogo che abbiamo sentito si apre con un grande classico, uno scambio che sicuramente conosci ma senza il quale non si va da nessuna parte: What’s your name? – “Come ti chiami?” / My name is Mara – “Mi chiamo Mara”. E visto che conosci già queste frasi, usa il dialogo per concentrarti sulla pronuncia corretta, ascoltando più volte e ripetendo. Avrai anche sentito le frasi apprese nello scorso episodio, così facciamo un ripasso… se conosci il metodo MosaLingua, sai bene che rivedere con regolarità è essenziale per la memorizzazione di lungo periodo. In questo breve dialogo memorizziamo anche una frase molto usata per salutare, Take care, che equivale al nostro “Stammi bene” anche se è più utilizzata. La cortesia è sempre un elemento importante, dai saluti alle prime frasi che scambiamo con qualcuno! Nice to meet you infatti è un’espressione che non manca mai ma se vuoi variare un po’ il tuo vocabolario, ecco delle alternative usate di frequente: E se non sei da sola e vuoi presentare anche il tuo amico? Ascoltiamo un dialogo su questo: Person A: Hi John, How’s it going? Person B: Hey Sarah, I’m good. What’s up? Person A: Just hanging out. By the way, I want you to meet my friend Luca. Person B: Hi Luca, nice to meet you. Person C: Nice to meet you too, John! Person B: How do you two know each other? Person C: We actually met at a photography workshop a few years ago. La grammar pill di oggi è il presente del verbo essere in inglese, che abbiamo già incontrato più volte nelle frasi precedenti. Sarò super concisa anche perché ti lascio un nostro articolo di approfondimento. La coniugazione è I am, you are, he-she-it is, we are, you are, they are. Praticamente devi ricordare solo 3 forme, tenendo conto che am si usa solo per io – I am (o meglio I’m con la forma contratta che è più usata nel parlato). Il presente ci regala anche un bel trucchetto per le nostre conversazioni, cioè la possibilità di parlare del futuro. Se ci pensi, lo facciamo anche in italiano: “domani vado al mare” è una frase perfettamente funzionante in cui esprimiamo un’azione che accadrà nel futuro senza utilizzare il verbo al futuro. E puoi fare lo stesso con l’inglese: anche se non è grammaticalmente corretto, la comunicazione arriva chiaramente e questo è l’importante! Tomorrow I go to the beach. Ti basta quindi memorizzare alcuni avverbi di tempo come tomorrow, tonight, later, in a while, in one hour Un’altra informazione che spesso ci si scambia quando ci si conosce è l’età. In inglese l’età si esprime con il verbo essere, e non con avere come in italiano. Ricordalo! Ecco un breve dialogo per capire come funziona: Person A: How old are you? Person B: I’m 25 years old. How about you? Person A: I turned 30 just a few weeks ago. Anche se brevissimo, nel dialogo impariamo diverse cose utili: PIANO DI AZIONE Ovviamente tutte le attività che abbiamo indicato nel primo episodio valgono sempre, quindi
Ciao e benvenuto nell’episodio 23 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Abbiamo imparato a dire ciao e a dire chi siamo, il prossimo passo non può che essere dire cosa facciamo. Con le competenze che stiamo acquisendo alla fine saremo in grado di avere una conversazione agile e non stereotipata in lingua inglese. Ovviamente, lo ribadisco, è importante anche allenarsi a pronunciare correttamente le frasi che impariamo, quindi presta molta attenzione ai dialoghi che ti proponiamo e in generale ascolta il più possibile contenuti audio (quindi anche serie tv e film) in lingua originale. Ascoltiamo il primo dialogo di oggi, in cui due persone che si stanno conoscendo si scambiano informazioni sul proprio lavoro. Person A: Hi, I don’t think we’ve met. I’m David. Person B: Hi David, nice to meet you. I’m Susan. Person A: So Susan, what’s your job? Person B: I’m a writer. And you? What do you do for a living? Person A: I work as an accountant for a small firm downtown. Do you enjoy writing? Person B: Yes, it’s really satisfying. It has its challenges but I love it. Person A: That’s really nice. It was lovely meeting you, Susan Person B: Likewise, David. Have a great day! La prima cosa che forse ti è saltata all’occhio, anzi all’orecchio, è che l’espressione usata per chiedere che lavoro fai non è what’s your job ma what do you do for a living?. Entrambe vanno bene, e ci sono anche le alternative piuttosto comuni what do you do? e what is your work? Come vedi poi, puoi rispondere sia con il verbo essere I’m a teacher – “sono un’insegnante”, che con il verbo to work – I work as an accountant. Memorizza la struttura work+as per dire la tua professione quindi. Sul nostro blog trovi tanti articoli dedicati all’inglese del lavoro (oltre che un’app specifica di Business English) ad esempio sui mestieri in inglese e su alcuni idioms utili a lavoro. E se invece di andare a lavoro, ancora studi? Niente paura, abbiamo un dialogo per ogni situazione! A: Hi Carol! I haven’t seen you in ages. How have you been? B: Hi John, it’s been a while. I’ve been so busy with my studies at university. A: That’s great to hear. Are you still studying art? B: Yes, I am. I love studying the works of great artists. A: That sounds amazing, keep it up! B: Thanks John, nice catching up with you. Il bello dei dialoghi è che oltre ad imparare le frasi che ti servono su certi temi (come l’università appunto) ti permettono senza troppa fatica di individuare e memorizzare altre strutture molto interessanti da integrare nelle tue conversazioni in inglese! Ad esempio, se fai attenzione qui abbiamo ben 2 frasi idiomatiche comunissime quando non ci si vede da un po’: PIANO DI AZIONE Forse ti sembreremo un po’ ripetitivi ma per noi è fondamentale ricordarti ad ogni puntata di usare il prima possibile e ad alta voce il vocabolario che apprendi man mano. Perciò:
Ciao e benvenuto nell’episodio 24 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Tra le cose più belle che puoi fare padroneggiando l’inglese (e in generale una lingua straniera) c’è sicuramente conoscere nuove persone. Il momento in cui condividiamo le cose che ci piacciono, gli hobby e le passioni, è probabilmente quello in cui la connessione con l’altra persona attecchisce davvero. (O capiamo che è meglio continuare a conoscere gente! 🙂 Descrivere i nostri interessi è una competenza molto utile perché ci permette di memorizzare sia delle strutture con cui creare anche altri tipi di frase, sia iniziare ad arricchire il nostro vocabolario non solo con nomi ma anche aggettivi e avverbi. Iniziamo subito con il primo dialogo di questo episodio A: Claire, what do you like to do for fun? B: I enjoy reading and hiking. How about you? A: I’m a big fan of soccer. I also love cooking during my free time. B: That sounds fun! What kind of food do you like to cook? A: I can make a nice lasagna. Italian food is my specialty. B: That sounds delicious. I hope to taste your cooking someday. A: Definitely, maybe we can plan on a dinner sometime soon. Intanto avrai notato che tornano strutture che abbiamo già visto, come i verbi to enjoy e to love seguiti dalla forma in -ing. Ovviamente un altro importante verbo che ci serve per esprimere cosa ci piace è to like, che funziona sia seguito dalla forma in -ing come gli altri due, ad esempio I like watching movies, che con i verbi preceduti da to, come nella domanda del dialogo: what do you like to do for fun? Notiamo anche un’espressione già sentita ma che non abbiamo ancora guardato da vicino, molto usata dai native speaker: la forma that sounds fun o amazing, che corrisponde ai nostri “fantastico!” “divertente!” e che puoi usare anche con it (invece di that) o senza niente solo Sounds great! Ma visto che interessi e passioni sono infinite, ascoltiamo un altro dialogo per vedere un’altra situazione tipica: A: Emily, what’s your favorite hobby? B: I enjoy reading books in my free time. What about you? A: I like playing the guitar. It’s fun and relaxing. B: That’s cool. How long have you been playing? A: I’ve been playing for around 5 years now. I even have a small band. B: That sounds really fun! I’d love to hear your music sometime. A: Sure, we often play at the cafe down the street. You should come sometime. B: Definitely! I’ll try to make it next time. Da questo scambio possiamo estrarre una domanda che si fa spesso quando si parla di un’attività che facciamo, ovvero da quanto tempo la stiamo portando avanti. La frase è How long have you been playing, nel nostro caso. Questa frase contiene una forma verbale un po’ complessa che al momento non ci serve approfondire con una vera e propria grammar pill. Il nostro consiglio è memorizzare lo schema domanda+risposta e variarla con altre attività, ad esempio How long have you been going to gym? Nella risposta scopriamo un’altra cosa utile, una delle preposizioni di tempo in inglese, ovvero che l’equivalente del nostro “vado da 5 anni” in inglese prevede l’uso di for: I’ve been going for 2 months now. Quando parliamo di cosa ci piace fare, spesso ci ritroviamo a raccontare la nostra weekly routine, l’organizzazione della nostra settimana. Saper dire che attività facciamo e quante volte è una competenza molto utile. Intanto, ci permette di avere delle conversazioni più interessanti e poi ci fa acquisire tante parole di uso quotidiano, in particolare gli avverbi di tempo (qua trovi un approfondimento sugli avverbi di frequenza). Alcuni li abbiamo già sentiti, come someday (prima o poi) sometimes (a volte) often (spesso). Adesso ci sentiamo un ultimo dialogo a tema. È un po’ più lungo del solito quindi potresti non capire tutto subito. Non ti preoccupare, puoi tornare indietro e riascoltarlo tutte le volte che vuoi, anzi è un ottimo esercizio! A: Hi Susan, it’s been a while! How’s it going? B: Hi Mark, you’re right! I’m doing well, thank you. How about you? A: I’m fine, thanks for asking. But tell me about you, what are you doing? B: Well, I work 5 days a week in a clothing store and during my weekend, I usually catch up with my friends and family. How about you? A: Very similar to yours. I also go to the gym twice a week, trying to cope with the stress. B: That’s a good way to manage stress. For the same reason, I plan on going to the cinema this weekend. A: What kind of movies do you enjoy watching? B: I love a variety of genres, but my favourite is probably mystery. A: Any particular movies you would recommend? B: I recommend “Interstellar” or “Inception”. A: I’ve seen “Inception”, but not “Interstellar”. I’ll definitely check it out. B:Great, I hope you enjoy it. A: I’m sure I will, thanks for the recommendation. B: My pleasure. Let’s catch up again soon, Mark. A: Sure, Susan. That sounds lovely. Eccoci di nuovo insieme. Allora ripartiamo dalle espressioni di tempo. Il dialogo ci insegna una formula per dire quante volte a settimana facciamo qualcosa, 5 days a week se vuoi intendere i giorni o 4 times a week se vuoi dire volte. In questa numerazione c’è poi una particolarità: 1 volta si dice once e 2 volte twice senza necessità di aggiungere days o times. Nel dialogo troviamo un’altra variante di that sounds lovely, in questo caso. Non solo hai ormai appreso un’espressione super frequente ma anche una serie di aggettivi quotidiani… è sempre un bene quando riusciamo a massimizzare il nostro apprendimento! Ti faccio notare poi un phrasal verb interessante utilizzato nel dialogo. I verbi frasali sono molto importanti in inglese e soprattutto usatissimi nella lingua quotidiana. Se vuoi approfondire, ti lascio il link al nostro articolo specifico ma in sintesi sono verbi seguiti da una preposizione o un avverbio che ne modifica il significato. Infatti, un verbo come to go, ad esempio, assume una marea di significati diversi in base alla preposizione che lo segue, ne trovi un po’ anche nell’articolo appunto. Ma nel nostro dialogo il phrasal verb è un altro, ovvero to catch up, che nel contesto della nostra conversazione vuol dire aggiornarsi, mettersi in pari (con la famiglia e gli amici che Susan vede nel fine settimana). Altro verbo da memorizzare, e che probabilmente hai già sentito se segui canali YouTube di lingue inglese è check it out, che significa dare un’occhiata. PIANO D’AZIONE
Ciao e benvenuto nell’episodio 25 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. L’episodio di oggi sarà un po’ diverso dai 4 precedenti. Torniamo ad un argomento che reputiamo fondamentale: gli aspetti psicologici dell’apprendimento. I membri del team di MosaLingua hanno tutti appreso una o più lingue straniere. La nostra esperienza di apprendimento ci ha fatto capire che la psicologia è la grande assente dei corsi di lingua a scuola e di molti strumenti disponibili online. Eppure, imparare una lingua è un progetto in cui gli aspetti psicologici sono fondamentali. Pensiamo solo alla mancanza di fiducia in se stessi con cui molti devono confrontarsi oppure la paura di fare errori… sono tutti fenomeni molto comuni e che vanno affrontati. Abbiamo parlato delle barriere psicologiche nell’episodio 14 del podcast: ti consiglio di recuperarlo dopo aver ascoltato questo qui. Oggi vorrei espandere l’argomento. Iniziamo parlando della motivazione. Mantenersi motivati può sembrare una banalità ma non ti stupire se invece ti dico che è la chiave di volta del tuo apprendimento. Senza motivazione non vai da nessuna parte, fidati. E per mantenersi motivati è importante sapere da dove si parte e dove si vuole andare. Lo ripetiamo spesso qui a MosaLingua: hai bisogno di motivazioni forti e concrete per imparare una lingua. Avere un obiettivo vago tipo mi piacerebbe saper parlare inglese, ti condanna in partenza ad un probabile fallimento. Meglio, dunque, essere precisi e concreti dicendo qualcosa come voglio raggiungere un livello B2 in inglese per ottenere un lavoro pagato meglio. Un altro consiglio è la tecnica dell’affettamento, che possiamo prendere in prestito dall’esperto di produttività Brian Tracy. Consiste nel suddividere un progetto grande (come imparare l’inglese) in tante fette più piccole. Dovresti, dunque, suddividere l’apprendimento in mini-tappe e mini-obiettivi. Facendo così, non sarai spaventato dalla grandezza del progetto e terrai sotto controllo i tuoi progressi reali. Farai, inoltre, un favore al tuo umore. Mi spiego: se sei un principiante, ovviamente diventare fluent in 3 mesi non è un obiettivo realistico. Ma imparare 300 parole nuove in un mese, cioè solo 10 parole al giorno, lo è assolutamente. Riuscirci ti darà una carica enorme, passo passo, giorno dopo giorno, non solo perché vedrai crescere in tempo reale il tuo vocabolario ma perché la sensazione di avercela fatta sarà una scarica di adrenalina che spiegherà le vele del tuo apprendimento. Possiamo definire questo trucchetto il metodo delle quick win, ossia delle piccole vittorie. Raggiungere dei mini-obiettivi ti permetterà di mantenere alta la motivazione. Non hai idea della differenza che può fare un approccio positivo! Un altro ostacolo psicologico molto frequente è la timidezza, che ho provato in prima persona. Per me già parlare in italiano era un problema, essendo timido, figuriamoci in inglese. Per questo abbiamo una soluzione semplice ma a cui non tutti pensano: l’autoconversazione. Lo sai perché? Non solo perché prendere un appuntamento con se stessi dovrebbe essere più comodo 🙂 ma soprattutto perché si tratta di un esercizio che inizia a metterci a nostro agio con il parlare inglese (o qualunque altra lingua). La maggior parte di noi teme il momento di parlare con un’altra persona in inglese, ammettiamolo! Ci siamo passati tutti e anche chi non è timido si scontra con questo problema. In altri casi, ci nascondiamo dietro il non essere abbastanza bravi ancora, o il non sapere bene bene bene la grammatica – te lo abbiamo già detto che la grammatica può essere un ostacolo se la vediamo come un obiettivo e non come un strumento, ricordi? Invece, come per tante altre cose, practice makes perfect! Ovvero, più parli, più sarai a tuo agio nel parlare, più farai conversazione in lingua e più velocemente farai progressi. Il più classico dei circoli virtuosi, no? Ed è anche l’unico modo per superare la paura di non capire e di non essere capiti. Puoi imparare tutte le parole che vuoi ma se non fai pratica con una persona vera davanti a te, tutto questo lavoro non conta. È come la differenza tra leggere un manuale di nuoto e nuotare davvero, esperienze totalmente diverse! Inoltre, solo parlando con persone native (e ascoltando tantissimi contenuti in lingua) puoi acquisire la pronuncia corretta, la strada maestra per capire cosa ti dicono e per farti capire ovunque e da chiunque! A proposito degli aspetti psicologici, volevo parlarti anche di concentrazione. Noi diciamo spesso che bastano 10-15 minuti al giorno per fare progressi e che bisogna farlo ogni giorno. E se durante questo intervallo ti concentri al 100% sullo studio dell’inglese, allora sfrutterai al massimo il tuo tempo. Studia poco ma tutti i giorni è uno dei nostri mantra. A volte però, se abbiamo giornate piene o tante cose a cui pensare, trovare la concentrazione anche per 10 minuti può essere una sfida. Ma noi le sfide le prendiamo come uno stimolo quindi… abbiamo preparato un articolo molto completo che ti fornisce ben 12 consigli, tutti testati dal team, per aumentare la tua concentrazione. Se vuoi una scorciatoia, ecco i 3 consigli che hanno funzionato meglio nel mio caso: È tutto per oggi. Passiamo, dunque, al tuo PIANO D’AZIONE:
Ciao e benvenuto nell’episodio 26 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. La scorsa estate, buona parte del team MosaLingua si è incontrato per la prima volta dal vivo a Lione in Francia. È stato davvero molto bello ed emozionante ma venendo da un sacco di paesi diversi, ci siamo dovuti dare un po’ di indicazioni stradali. Ovviamente in inglese, la lingua con cui di solito comunichiamo. Sapersi muovere nello spazio è una competenza direi essenziale se sei all’estero per turismo, per lavoro o se stai facendo (letteralmente) i primi passi in una città in cui ti sei appena trasferito. Chiedere indicazioni, invece di affidarsi al navigatore ad esempio, ti permette anche di creare momenti di interazione con le persone del posto perfetti per fare pratica o – meglio ancora – per avere delle dritte e visitare posti da veri nativi! Iniziamo con il dialogo di una situazione tipica: ci siamo persi! Come sempre, i nostri dialoghi sono creati con MosaChat-AI, quindi utilizziamo l’intelligenza artificiale. Ascolta con attenzione: A: Excuse me, can you help me? I have lost my way. B: Sure, I can help you. Where do you want to go? A: I’m looking for the nearest train station. B: The nearest train station is about 10 minutes’ walk from here. A: Could you please give me directions? B: Of course, you need to turn left at the next intersection and walk straight for about 5 minutes. A: Do I need to cross any roads? B: No, you just need to keep walking straight. A: Thank you so much for your help! B: You’re welcome! Enjoy your journey. Primissima frase da memorizzare, valida per tutte le occasioni, è come chiedere aiuto: can you help me? Ovviamente ci sono anche altre espressioni che puoi usare, sia generali che in base alle situazioni. Ti lascio un breve elenco di alternative. Se usi l’app MosaLingua, puoi inserire quelle che non ci sono come carte personali! Torniamo al dialogo e alle directions, le indicazioni stradali. Memorizziamo alcune istruzioni base come girare a destra o a sinistra, to turn right o to turn left, e prosegui dritto, to walk straight. Attraversare la strada è to cross a road o to cross the street e non ti stupirà sapere che incrocio è crossroads 🙂 Trovi un elenco più completo in questo articolo del nostro blog. Dal dialogo possiamo estrarre anche un’espressione che puoi usare in tanti altri casi, ovvero I’m looking for, sto cercando. Il verbo to look è uno di quei verbi che si trasforma in tanti altri significati grazie alle preposizioni… esatto, parlo di nuovo dei phrasal verb, che torneranno spesso perché sono davvero un elemento fondamentale dell’inglese quotidiano! E se invece sei in macchina e hai bisogno di chiedere delle informazioni? Niente paura, ci pensano i nostri amici virtuali a raccontarti come cavartela anche in questo caso. Ecco il loro dialogo: Man1: Excuse me, can you help me find my way to the nearest gas station? I seem to be running low on fuel. Woman1: Sure, I’d be happy to help. Is there a particular gas station you’re looking for? Man1: Any gas station would do, as long as it’s close by. Can you give me directions? Woman1: Of course. Take a left at the next intersection, and then go straight for about two blocks. You’ll see a gas station on your right. Man1: Got it. Thanks for your help! Is there an ATM nearby as well? I need to withdraw some cash. Woman1: Yes, there’s an ATM right next to the gas station. You can easily withdraw cash there. Man1: Perfect! Thanks again for your assistance. I really appreciate it. Woman1: You’re welcome! Have a safe trip! In questo secondo dialogo ci focalizziamo sugli avverbi di luogo: abbiamo near (vicino) nella forma comparativa nearest, poi close (vicino) close by (poco distante), around the corner dietro l’angolo e altri che trovi nell’articolo di prima. Notiamo anche delle varianti di espressioni viste prima come Take a left, go straight, intersection: come in italiano, anche in inglese ovviamente una cosa si può dire spesso in più modi. Grammar pill velocissima con uno dei tempi verbali inglesi più facili: l’imperativo! Le indicazioni (o in generale gli ordini e le esortazioni) vengono date con questo tempo che in inglese è uguale all’infinito ma senza il to. Per esempio, to take diventa take e to turn diventa turn. Pillola finita! Altra cosa utile quando siamo all’estero è chiedere dov’è un bancomat, vero? Allora memorizza la domanda Is there an ATM nearby o un ancora più semplice Where is an ATM please? Adesso è il momento di tornare a casa, come arriviamo in aeroporto? Come negli episodi precedenti, questo ultimo dialogo è un po’ più lungo quindi non cercare di capire tutto subito, puoi riascoltarlo tutte le volte di cui hai bisogno. Woman1: Excuse me, could you please help me find the way downtown from the airport? I’m a bit lost here. Woman2: Of course! I’d be happy to help. Finding your way around a new city can be tricky. Woman1: Thank you so much. I appreciate your assistance. Are there any direct buses from the airport to downtown? Woman2: Yes, there are. You can catch bus number 101 right outside the terminal. It’s a direct route to downtown. Woman1: Great! How much does it cost and how long is the journey? Woman2: The bus fare is $5, and the journey usually takes around 45 minutes, depending on the traffic. Woman1: That’s not too bad. Is there any other way to get downtown apart from the bus? Woman2: Yes, there is also a train service. You can take the airport express train, which is faster but slightly more expensive. Woman1: Oh, I see. How much does the train ticket cost and how often does the train pass? Woman2: The train ticket costs $10, but it only takes around 20 minutes to reach downtown. The trains run every 15 minutes. Woman1: That sounds convenient. I might consider taking the train then. Is there a station at the airport? Woman2: Yes, there is a train station right inside the airport terminal. It’s easily accessible. Woman1: Perfect! Thank you so much for your help. I really appreciate it. Woman2: You’re welcome! Enjoy your time downtown! In questo dialogo c’è un’espressione interessante che possiamo utilizzare al posto del solito thank you, cioè I appreciate che ha proprio questo significato. Ti lascio un articolo con tante alternative a thank you! Inoltre puoi apprendere due domande molto utili – spoiler, la prossima puntata sarà tutta dedicata alle domande in inglese quindi puoi già portarti avanti con il tuo apprendimento! Allora, abbiamo sentito come si dice Quanto costa il biglietto e quanto è lungo il viaggio… hai riconosciuto le frasi? Ti lascio qualche secondo per rispondere… Il prezzo di una cosa, in questo caso di un biglietto del bus o del treno, si dice How much does the ticket cost? Che è uno dei modi per dirlo ma in un prossimo episodio approfondiremo tutto il mondo dei numeri in inglese perciò intanto memorizza questa frase! E poi abbiamo How long is the journey? In generale, stai imparando che HOW è la parola che corrisponde al nostro Quanto o Come, altri esempi di domande frequentissime costruite così sono How are you oppure How do I get to the museum from here, please? PIANO D’AZIONE
Ciao e benvenuto nell’episodio 27 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Te lo ricordi Indovina chi?, il gioco in cui devi indovinare quale personaggio è il tuo avversario facendo delle domande sul suo aspetto fisico? Questa puntata sarà come giocare una partita a Guess Who, la versione inglese, perché impareremo a descrivere le persone. Ovviamente le parole ed espressioni che acquisirai le potrai usare anche per descrivere tante altre cose! Se vuoi rinfrescare il vocabolario della parentela, quindi come si dice mamma papà sorella cugino ecc, ti rimando a questo articolo. Partiamo con il primo dialogo: Woman: Hi George, can I ask you a favor? Man: Of course! What can I do for you? Woman: I need you to pick up my parents at the airport tomorrow. They land after lunch but I can’t leave my office earlier. Man: No problem, I’m happy to help you. Nevertheless,I have never met them before. So tell me, how would you describe your parents? Woman: Well, my father is a tall and strong man. He has grey hair and a beard. He always wears glass es and has a kind smile. Man: Sounds like a very distinguished man. What about your mother? Woman: My mother is a petite woman with short hair. She has a warm personality and she told me she’s bringing me a big present so you should recognize her easily. Man: Great, I’ll drive them to your office then. Woman: Thank you, you’re a very good friend! In questo dialogo possiamo iniziare a memorizzare alcuni aggettivi utili per descrivere le persone. Ovviamente sono parole che potrai riutilizzare anche in altri casi: una volta che impari che tall vuol dire alto, ad esempio, va bene sia per tuo sorella che per un albero: My sister is tall, The tree in my garden is very tall. Adesso sentiamo un elenco di 10 parole comuni relative all’aspetto fisico ma come puoi immaginare, se iniziassimo a fare degli elenchi di vocaboli per descrivere persone o cose questa puntata durerebbe ore quindi per ampliare il tuo lessico ti suggerisco questo articolo sui colori e la nostra app MosaLingua, per iniziare 🙂 Dal dialogo però possiamo estrarre anche una grammar pill su can. Si tratta di un verbo modale che conoscerai sicuramente perché è usatissimo e serve ad esprimere la possibilità e la capacità di fare qualcosa, quindi equivale sia al nostro potere (Io posso, I can) che saper fare (Io so nuotare, I can swim). La sua coniugazione è facilissima perché è sempre la stessa a tutte le persone. Si modifica solo al passato o al condizionale diventando could (tempo da usare per essere gentile, ma ci torneremo in un prossimo episodio). Se devi fare una domanda, lo metti all’inizio della frase: Can you help me please? Se ti serve la forma negativa, quando si parla è meglio usare la forma contratta quindi I can’t go to work tomorrow, I’m sick. Se vuoi approfondire, ecco un articolo dedicato ai modali. Adesso invece ascoltiamo come descrivere una buona amica, soprattutto la sua personalità! Person A: Hey, have you met my friend Emma yet? I think you’ll really like her. Person B: No, I haven’t had the chance. Can you tell me a bit about her? Person A: Sure! Emma is one of the most passionate and creative people I know. She has this incredible energy that just radiates from her. Person B: That sounds intrigu ing. What does she enjoy doing in her free time? Person A: Emma is an avid artist. She can spend hours painting. Her talent is truly remarkable. She also loves exploring nature and often goes hiking to find inspiration. Person B: Wow, she sounds like a true artist! What about her personality? How would you describe her in that aspect? Person A: Emma is incredibly kind-hearted and compassionate. She has this uncanny ability to put a smile on everyone’s face. She’s also very adventurous and open-minded, always seeking new experiences and embracing different perspectives. Person B: That’s wonderful. I can’t wait to meet her. Person A: Believe me, you won’t be disappointed. Emma is a warm and incredible friend. Intanto ritroviamo verbi e costruzioni già viste negli episodi precedenti, così ripassiamo. Mi riferisco a to enjoy e to love + la forma in -ing per dire cose che ci piace fare. Poi ci sono nuovi esempi dell’uso di can, come la domanda Can you tell me a bit about her? = Mi racconti un po’ di lei, in questo caso, anche se in altre frasi Can you tell me equivale a mi sai dire/puoi dirmi. Non ti fissare con le traduzioni letterali parola per parola, molto spesso lo stesso senso (quindi il vero obiettivo di comunicazione) si veicola con parole un po’ diverse da lingua a lingua. Ad esempio in questa espressione che avrai sentito mille volte: I can’t wait (to meet in her, nel nostro caso) che significa “non vedo l’ora” (mentre il significato letterale è non so aspettare). Altra frase del dialogo su cui puntare l’attenzione è she can spend hours painting, che ci fa conoscere anche un altro verbo comune cioè to spend time/hours che vuole dire trascorrere tempo/ore. Che ne dici ora di memorizzare alcuni aggettivi utili per indicare 7 caratteristiche positive e 5 negative quando descriviamo qualcuno? Speriamo sempre che intorno a te ci siano più persone positive! Vogliamo finire ascoltando un dialogo tra due cuginetti che parlano del nuovo fratellino? Boy: Hey, have you seen my baby brother, Jacob? He’s so tiny and cute! Girl: Really? I haven’t had a chance to meet him yet. How does he look? Boy: Well, he has these adorable chubby cheeks and tiny little fingers. His eyes are so blue, just like a clear summer sky. Girl: Aw, that sounds precious! Is he sleeping a lot? Boy: Oh, definitely! He spends most of his time snoozing. Sometimes he even makes these little noises. Girl: So cute! Is he being a good baby? Boy: Mostly, yeah. He gets fussy sometimes, but Mom and Dad know how to calm him down. They’re really good at taking care of him. Girl: That’s great to hear! I can’t wait to meet him and cuddle him. Boy: You’re g onna love him! I’m excited for you to see him too. Girl: Thanks, cousin! I’m counting down the days until I get to meet little Jacob. PIANO D’AZIONE
Ciao e benvenuto nell’episodio 28 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. How are you? Come stai? Entriamo direttamente nel tema di oggi, come si fanno le domande in inglese. Solo che non ci fermeremo all’aspetto grammaticale – che non è particolarmente complesso una volta che hai capito come funziona, per quanto l’inglese utilizzi una struttura diversa rispetto all’italiano come vedremo – ma trarremo una serie di spunti conversazionali per ampliare le tue competenze. Ti ricordo che il nostro podcast punta più al fare e saper fare che al sapere e basta! Ascoltiamo il primo dialogo di oggi: Woman1: Hi there! How are you doing today? Woman2: I’m good, thanks for asking! How about you? Woman1: I’m fine too. By the way, have you seen the latest episode of that detective series? Woman2: Oh, I’m afraid I haven’t. Which series are you talking about? Woman1: It’s called “Murder Mystery Files.” It’s quite popular these days. Woman2: That sounds interesting! Where can I watch it? Woman1: You can catch it on Netflix. They just released a new season. Woman2: Great! I’ll definitely check it out. Hey, speaking of series, have you watched any other shows recently? Woman1: Well, I’ve been hooked on this sci-fi series called “Galactic Adventures.” It’s so captivating! Woman2: I’ve heard about it but haven’t had the chance to watch it yet. Is it worth the hype? Woman1: Absolutely! The visuals and the storyline are top-notch. You should give it a try. Woman2: Thanks for the recommendation! I’ll add it to my watchlist. Woman1: You’re welcome! Mandiamo subito giù la grammar pill di oggi, cioè come si costruisce una domanda in inglese? A differenza dell’italiano, dove basta cambiare l’intonazione della voce, in inglese la struttura delle domande ha una caratteristica ben specifica: il verbo va prima del soggetto. Nel dialogo hai infatti sentito have you seen the latest episode of that detective series? E anche Is it worth the hype? Mentre le rispettive frasi affermative sarebbero state You have seen the latest episode (hai visto l’ultimo episodio) e It’s worth the hype (vale il clamore) per trasformarle in domande spostiamo i verbi all’inizio, seguiti dal soggetto e dal resto della frase. Leggi questo approfondimento su come si costruiscono le frasi in inglese, compresa quella interrogativa. Dobbiamo specificare di che verbi stiamo parlando però, perché non vale per tutti: possono essere i verbi to have e to be, come abbiamo visto, i modali come can, could, must, should, will ecc e per tutti gli altri verbi si antepone invece l’ausiliare do o did, se parliamo al passato. Ecco degli articoli sul verbo to be e to have per approfondire. Da questo primo dialogo poi possiamo mettere da parte del vocabolario di uso quotidiano, molto usato quando parliamo di serie tv (ma non solo): abbiamo the latest episode – che ti permette di memorizzare il superlativo dell’aggettivo late e sapere quindi in generale come si dice l’ultimo/l’ultimissimo/il più recente; to release a new season (che avremmo potuto usare anche per parlare di questa nostra seconda stagione di podcast!), top-notch – un aggettivo da nativo che significa eccellente, di prima scelta; e poi hype, che avrai sentito già sentito tantissimo sui social ad esempio e indica l’aspettativa che si crea su qualcosa grazie al clamore pubblicitario. Poi abbiamo 3 verbi interessanti: to catch che vuol dire prendere, afferrare e che qui è usato in senso figurato; to check it out (già sentito in un episodio precedente) e to be hooked essere appassionato o proprio fissato (hook è l’uncino, quindi qualcosa che ti prende e non ti molla 🙂 Sentiamo un altro dialogo ora: Woman 1: Have you heard about the new restaurant that opened in town? Woman 2: No, I haven’t. What’s it called? Woman 1: It’s called “Savory Delights.” They offer a variety of cuisines from around the world. Woman 2: That sounds interesting. What type of food do they serve? Woman 1: They serve everything from Italian pasta to Mexican tacos, and even Japanese sushi. It’s a real culinary adventure! Woman 2: Wow, that sounds amazing! Is it expensive? Woman 1: Not at all. The prices are quite reasonable, and they even have some lunch specials. It’s worth a try! Woman 2: Thanks for the recommendation! I’ll definitely check it out. Would you like to join me? Woman 1: That sounds like fun! Count me in. Woman 1: Absolutely! See you soon. Anche qui ovviamente rintracciamo la struttura tipica delle domande e aggiungiamo un pezzetto. Avrai notato che molte domande iniziano con parole diverse dai verbi ovvero con delle particelle interrogative. Al di là del nome complicato, sono parole di uso comunissimo che devi assolutamente conoscere, ovvero: Where dove / when quando / what cosa / which quale / who chi / how come In inglese la regola delle 5w è una regola base per il giornalismo, e non è difficile capire perché: sono le domande fondamentali a cui rispondere per ricostruire un fatto, ad esempio. Queste parole vanno all’inizio della frase e prima dei verbi, come avrai sentito anche negli scambi dei nostri personaggi: Where can I watch the series? O How are you doing today? What type of food they serve? Negli episodi precedenti le abbiamo già trovate tante volte, da What’s your name? a Where do you live? ecc quindi più che aver imparato una cosa nuova, abbiamo dato un nome a una conoscenza già acquisita ma che ora sai utilizzare con più cognizione di causa! PIANO D’AZIONE
Ciao e benvenuto nell’episodio 29 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. E visto che è un podcast votato al saper fare, oggi impariamo a fare shopping in inglese! E non pensare che sarà una puntata frivola, tutt’altro. Partiremo da questa situazione di vita quotidiana per approfondire i numeri, i soldi e altre skill utili per rafforzare delle reali competenze nella lingua. Iniziamo dalle basi, ovvero dai numeri. Ecco un articolo piuttosto completo che abbiamo scritto sull’argomento, con un’attenzione anche sulla pronuncia. Ovviamente anche nella nostra app puoi rinfrescare o approfondire il vocabolario dei numeri in inglese. Qua invece lo facciamo come al solito con un dialogo. Buon ascolto: Man 1: Hey, do you know what time our flight is? Woman 1: Yes, it’s scheduled for 11:45 AM from gate 23. Man 1: Great! And how long is the flight? Woman 1: The duration is approximately 3 hours and 20 minutes. Man 1: Perfect. That means we should arrive at around 3:05 PM, right? Woman 1: Actually, due to the time difference, we’ll be landing at 3:05 PM local time. Man 1: Oh, I see. By the way, have you checked the weather forecast for our destination? Woman 1: Yes, it’s going to be around 28 degrees Celsius, so we might need to pack some light clothes. Man 1: Alright, got it. We should also exchange some currency. Do you know the current exchange rate? Woman 1: Yes, it’s approximately 1.14 US dollars to 1 euro. Man 1: Thanks for the update. I’ll make sure to bring enough cash. Come forse avrai capito, non si parla di shopping ma troviamo vari utilizzi dei numeri: orari, numeri di volo, cambio di valute. Quindi, se mai avessi avuto dei dubbi sull’utilità di queste parole, immagino siano spariti! Facciamo intanto un focus su come si dice l’ora in inglese: What time is it? Devi immaginare l’orologio inglese diviso a metà: l’orario della metà a destra si esprime con past, l’altra metà con to. Anche se non ti vedo posso immaginare un piccolo punto di domanda sulla tua fronte… ti faccio un esempio: mentre registro questa puntata sono le 3:17 – in inglese 17 past 3 pm, ovvero 17 minuti dopo (past) le 3 del pomeriggio. Mettiamo che mi stai ascoltando alle 10:50 – in inglese sarebbero 10 to 11 am, cioè 10 minuti alle 11 del mattino. Se ti sembra complicato, puoi anche dire sono le 10 e 50 – It’s 10 fifty, non succede niente. Ti stai chiedendo che vogliono dire le paroline am e pm? Beh, l’orologio inglese si calcola sulle 12 ore quindi, per capirci, non esistono le 8 e le 20 ma le 8 am e le 8 pm, ante meridiem e post meridiem, ovvero prima di mezzogiorno e dopo mezzogiorno. E per approfondire, ti lascio un altro articolo con i dettagli! Nota bene: vale sempre lo stesso consiglio, se non hai capito ascolta il dialogo più volte, anche rallentando l’audio se ti aiuta! Inoltre, è un dialogo pieno di domande, perfetto per ripassare i temi della puntata precedente. Ora entriamo nel vivo del tema e andiamo in un centro commerciale! Buon ascolto: Woman 1: Hi! I really need a new pair of shoes. Do you want to come with me to the mall? Woman 2: Sure, I’d love to! What kind of shoes are you looking for? Woman 1: I’m thinking of getting some stylish sneakers. I saw a couple of options online, but I want to try them on before buying. Woman 2: That’s a good idea. It’s always better to test them out. By the way, have you checked the prices? Sneakers can be quite expensive. Woman 1: Yes, I have. Some of the popular brands tend to be pricier, but I found a few affordable ones too. I’ll definitely compare before making a decision. Woman 2: That’s wise. You don’t want to overspend on something that doesn’t fit your budget. Remember to look for any ongoing sales or discounts as well. Woman 1: Absolutely! I’ll be on the lookout for any good deals. It’s important to make the most of my money. I’m hoping to find something comfortable and fashionable without breaking the bank. Woman 2: I completely understand. It’s all about finding that perfect balance. Let’s make a plan to visit a few stores and see what they offer. Hopefully, we’ll find the ideal pair of sneakers at a reasonable price. Woman 1: Sounds like a plan! Thanks for joining me. Shopping is always more fun with a friend. Let’s go and find those amazing sneakers together. Possiamo iniziare a mettere insieme un piccolo vocabolario specifico dedicato allo shopping, non credi? Intanto qualche verbo utile come to try on=provare, to look for=cercare, to check the price=controllare il prezzo, to fit a budget=rientrare in un budget, to overspend=spendere troppo. Come sempre, non ci sembra smart fare qui lunghi elenchi di parole ma ti lascio altri articoli dedicati a questo tema per arricchire il tuo lessico, sui vestiti in generale e sui jeans in particolare! Terminiamo accompagnando due amici a comprare una camicia: Man 1: Excuse me, sir. How much does this shirt cost? Man 2: This shirt costs $25. It’s made of high-quality cotton. Man 1: That sounds great. And what sizes do you have available? Man 2: We have sizes ranging from small to extra-large. Which size are you interested in? Man 1: I think a large should fit me well. Do you mind if I try it on? Man 2: Of course not! The fitting room is right over there. Feel free to try it on and see if it’s the right fit for you. Man 1: Thank you. I’ll be right back! (After trying on the shirt) Man 1: This shirt fits perfectly! I’d like to purchase it, please. Man 2: Wonderful! Would you like to pay in cash or by card? Man 1: I’ll pay by card, please. Man 2: Alright, please insert your card into the machine right here. Man 1: Alright, here you go. Man 2: Thank you. Just a moment… Great! Your payment has been processed successfully. Here’s your receipt. Enjoy your new shirt! Man 1: Thank you very much. Have a great day! Man 2: You’re welcome! You too, sir. In questo dialogo finalmente qualcuno compra qualcosa e possiamo parlare di soldi! Intanto memorizza come chiedere il prezzo di una cosa: How much does it cost? / How much is it? = Quanto costa? / Quant’è? A seconda della risposta, l’oggetto può essere cheap/affordable=economico, expensive/pricey=costoso ad esempio. Possiamo pagare in contanti o con carta di credito = to pay cash / by card ecc. Oggi siamo pieni di articoli da segnalarti perché abbiamo un blog ricchissimo, quindi per approfondire come si parla di soldi in inglese, compresi delle frasi idiomatiche a tema, ti lascio un ultimo link. PIANO D’AZIONE
Ciao e benvenuto nell’episodio 30 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Personalmente, una delle cose che preferisco quando viaggio è entrare in contatto con nuove cucine, nuovi cibi e nuovi ingredienti. L’inglese ci permette di aprire questa porta gustosa sulla cultura di altri paesi quindi non potevamo non dedicare una puntata ad acquisire vocaboli e frasi utili a tema mangiare. Andremo come sempre sul pratico, e impareremo anche come si ordina e come ci si dà appuntamento visto che mangiare in compagnia è meglio! Iniziamo con una breve lista di cibi divisi per categorie, giusto per farci venire l’acquolina! Come sempre, puoi ampliare il tuo vocabolario tematico anche con la nostra app MosaLingua: Fruits: Apples, bananas, oranges, strawberries, grapes. Vegetables: Carrots, broccoli, spinach, potatoes, tomatoes. Meat and Protein: Chicken, beef, fish, tofu, eggs. Dairy Products: Milk, cheese, yogurt, butter. Grains: Rice, bread, pasta, oatmeal, quinoa. Legumes: Lentils, beans, chickpeas. Nuts and Seeds: Almonds, peanuts, sunflower seeds. Beverages: Water, tea, coffee, juice, soda. Snacks: Chips, cookies, popcorn, crackers, nuts. Desserts: Cake, ice cream, chocolate, cookies, pudding. Aggiungo che in inglese fare colazione, pranzare, cenare a differenza dell’italiano richiedono il verbo to have: to have breakfast, to have lunch, to have dinner. Stessa cosa per fare uno spuntino = to have a snack e prendere un caffè = to have a coffee. Che ne dici se adesso facciamo un salto al supermercato? Ascoltiamo il primo dialogo di oggi allora: Friend 1: Hey, want to go to the grocery store with me? I need to grab some things for dinner tonight. Friend 2: Sure, I could use some fresh fruits and snacks. Let’s go together! Friend 1: Do you have a grocery list? Friend 2: Well, I had to make a list as I have an empty fridge. Friend 1: Ok then, which aisle should we start with? Friend 2: How about the produce section? I heard they have a great selection of organic veggies today. Friend 1: Perfect! I’m trying out a new recipe, so I need some ripe tomatoes and a bag of spinach. What about you? Friend 2: I’m in the mood for some juicy strawberries and a bunch of bananas. Friend 1: Speaking of recipes, have you ever tried making homemade bread? Friend 2: Actually, I have! It can be quite challenging, but the aroma of freshly baked bread is worth it. Friend 1: Oh, look! They have a section just for international foods. Shall we explore? Friend 2: Absolutely! I’m always up for trying new flavors and spices from different cuisines. Friend 1: Oh, look at that! They have a discount on dark chocolate. Shall we treat ourselves? Friend 2: Dark chocolate sounds like a well-deserved treat. Count me in! Friend 1: Excellent! Our cart is getting fuller by the minute. Anything else we mustn’t forget before we head to the checkout? Friend 2: Hmm, let me think… Ah! We need some olive oil and a bottle of sparkling water for the evening. Friend 1: Alright, let’s head to the checkout then. It’s been a fun grocery shopping adventure with you! Dal dialogo possiamo estrarre alcuni termini interessanti e forse meno noti, se il tuo è un inglese scolastico: oltre che supermarket, possiamo usare grocery store per indicare il nostro alimentari e per questo facciamo la grocery list, la lista della spesa con cui riempire il nostro cart, il carrello che poi porterai al checkout cioè alla cassa. E come sappiamo, i supermercati sono divisi in corsie, che in inglese sono aisle. Memorizziamo anche due altri modi per riferirsi alle verdure: produce e veggies. Per quanto riguarda delle espressioni da usare anche in altri contesti, ti segnalo to be in the mood of, che significa avere voglia di fare qualcosa/essere in vena e un utile modo di dire che arricchirà la tua fluency, cioè la naturalezza con cui parli: speaking of = parlando di, a proposito di. Momento grammar pill: hai notato le espressioni shall we explore e shall we treat ourselves? Shall insieme a will serve a trasformare i verbi al futuro, un tempo facilissimo da costruire perché per le frasi affermative basta mettere will dopo il soggetto e lasciare il verbo all’infinito senza il to quindi I will go to the supermarket tomorrow. Se vuoi fare una domanda, funziona proprio come abbiamo visto nella puntata dedicata quindi devi solo invertire will: Will you go with me to the restaurant? Puoi approfondire con questo articolo dedicato al futuro in inglese. In realtà shall non è più molto usato se non per le domande alla prima persona singolare o plurale, esattamente come nel nostro dialogo. Serve per lo più a dare il senso di richiesta o di consiglio oppure per esprimere degli obblighi più formali. Quindi non ti capiterà spesso di usarlo ma sapere che significa ti sarà utile per una maggiore comprensione! E se invece non abbiamo voglia di cucinare, direi che l’opzione migliore è un buon ristorante. Vediamo cosa scelgono e come prenotano i nostri amici: Man 1: Hey, how about grabbing a bite to eat tonight? I’m craving something tasty. I heard there’s a new Italian restaurant that just opened in town. Man 2: That sounds great! I’m up for some pizza and pasta. Let’s make a reservation, though, as it could be crowded. Man 1: Good idea! I’ll call and book a table for us. What time works best for you? Man 2: How about 7:30 pm? Should give us enough time to finish work and get there. Man 1: Perfect! I’ll ask for a table for two at 7:30 pm. Do you have any dietary preferences or restrictions? Man 2: Not really, I’m open to anything on the menu. But I try to avoid spicy food. Man 1: Got it. No spicy dishes for you tonight. I’ll let them know while making the reservation. Anything else I should mention? Man 2: Just ask if they have vegetarian options on the menu. I have one friend who’s a vegetarian and might join us tonight. Man 1: Noted. Man 2: Great! Looking forward to some delicious Italian cuisine. Thanks for making the reservation, buddy. Man 1: No problem at all! It’s always a pleasure to hang out with you. See you tonight, then! Man 2: Absolutely, see you at 7:30 pm. Can’t wait! Quindi prenotare un tavolo in inglese è to make a reservation mentre un altro verbo generale per prenotare è to book, che vale anche per i voli ad esempio. Se dobbiamo metterci d’accordo sull’orario dobbiamo chiedere What time works best for you? E dare le nostre disponibilità. Come funzionano le ore lo abbiamo visto nella puntata precedente, ricordi? Conosci l’espressione to grab a bite? Sta per mangiare un boccone, mettere qualcosa sotto i denti, possibilmente qualcosa di tasty come dice il nostro amico, cioè gustoso. Un altro verbo a tema è to crave = morire dalla voglia, desiderare ardentemente. Infine, impariamo ad ordinare e a chiedere il conto. Puoi approfondire qui qualche termine utile: Man1: Good evening, are you ready to order? Woman1: Yes, I think so. I’ll have grilled salmon with a side salad, please. Waiter: Excellent choice, madame. And for you, sir? Man1: I’ll go for the juicy medium-rare steak, accompanied by roasted potatoes. Waiter: Very well. Any sauces or toppings for the steak? Man1: Yes, please. I’d like a creamy mushroom sauce on top. Waiter: Perfect. And to drink? Woman1: I’ll have a glass of white wine, please. Man1: I’ll take a pint of your local craft beer, please. Waiter: Great choices. And for dessert? Woman1: I’ll have the chocolate lava cake with vanilla ice cream. Man1: I’ll try the lemon tart, please. Waiter: Excellent. Your orders will be up shortly. Enjoy your meal! – Man1: Excuse me, waiter. Could we please have the bill? Waiter: Of course, sir. Just a moment, please. Woman1: We’ve been waiting for quite a while. Is everything alright? Waiter: I apologize for the delay. I’ll bring your bill right away. Man1: Thank you. And could we also have a receipt, please? Waiter: Absolutely, sir. I’ll bring the bill and the receipts shortly. Woman1: Thank you for your assistance. Waiter: It’s my pleasure. Enjoy the rest of your day! Notiamo subito una differenza: in italiano diciamo io prendo il salmone per esempio, mentre in inglese si usa il verbo to have al futuro o to go for (verbo frasale che significa scegliere) – I’ll have salmon, I’ll go for a steak. Se vuoi conoscere una selezione di verbi frasali con go, leggi questo articolo. PIANO
Ciao e benvenuto nell’episodio 31 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Oggi parleremo di pronuncia, un argomento molto importante per migliorare il tuo inglese. In particolare, vedremo insieme come migliorare la tua pronuncia del suono th sonoro che troviamo in tante parole comuni come this, that, there e l’articolo the. Migliorare la tua pronuncia di questo suono farà subito fare un grande salto di qualità al tuo inglese perché noi italiani tendiamo a pronunciarlo male associandolo, come vedremo, alla nostra d. Prima di entrare nel vivo dell’argomento, specifico che in inglese ci sono due varianti del suono th, ossia il th sonoro e il th sordo. Oggi ci concentriamo sul primo, ossia il th sonoro, chiamato così perché coinvolge le nostre corde vocali. Per iniziare, cedo la parola a Sean, il nostro esperto di pronuncia che ci parlerà di come pronunciare questo suono: So the “Th” sound has two different versions, and one of them involves your voice. Now I’ll just give you an example of this sound in several words, so you can hear: This, That, Them They. A desso vediamo quali sono le istruzioni di Sean per pronunciare questo suono: My tongue is out of my mouth slightly, it doesn’t have to be out really long, just enough for the upper teeth to rest on the tongue. And there’s a vibration sound that is created, and I am using my voice ; If you put your hand on your throat you will feel a vibration. Traduco nel caso ti fosse sfuggito qualcosa: La lingua è leggermente fuori dalla bocca, non deve essere molto lunga, quanto basta far in modo che i denti superiori si appoggino sulla lingua. C’è una vibrazione sonora, e sto usando la mia voce (aggiungi le mie corde vocali); se metti la mano sulla gola, devi sentire una vibrazione. Ho già accennato alla tendenza per noi italiani di pronunciare questo suono come la nostra D. Vediamo cosa dice Sean in proposito. Now a common mistake might be that a speaker would create a “D” sound. Instead of saying “Then” they might say “den”. Once again the problem is that the tongue is not out of the mouth, so it’s an easy mistake to fix. I’ll exaggerat a little bit so you can really see when I say the words: “This” “That” “Them” “They”, you can see my tongue is out, so that’s really the secret. It was great teaching you today and go ahead. Traduciamo e commentiamo. Sean spiega: Un errore comune potrebbe essere quello di creare un suono “D”. Invece di dire “Then”, potremmo dire “den”. Il problema è che la lingua non è fuori dalla bocca, quindi è un errore facile da correggere. Ed è proprio questo che vorrei ti portassi a casa dopo questa lezione: Ora ti do un consiglio importante: se già mastichi un po’ d’inglese e ti ritrovi in questo problema della pronuncia, è probabile che tu abbia creato una cattiva abitudine di pronuncia. Ebbene, devi lavorare attivamente per sostituire la cattiva abitudine di pronunciare questo suono come la d e creare la nuova per pronunciarlo in modo corretto. Per riuscirci dovrai porre la tua attenzione su questo suono ogni volta che lo pronunci. È molto frequente, quindi non dovrai fare lo sforzo di trovare parole per metterlo in pratica. Lo sforzo sarà di pensarci attivamente e pronunciare bene il suono ogni volta che pronunci l’articolo the, le parole questo e quello, quindi this and that, il pronome they (loro). So bene che all’inizio non sarà facile, e diciamolo, sarà noioso e poco confortevole. Ma ti assicuro che ripetendo varie volte, ad un certo punto diventerà un meccanismo automatico. E il tuo inglese suonerà subito molto meglio all’orale, perché come detto più volte si tratta di un suono molto comune. Questo episodio è ispirato da una delle nostre formazioni più apprezzate che si concentra appunto sulla pronuncia e fluidità: si chiama MosaSpeak e per maggiori informazioni, puoi guardare questo link. In altri episodi del podcast parleremo del suono th sordo, così come dei suoni che devi correggere in priorità in quanto di solito sono pronunciati male da noi italiani. Se vuoi, abbiamo parlato dell’argomento pronuncia negli episodi del podcast 11, 12 e 13 che può andarti a recuperare o riascoltare. PIANO D’AZIONE
Ciao e benvenuto nell’episodio 32 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Che tempo fa lì da te? It’s sunny here, qui c’è il sole! Come avrai capito, oggi parliamo di meteo, un topic perfetto per conversare o fare qualche small talk in fila o in ascensore! Iniziamo con il sempre ottimo esercizio di ampliare il nostro vocabolario. Ecco una lista di parole relative al meteo, che trovi anche sull’app MosaLingua: How’s the weather? (Che tempo fa?) What’s the weather forecast? (Quali sono le previsioni meteo?) Hot (caldo) Cold (freddo) Sun (sole) Cloud (nuvola) Dry (secco) Wet (piovoso) Rain (pioggia) Overcast (coperto) Wind (vento) Mist (foschia) Fog (nebbia) Snow (neve) Raindrop (goccia di pioggia) Snowflake (fiocco di neve) Storm (temporale) Drought (siccità) Heat wave (ondata di caldo) Il meteo è collegato anche alle stagioni, ovviamente: sai come si chiamano in inglese? Ti lascio qualche secondo per pensarci e dire ad alta voce le 4 parole corrispondenti (magari non a voce altissima, se sei in un luogo pubblico!) … Winter, Spring, Summer, Autumn/Fall, esatto! Ecco degli articoli per approfondire come si dicono i giorni della settimana e le date in inglese. Ad esempio, il giorno di pubblicazione del nostro podcast è Saturday mentre ogni Tuesday esce un nuovo articolo sul blog. Ora però torniamo al tema di oggi e ascoltiamo il primo dialogo: Woman 1: Good morning! What a beautiful day it is today, isn’t it? Woman 2: Oh, absolutely! The sun is shining so brightly, it’s just perfect. Woman 1: I know, right? I love it when there’s a clear blue sky like this. Woman 2: Me too! It definitely puts me in a great mood. Woman 1: Have you also checked the weather forecast for tomorrow? According to the weatherman, it’s going to be sunny and warm. Woman 2: That sounds wonderful! It’s about time the sun comes out. Last week it was pouring rain! Woman 1: Oh, don’t remind me. I was drenched by the time I reached home. Woman 2: How about a picnic in the park tomorrow? Woman 1: That sounds like a perfect plan! I’ll bring some delicious sandwiches and fruits. Woman 2: Amazing! We can enjoy the sunshine and have a lovely time together. But don’t forget your sunscreen and sunglasses! Woman 1: You’re right! Sunburn would totally ruin the day. I’ll make sure to pack it. Mentre in italiano diciamo c’è il sole, c’è vento o utilizziamo semplicemente i verbi come piove, nevica magari con un avverbio di tempo, in inglese la situazione meteo si esprime con la forma It’s + l’aggettivo: it’s sunny, it’s windy, it’s rainy. Forse avrai notato che gli aggettivi che ci servono sono uguali ai sostantivi a cui fanno riferimento seguiti dalla y. Sì, è uno di quei casi in cui la teoria è più lunga della pratica ma sono sicura che ci hai fatto già caso: sun / sunny, wind / windy, rain / rainy, fog / foggy e così via. Se ci pensi, vuol dire che ogni parola appresa vale doppio! Dal dialogo possiamo estrarre altre cose interessanti per le nostre conversazioni quotidiane: innanzitutto, imparare come si dice secondo me o secondo qualcuno ovvero con l’espressione according to me / to the weatherman. Molto utile quando vuoi esprimere la tua opinione mentre parli con un’altra persona, right? Ecco, questo right è un altro intercalare molto frequente in inglese come in italiano! Ci sono poi 2 espressioni con time da non dimenticare: it’s about time, era ora + by the time che veicola il significato di quando/nel momento in cui, nel nostro dialogo la frase I was drenched by the time I reached home significa Ero zuppa quando sono arrivata a casa E se invece fuori c’è bad weather, brutto tempo, che facciamo? Ascoltiamo i piani dei nostri amici: Man 1: Hey, it’s pouring outside! What should we do on this rainy day? Man 2: How about catching a movie at the cinema? Man 1: Ah, sounds good. But I don’t really feel like going out in this weather. What about staying in and watching a movie at home? Man 2: That’s a brilliant idea! We can grab a bowl of popcorn and cozy up on the couch. Any film preferences? Man 1: Hmm, I’m in the mood for a comedy. How about something light-hearted and funny? Man 2: Perfect! While you check what’s available for streaming, I’ll set up some snacks. Man 2: Deal! Let’s make this rainy day a cozy and hilarious one! Man 1: Absolutely! I’m glad we found a fun way to make the most of this gloomy weather. Intanto scopriamo un altro modo di dire piove, it’s pouring. Poi voglio farti notare che entrambi i dialoghi contengono espressioni che hanno a che fare con l’umore, che in inglese è mood – anche se la nostra MosaChat-Ai non è metereopatica 🙂 Nel primo una delle ragazze ha detto rispetto al bel tempo It definitely puts me in a great mood cioè Mi mette proprio di ottimo umore. In questo secondo, al contrario, visto che c’è un tempaccio, il nostro amico più sensibile dice sia I don’t really feel like going out in this weather, che equivale a non me la sento di uscire con questo tempo ma anche I’m in the mood for a comedy. Torniamo dai nostri due amici che sono rimasti a casa perché piove. Come si stanno organizzando per la cena? Scopriamolo: Man 1: Hey, what are we going to have for dinner tonight? It’s raining cats and dogs out there! Man 2: Yeah, you’re right. Going out in this rain doesn’t sound too appealing. How about we order some take away? Man 1: That’s a great idea! I’m craving some pizza; it’s the perfect comfort food for a rainy day. Man 2: Sounds good to me! Shall I call the pizzeria then? Man 1: Sure, go ahead! – Man 2: Hello, I want to place an order for delivery, please. Pizzeria Employee: Of course, I’d be happy to help you. Can I have your name, please? Man 2: Yes, it’s Mark Smith. Pizzeria Employee: Thank you, Mark. What would you like to order today? Man 2: I’d like a large pepperoni pizza with extra cheese, please. Pizzeria Employee: Noted, a large pepperoni pizza with extra cheese. Anything else? Man 2: Yes, I’d also like a bottle of Coke, please. And that’ll be all. Pizzeria Employee: Alright. Can you please give me your delivery address? Man 2: Sure, it’s 123 Main Street. Pizzeria Employee: Got it. And just to confirm, your phone number is 555-1234, correct? Man 2: Yes, that’s correct. Pizzeria Employee: Perfect. Your total is $25.99. We will be there in about 30-40 minutes. Will cash or card be okay for payment? Man 2: Card is fine. Pizzeria Employee: Alright, we’ll process your payment upon arrival. Thank you for choosing our pizzeria. Enjoy your meal! Man 2: Thank you, goodbye! Pizzeria Employee: Goodbye, have a great day! Hai colto una strana frase all’inizio del dialogo? Ottimo, hai individuato un bell’idiom inglese, it’s raining cats and dogs che significa Piove a catinelle – e non che letteralmente stanno piovendo gatti e cani ovviamente! Ecco il nostro articolo dedicato al meteo inglese in cui oltre alle parole e frasi specifiche, che un po’ abbiamo visto durante questa puntata, ti presenta anche varie frasi idiomatiche a tema meteo per arricchire il tuo parlato. Momento grammar pill: in varie puntate abbiamo sentito i nostri amici utilizzare la forma I’d like che vuol dire Vorrei/mi piacerebbe. La forma estesa è I would like e si usa per fare richieste in modo gentile, al posto di I want che se sei un principiante non è un problema ma sicuramente non è il modo più educato per dire cosa vuoi. Se quello che vuoi è una cosa, quindi si esprime con un nome, va subito dopo I’d like a pizza; se invece stai parlando di una cosa che vorresti fare, quindi un verbo, devi mettere to come in I’d like to speak English more fluently. Nel dialogo trovi anche come si forma una domanda con would like, ce lo fa sentire il pizzaiolo quando chiede What would you like to order today? Piano d’azione
Ciao e benvenuto nell’episodio 33 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Abbiamo visto che tra le primissime domande di ogni conversazione c’è How are you? Come stai?, esattamente come in italiano. Nella maggioranza dei casi, sono domande di cortesia ma se volessimo informarci sulla salute di una persona (health), o avessimo bisogno di parlare con un dottore, come si fa? Lo scopriamo in questo episodio! Partiamo dalla base, quindi chiedere come ti senti: How are you feeling? /ˈfi·lɪŋ/ Se non ti senti bene, ecco 3 modi per rispondere I’m 1. Feeling unwell 2. Feeling off 3. Feeling sick E se invece stai bene, come ti auguriamo sempre? Ecco qui I’m 1. Feeling good 2. Feeling healthy 3. Feeling fine E visto che siamo alla base, ampliamo il nostro vocabolario con alcuni termini relativi alla salute che possono tornarci utili. Indovina un po’? Li trovi anche su MosaLingua. Ecco intanto un articolo interessante se ti ammali all’estero. Fever (febbre) Headache (mal di testa) Cough (tosse) Cold (raffreddore) Nausea (nausea) Dizziness (capogiro, vertigini) Sore throat (mal di gola) Runny nose (naso che cola) Stomach ache (mal di stomaco) Vomiting (vomito) Diarrhea (diarrea) Muscle ache (dolori muscolari) Shortness of breath (fiato corto) Chest pain (dolore al petto) Rapid heartbeat (tachicardia) Rash (sfogo cutaneo) Joint pain (dolore alle giunture) Chills (brividi) Sweating (sudore) Swollen glands (linfonodi ingrossati) Adesso buttiamoci nel vivo andiamo a vedere come stanno oggi le nostre 2 amiche: Woman 1: Good morning! How are you feeling today? Woman 2: Good morning! I’m feeling a bit under the weather, actually. I have been having a terrible headache for the past couple of days. Woman 1: Oh no, that doesn’t sound good. Have you tried taking any painkillers or resting? Woman 2: Yes, I took some painkillers, but they only provided temporary relief. I tried to rest, but the headache keeps coming back. Woman 1: Maybe you should consider seeing a doctor. Woman 2: You’re right. I’ll make an appointment with my doctor today. I hope it’s nothing serious though. Woman 1: It’s better to be safe than sorry. Our health should never be taken for granted. Woman 2: Thank you, I appreciate your concern. La prima frase interessante in realtà già la conosci perché l’abbiamo incontrata nel primissimo episodio di questa seconda stagione. Mi riferisco a I’m feeling a bit under the weather, che vuol dire Non mi sento granché bene. Un modo più da parlante madrelingua per dire che non ti senti bene e variare il tuo inglese orale. Per rimanere in tema, scopriamo che in inglese l’appuntamento con il dottore non si prende ma si fa: To make an appointment, che ovviamente vale per tutti i tipi di appuntamento, non solo quelli medici. Nel dialogo troviamo anche la versione inglese della frase fatta Prevenire è meglio che curare, e cioè Better safe than sorry, e se fossi in te la memorizzerei perché dà un bel tocco da nativo al tuo inglese. A livello invece di strutture da imparare, voglio porre la tua attenzione sul verbo to keep. Si tratta di un verbo molto comune, è tra le 1000 parole inglesi più utilizzate (leggi l’articolo dedicato) che abbiamo sentito ormai tante volte nei vari episodi. È un verbo irregolare, se vuoi rinfrescarti la memoria ascolta l’episodio 18, e significa continuare. È sempre seguito da un verbo nella forma in -ing. Ad esempio Keep listening to this podcast to improve your English! Nuovo dialogo, stavolta andiamo a farci visitare dal dottore: Doctor: Good morning! How can I help you today? Man: Morning, Doctor. I’ve been feeling unwell lately. Doctor: I see. Can you please tell me more about your symptoms? Man: Well, I have a runny nose, sneezing, and a slight sore throat. Also, I’ve been coughing a lot. Doctor: I understand. How long have you been experiencing these symptoms? Man: It started about two days ago, and it’s been getting worse since then. Doctor: Have you noticed any fever or body aches? Man: Yes, doctor, I’ve been feeling a bit feverish. Doctor: It sounds like you might have caught a cold. It’s quite common this time of year. I will prescribe you some medicine to alleviate your symptoms. Man: Thank you, doctor. Is there also anything else I can do to feel better? Doctor: Absolutely! Besides taking the medication, make sure to get plenty of rest, drink lots of fluids, and try to avoid crowded places to prevent spreading the virus. Man: Alright, doctor. Thank you so much for your help. Doctor: You’re welcome! If your symptoms persist or if you develop any new ones, don’t hesitate to come back and see me. Man: I will, Doctor. Thank you again. Have a good day! Doctor: You too. Take care and get well soon! Oltre a rintracciare i vari sintomi che abbiamo elencato all’inizio della puntata, voglio farti notare un modo un po’ diverso di dire Ok/ho capito. Hai sentito che il dottore dice I see? Ecco, nel contesto di una conversazione I see non significa Io vedo ma Ho capito, come I understand. Ritroviamo anche la domanda Da quanto tempo, che abbiamo appreso qualche puntata fa… How long have you been experiencing these symptoms? E che peggiorare si dice to get worse, così impariamo l’ennesimo phrasal verb con to get! Invece in inglese per prendersi il raffreddore si usa to catch, che si usa soprattutto nel senso di afferrare qualcosa al volo – chissà, magari i virus! – e in questo senso va bene anche per prendere il bus to catch a bus. Ogni tanto non basta un po’ di riposo per guarire quindi vediamo che succede se finiamo al pronto soccorso, che in inglese è ER, acronimo di Emergency Room (forse ricorderai la famosa serie tv ER – medici in prima linea): Doctor: Good morning, sir. I’m Dr. Johnson, the ER doctor on duty. How can I help you? Man: Hi, Dr. Johnson. I’m afraid I had a little accident. I think I broke my arm while playing football. Doctor: Don’t worry, we’ll take care of you. Please have a seat here and let me have a look at your arm. Man: Thank you, Doctor. It really hurts, and I can’t move it at all. Doctor: Let me examine it. Does it hurt when I touch this area? Man: Ouch! Yes, it hurts a lot when you touch there! Doctor: I see. It seems like you have indeed fractured your arm. We will need to take some X-rays to confirm the fracture and determine the best course of treatment. Man: Will it require surgery, doctor? Doctor: It’s hard to say for certain without the X-rays, but most arm fractures can be treated without an operation. Man: That’s a relief. Doctor: Absolutely. We’ll immobilize your arm with a cast, which will help it heal properly. It usually takes around six weeks, depending on the severity of the fracture. Man: Thank you, Doctor Johnson. I appreciate your help and guidance. Doctor: You’re welcome. If you experience any unusual pain or complications, please don’t hesitate to come back or call. Take care of yourself, and I hope you have a speedy recovery! Sai cosa sono i false friends? Non sono letteralmente dei falsi amici ma quasi perché con questa espressione ci riferiamo a termini inglesi che assomigliano a parole italiane ma non hanno lo stesso significato. Ad esempio library (= biblioteca) / libreria (= bookshop) oppure estate (= proprietà immobiliare) / estate (= summer). Qua hai un articolo per approfondire. Nel dialogo è stata usata la parola accident, molto simile al vocabolo italiano accidente che però non c’entra niente, vero? Ricorda quindi che quando hai un incidente o un infortunio, ti succede una cosa negativa in modo imprevisto per disattenzione come un tamponamento o far cadere un vaso, la parola giusta è accident. Te lo faccio presente perché in inglese c’è anche incident che si usa ugualmente per un evento per lo più negativo, dalla rapina a un tubo che esplode o un litigio. Per sintetizzare, ricorda che tutti gli accident sono incident, ma non tutti gli incident sono accident 🙂 Piano d’azione
Ciao e benvenuto nell’episodio 34 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Ora che ci siamo ripresi dai nostri sick days (mi riferisco allo scorso episodio, dedicato alla salute) tocca tornare a lavoro. Non credo ci sia bisogno di ricordarti quanto è ormai imprescindibile una buona conoscenza dell’inglese sul lavoro ma ti lascio un articolo con focus sul legame tra lingue e stipendio che potrebbe darti la giusta motivazione, se ancora hai dubbi! Lo sappiamo così bene, noi invece, che abbiamo sviluppato anche un’app specifica per il Business English, puoi dare un’occhiata dal link. Adesso entriamo nel vivo partendo dall’inizio e assistiamo ad un colloquio di lavoro, che in inglese si dice job interview. Hai preparato il tuo resumé, cioè il curriculum? Se hai bisogno di una mano per scriverlo in inglese, leggi qui. Il dialogo è un po’ lungo ma come sempre puoi ascoltarlo tutte le volte che vuoi e seguire la trascrizione se preferisci. Man: Good morning, I’m here for the job interview. Woman: Good morning, please have a seat. What’s your name? Man: My name is John Smith. Woman: Nice to meet you, John. I’m Sarah Johnson, the hiring manager. Could you please tell me a little bit about your background? Man: Sure. I have a bachelor’s degree in computer science and have been working as a software engineer for the past five years. Woman: That’s impressive. What kind of projects have you worked on? Man: I’ve worked on various web development projects, including e-commerce websites and mobile applications. Woman: Do you have any experience with project management? Man: Yes, I have led a team of developers in my previous role, where I was responsible for ensuring timely delivery of projects and effective coordination between team members. Woman: That’s valuable experience. Now, what are your salary expectations? Man: I’m looking for a salary in the range of $45,000 to $50,000 per year. Woman: We usually offer a starting salary of $42,000 for this position. Would that be acceptable to you? Man: I was hoping for something closer to my expectations, but I am open to negotiation. Woman: Thank you for being flexible. Now, do you have any questions for me about the company or the role? Man: Yes, could you tell me more about the company culture and the team I’ll be working with? Woman: Our company fosters a collaborative and innovative environment. The team you’ll be working with is highly skilled and diverse, comprising professionals from different backgrounds. Man: That sounds fantastic. Thank you for sharing that information. Woman: You’re welcome. We’ll be in touch regarding the next steps of the hiring process. Thank you for coming in today. Man: Thank you for considering me. I look forward to hearing from you soon. Have a great day! Woman: You too. Goodbye! Come in italiano, anche una job interview ha una struttura definita, le domande sono sempre più o meno le stesse, e le trovi ben evidenziate nella trascrizione. Se devi prepararti sul serio a un colloquio in inglese, in questo articolo trovi consigli, frasi e altre info utili. Adesso invece ascoltiamo un breve dialogo più informale su una job opportunity: Woman 1: Hey, have you heard about the new job opportunity at the bank? I’m thinking of applying. Man 1: Oh, really? That sounds intriguing. What’s the pay like? Woman 1: Well, the salary is quite competitive. They mentioned it’s around $50,000 a year. Man 1: Wow, that’s not too shabby! Do they offer any additional benefits? Woman 1: Yes! Apart from the salary, they provide health insurance, a retirement plan, and some paid vacation days. Man 1: That’s fantastic! Job perks like those really add value. But do you think it’s worth the effort? Woman 1: In my opinion, it’s definitely worth a shot. Quali frasi interessanti abbiamo trovato? Intanto la forma I’m thinking of + verbo in ing che puoi usare ogni volta che, appunto, stai pensando di fare qualcosa, in questo caso proporsi per una posizione lavorativa, azione espressa dal verbo to apply. Oppure I’m thinking of learning a new language for work besides English, maybe Spanish. Poi memorizza la domanda informale What’s the pay like? perché la puoi usare ogni volta che vuoi sapere com’è qualcosa, in questo caso lo stipendio ma funziona in tante altre situazioni ad es What’s the book like? Infine, nota apart from che è una delle espressioni per dire “oltre a” e c’è pure una variante di “secondo me” che abbiamo visto poche puntate fa: oltre ad according to me, puoi dire in my opinion. Ti hanno assunto, You have been hired, congratulations! Adesso vediamo come te la cavi con un meeting allora! Man: Good morning! Woman: Good morning! Man: Are you ready for today’s meeting? Woman: Yes, I’ve prepared all the documents we need. Man: That’s great to hear! I’ve also gone through the agenda thoroughly. Woman: Excellent! So, shall we start the meeting now? Man: Yes, let’s begin. First, I would like to go over the sales report. Woman: Certainly. The sales report indicates a significant increase in revenue. Man: That’s encouraging. Do you have any suggestions on how we can further improve? Woman: I believe implementing a targeted marketing campaign could be beneficial. Man: Agreed. I’ll take note of that. Woman: Additionally, we need to address the customer feedback we received. Man: Yes, I’ve analyzed the feedback and identified some key areas for improvement. Woman: Great. Let’s discuss those areas in detail and come up with good solutions. Man: So, do we have any other pressing matters to address in this meeting? Woman: No, I think we’ve covered all the important points. Man: In that case, I consider this meeting adjourned. Thank you for your time. Woman: Thank you as well. It was productive and informative. Prima di tutto un altro link utile, se di solito fai riunioni online. Qua trovi tantissimi consigli e frasi per le videoconferenze in inglese! Tornando al nostro dialogo, ti faccio notare che contiene 2 nuovi phrasal verbs con il verbo to go. Il primo è to go through che ha più livelli di significato, uno più letterale che è “attraversare, passare attraverso, subire” e uno più specifico del nostro contesto che è “passare in rassegna, controllare”. Il secondo è to go over che, sempre nel nostro contesto, significa “esaminare”. E collegato a questi verbi, notiamo un termine che ci potrebbe ingannare, ti ricordi i false friends della scorsa puntata? Infatti, agenda in inglese ha un significato diverso dal nostro e vuol dire “programma, ordine del giorno”. Affrontarne i vari punti si può esprimere con il verbo to cover – un altro caso in cui il significato è determinato dal contesto, un elemento imprescindibile per usare correttamente le parole e per capirle! Continuiamo memorizzando un altro modo ancora per esprimere la nostra opinione con I believe + verbo in ing cioè Io credo che, e che se siamo d’accordo basta dire agreed! Ultimo dialogo, uno scambio tra due colleghe sulla riunione che hanno appena fatto, perché ogni tanto You can disagree, puoi non essere d’accordo! A: Hey, what do you think about the meeting we attended this morning? B: According to me, It was quite productive. A: Really? I found it to be a complete waste of time. B: Oh, why do you say that? I thought we discussed some important issues. A: Well, I felt like we were just going in circles and not making any real decisions. B: I understand your point, but sometimes it takes several discussions for all the team to agree on a decision. A: I suppose you’re right, but I wish we could have been more efficient. B: I agree, time management is crucial in these meetings. A: Anyway, did you notice how Sara handled the difficult question from the client? B: Yes, she handled it with confidence. It’s impressive how she always manages to stay calm under pressure. A: I hope I can improve my own communication skills. Qui impariamo uno dei tanti modi in cui si può dire “decidere, prendere una decisione” ovvero to make a decision che si usa se c’è una persona (o un team nel nostro caso) che deve essere d’accordo su una decisione. Altra struttura utile da conoscere è un nuovo utilizzo del verbo to take, che non significa solo “prendere” ma anche l’equivalente del nostro “ci vuole” come nella frase del dialogo it takes several discussions, oppure it takes time per dire ci vuole tempo. Poi scopriamo come si dice in inglese perdita di tempo, a waste of time, e anche il verbo corrispondente è praticamente uguale to waste time. Finisco con altri 2 verbi con significati sovrapponibili a volte, mi riferisco a to handle e to manage. To handle significa “gestire, maneggiare”: hai mai visto sui pacchi la scritta handle with care – maneggiare con cura? E forse non ti stupirà scoprire che il sostantivo handle indica la maniglia. Ma vuol dire anche “occuparsi o sopportare”, il contesto come sempre ti svelerà tutto: I can’t handle this job, it’s too demanding. L’altro verbo è to manage, che ovviamente è collegato al sostantivo manager e significa “gestire, organizzare” ecc ma anche “controllare” e “farcela/riuscire a”, che è il senso della frase del dialogo Sara managed to stay calm. Questo podcast è pensato per chi ha un livello base A1/A2 ma se vuoi dare una bella impennata al tuo inglese per lavoro, ecco un articolo ricco di idioms specifici. Piano d’azione
Ciao e benvenuto nell’episodio 35, l’ultimo di questa seconda stagione di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Qualche puntata fa abbiamo imparato come chiedere indicazioni e orientarci nello spazio. In questo ultimo episodio vediamo come cavarcela quando siamo in viaggio, tra prenotazioni, hotel e nuove esperienze. In generale viaggiare è una delle motivazioni principali per imparare l’inglese, oltre ad essere un’attività piena di benefici: ci rende più open-minded, aumenta la fiducia in noi stessi, ci mette in contatto con situazioni che altrimenti ci sarebbero sconosciute, quindi rende la nostra vita più ricca! E se pure l’inglese è ormai la lingua franca per eccellenza, quando viaggi in un paese non anglofono ti consiglio di imparare qualche parola nella lingua locale, soprattutto i saluti e le forme di cortesia, perché così farai sempre una buona impressione, dimostrando rispetto per le persone native. Prima di buttarci nei nostri ormai consueti dialoghi, ti lascio un link utilissimo, quello alla nostra Guida di conversazione che puoi scaricare gratis. Ci trovi il vocabolario di tante situazioni quotidiane, e se ti interessa le guide sono disponibili anche nelle altre lingue di cui si occupa MosaLingua. E a proposito di link, ecco un utile articolo con un po’ di lessico del viaggio che ovviamente è presente anche nella nostra app MosaLingua. Allora, prima di partire il viaggio va pianificato. Che ne dici degli Stati Uniti? Man: So, are you planning a trip to the USA? Woman: Yeah, I’m planning to visit the country for a while now. I’m thinking of starting off in New York City. Man: That sounds great! I’ve heard NYC is a bustling city with so much to see and do. Have you thought about how you’ll get around once you’re there? Woman: I think I’ll use the subway. I’ve heard it’s the best way to navigate the city efficiently. Man: That’s a good idea. Just make sure to familiarize yourself with the subway map beforehand. It can be a bit confusing at first. Woman: Yeah, I’ll definitely do that. I also want to visit some iconic landmarks like the Statue of Liberty and Central Park. Have you been to NYC before? Man: Yeah, I’ve been a few times. It’s a vibrant city with so much to offer. You’ll have a fantastic time exploring all the different neighborhoods and trying out the diverse cuisine. Woman: I can’t wait! I’m already starting to plan out my itinerary. Do you have any recommendations for must-see attractions or hidden gems in NYC? Man: Well, aside from the popular tourist spots, I recommend checking out the High Line park in Chelsea. It’s a unique urban oasis with beautiful views of the city. And if you’re a foodie, definitely try out some authentic New York-style pizza and bagels. Woman: That all sounds amazing. Thanks for the tips! Indovina un po’ con cosa iniziamo? Ebbene sì, qualche phrasal verbs utile! Non si scappa, se vuoi imparare l’inglese di tutti i giorni, i verbi frasali sono un must per parlare come un nativo… Qui abbiamo to start off che vuol dire “iniziare, partire da” e to get around, che significa “spostarsi, muoversi”. Dei significati abbastanza chiari anche ascoltando il dialogo, no? Qualche puntata fa abbiamo imparato diversi modi per esprimere il concetto di “un certo numero di volte”. Qui ritroviamo ad esempio I’ve been here a few times per dire che sei già stato un po’ di volte in questo posto ma anche un altro uso di once, che oltre a “una volta” quantitativo ha il significato di “una volta che” come nella frase Once I’m there I’ll use the subway. A livello di vocabolario invece ci sono diverse parole a tema: da subway (la metropolitana, che si dice anche underground) a neighborhood = quartiere, landmark = monumento, luogo storico e… foodie, che non c’entra con i viaggi ma potrebbe essere una parola nuova per te e indica il buongustaio, l’amante della buona cucina. Adesso che sappiamo dove andare, vediamo come prenotare una stanza. Man: Hi, I’d like to book a hotel room for my family of four. Woman: Of course, how many nights are you planning to stay? Man: We’ll probably need a room for three nights. Woman: Okay, do you have any preferences for the room? Like a suite or connecting rooms? Man: Connecting rooms would be ideal. Woman: Perfect. Would you like a room with a view? Man: That would be nice. Can we also request a cot for our youngest? Woman: Absolutely, we can have a cot set up in one of the rooms. Would you like to add breakfast to your reservation? Man: Yes, that would be great. Thank you for your help. Woman: No problem, I’ll go ahead and book the connecting rooms with a view and a cot for your family. Enjoy your stay! Forse sai già che prenotare si dice to book e quindi prenotazione è booking (magari ti è capitato di usare un famoso sito di prenotazioni con questo nome) o anche reservation, come hai sentito. La famiglia del dialogo ha preso 2 stanze comunicanti = connecting rooms, di cui una ha la vista (a room with a view) e una culla (cot). E quando arriviamo facciamo il check-in. Man: Good afternoon, I’m here to check in. My name is John Smith. Woman: Hello, Mr. Smith. Welcome to our hotel. Can I have your ID, please? Man: Sure, here you go. Woman: Thank you. Could you also provide a credit card for incidentals? Man: Of course. Woman: Great. You have booked a king room for two nights. Would you like help with your luggage? Man: No, thank you. I can manage. Can you also arrange for a wake-up call at 7 am tomorrow? Woman: Absolutely, that won’t be a problem. Here’s your room key. Man: Can you tell me what time check-out is? And maybe recommend a good place to have dinner nearby? Woman: Check-out is at 11 am. There are several great restaurants within walking distance. I’ll be happy to give you some recommendations. Man: Thank you very much. Have a great day! Quando facciamo il check-in ci chiedono i documenti come la carta di identità, ID = identity card, o il passport. Spesso è necessario anche lasciare la credit card per le spese extra che si dicono incidentals. Mentre noi possiamo chiedere il servizio sveglia (wake-up call) o delle recommendations per i ristoranti nei dintorni. A livello sintattico per lo più saranno scambi di domande e risposte, quindi ripassa le frasi interrogative prima di partire se hai qualche dubbio, e principalmente utilizzeremo il verbo can, meglio ancora nella forma più cortese could, visto che saranno per lo più richieste. Se non ti va di uscire, puoi chiamare il servizio in camera: Man 1: Hello, is this hotel room service? Woman 1: Yes, how can I assist you? Man 1: I would like to order some dinner to my room, please. Woman 1: Of course, may I have your room number? Man 1: It’s room 305. Woman 1: Great, and what would you like to order? Man 1: I’ll have grilled salmon with a side of roasted vegetables, please. Woman 1: Excellent choice! Would you like anything to drink with that? Man 1: Yes, I’ll have a glass of white wine, please. Woman 1: Noted. Your order will be delivered to your room shortly. Is there anything else you need? Man 1: No, that will be all. Thank you. Woman 1: You’re welcome. Enjoy your meal! Bene, non ci resta che augurarti un buon viaggio e darti un ultimo consiglio: affronta l’inglese con lo stesso spirito che metti in una bella vacanza! Buttati, parla più che puoi e prima possibile, non farti frenare dalla paura di fare errori ma anzi, guarda a ogni sbaglio come un momento di apprendimento. E soprattutto, divertiti, anche con le variegate risorse che trovi online… e MosaLingua è in prima linea! Ps. Torna qui anche la prossima settimana: abbiamo preparato una puntata bonus imperdibile con tanti consigli per continuare il tuo viaggio verso la padronanza dell’inglese! Piano d’azione
Ciao e benvenuto nell’episodio 36 di “L’inglese passo passo con MosaLingua”, il podcast pensato appositamente per noi italiani che ti accompagna verso la padronanza dell’inglese. Si tratta di un episodio speciale perché questa volta ci siamo sia io che Luca. Ciao Luca! Ciao Mara e a tutti gli ascoltatori! Questa seconda stagione è stata un bel viaggio, almeno per noi! Abbiamo sperimentato un formato nuovo per il podcast che speriamo ti sia piaciuto e soprattutto che ti sia stato utile per rafforzare il tuo livello. Per questo però ci teniamo molto ad avere i tuoi feedback, ci puoi lasciare un commento qui o scriverci direttamente a contact_it@mosalingua.com con oggetto podcast. E se pensi che le meritiamo, metti in pausa il podcast e aggiungi le tue 5 stelline. Allora, Mara, perché abbiamo voluto registrare questo episodio bonus? Forse perché non siamo amanti dei saluti e quindi ci troviamo di nuovo qui con un episodio speciale pensato per raccogliere le fila di queste 15 puntate e indicarti delle strategie per continuare a fare progressi in autonomia. Non c’è bisogno nemmeno che prendi appunti perché puoi trovare la trascrizione dell’episodio con tutti i link sia sulla piattaforma da cui stai ascoltando il podcast sia nella sezione apposita del nostro sito web digitando mosalingua.com/risorse-podcast 🙂 Dunque, l’obiettivo di questa stagione era aiutarti a consolidare un livello A1/A2 lavorando sui dialoghi per 3 motivi principali: 1. Acquisire e ampliare il vocabolario più usato; 2. Imparare frasi utili in tante situazioni comuni della vita quotidiana reale; 3. Imparare da subito la pronuncia corretta ascoltando conversazioni tra persone native. Il nostro approccio è sempre molto pratico, anche per quanto riguarda le grammar pill che ti abbiamo dato qui e là: imparare solo le nozioni di grammatica che ci servono per non farci appesantire o bloccare dalla teoria, ma conoscere le regole imprescindibili per parlare correttamente e farci capire. Questo approccio basato sulla legge di Pareto, per cui impariamo il 20% di cose che ci sono utili nell’80% delle situazioni, è davvero efficiente quando si tratta di inglese o apprendimento linguistico in generale, soprattutto se associato alle risorse e agli strumenti giusti… come quelli che condividiamo con te. Il primo consiglio che possiamo darti per continuare a fare progressi è non considerare finito e quindi non più utilizzabile questo podcast! Lo abbiamo ripetuto molte volte nelle puntate: la ripetizione è la chiave per memorizzare e non perdere le competenze acquisite quindi puoi riascoltare i dialoghi o le puntate che ti interessano di più quante volte vuoi. E usare i piani di azione che trovi in ognuna un po’ come il quaderno dei compiti delle vacanze! Il secondo consiglio è sfruttare il metodo del podcast anche fuori dal podcast. Ascolta più possibile contenuti in lingua. YT è una fonte inesauribile! Intanto, c’è il nostro canale (link in descrizione) strapieno di contenuti sull’inglese e non solo, la maggior parte in lingua. Ovviamente non siamo gli unici quindi ti lascio un articolo in cui abbiamo selezionato 9 canali secondo noi utili per l’inglese. Infatti, l’unica difficoltà è selezionare! A volte semplicemente non sappiamo da dove iniziare, vero? Ecco dei criteri da considerare quando cerchi un video sulla piattaforma: A proposito di film, serie e comprensione orale, Il nostro terzo consiglio è dare un’occhiata alla nostra MosaSeries. Abbiamo dedicato le puntate 6-9 della prima stagione ad un test dal vivo di questa formazione pensata per migliorare la comprensione orale seguendo le vicende di un uomo senza memoria… Se ti piacciono le storie, seguire la nostra serie audio sarà così appassionante che nemmeno ti accorgerai di star studiando! Il quarto consiglio è fare pratica con altre persone. È importante utilizzare il prima possibile le parole e le frasi che impari, altrimenti si dimenticano, è scientifico. In tante puntate abbiamo parlato di auto-conversazione che è un ottimo metodo per esercitarsi all’inizio perché elimina lo stress e la paura che a volte parlare con una persona madrelingua ci può dare. Ma stiamo imparando l’inglese per comunicare quindi dobbiamo buttarci! Sarà molto divertente, te lo assicuriamo. Se non sai come fare, la soluzione si chiama tandem linguistico, cioè devi trovare un partner madrelingua con cui chiacchierare. Il web è una miniera inesauribile, ci sono vari siti appositi che ovviamente abbiamo testato per te, ecco l’articolo completo. E se preferisci gli incontri live, abbiamo un altro articolo per spiegarti come trovare nativi nella tua città. A tal proposito, ricordo che è ormai possibile praticare anche con l’intelligenza artificiale e con strumenti come il nostro MosaChat-AI. Certo, non sostituisce al 100% la pratica con gli essere umani, ma è un ottimo strumento complementare. Io ci vedo un grande vantaggio: quando pratichi con un robot, cadono tante barriere che impediscono ad alcune persone di praticare. Tra queste, la timidezza, la paura di essere giudicati o di non capire, il perfezionismo e la paura di fare errori. Può, quindi, essere un ottimo primo passo. Passiamo adesso al piano d’azione. Mara, cosa possono fare i nostri ascoltatori per mettere in pratica quanto detto? Il piano d’azione di questo episodio prevede: Non ci resta che salutarti e augurarti un buon apprendimento. Buon apprendimento e a presto per una nuova stagione!
Iniziamo subito con il primo consiglio. Vai tu, Luca?
A te Mara…